.^Capitolo 8^.

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I giorni passavano lentamente, al "Pig's Den".
La clientela aumentava velocemente e i gemelli dovettero assumere altri dipendenti per poter gestire il locale.
Dipper pensava ancora di entrare all'università, di studiare chimica, oppure informatica.
Al liceo era uscito con ottimi voti, quindi aveva ottime possibilità di entrare.
Oltretutto, non sarebbe stato solo, dato che all'università di New York era presente anche Pacifica.
Ma vari dubbi gli balenavano in testa: se avesse lasciato il locale, sua sorella avrebbe dovuto fare tutto da sola.
L'avrebbe lasciata sola, in balia delle responsabilità, spezzando la promessa che si erano fatti tempo fa, da giovani.
Le parole rassicuranti della sorella scorrevano lentamente nelle profondità della sua testa, provocando un eco che poteva sentire solo lui.

"Se è ciò che vuoi fare, io non posso fermarti."

Non voleva deluderla per nessun motivo, ma sentiva che le sue capacità non erano sfruttate al meglio in quel locale.
Voleva andarsene.
Ma non sapeva come.
Non voleva ferire i sentimenti della sorella, cosa che aveva già fatto tempo fa, durante l'Oscurmageddon.
Dipper era seduto su una sedia nella sala dello staff, durante la pausa pranzo.
I dipendenti si davano il cambio per poter pranzare e riposarsi un po', per poi tornare a lavorare e dare il cambio ai colleghi.
Stava sorseggiando tranquillamente dell'acqua fresca dalla sua bottiglietta, mentre ogni tanto dava un morso al suo tramezzino.
Dopo che finì il pranzo, trangugiò gli ultimi sorsi d'acqua e quando staccò le labbra dalla bottiglietta sospirò.

"Che ti succede, Pinetree?~"

Di male in peggio, pensò Dipper in quel momento.
Ruotò con indifferenza la testa verso l'origine della voce, ritrovandosi il demone biondo che lo osservava dall'alto.
Era seduto sul vuoto, mentre il suo corpo fluttuava a mezz'aria con una gamba accavallata sopra l'altra e le braccia conserte, utilizzando il dorso della mano come appoggio per il mento.
E ovviamente il sorriso strafottente non poteva mancare.

"Mi stavo rilassando, Bill, prima che tu entrassi qui dentro." - Spiegò Dipper con un pizzico di ironia. - "Ma la tua presenza ha spezzato questo momento." Disse.

"Quanta cattiveria! Mi odi davvero così tanto?" Chiese Bill, facendo il labbruccio, con tanto di occhioni da cane bastonato.

Dipper emise una lieve risata, risata che non passò di certo inosservata alle orecchie del demone biondo.
Egli mise le punte dei piedi a terra, smettendo di fluttuare, avviandosi a passi lenti verso il giovane umano.

"Allora?"

Dipper stava ancora ridendo, quando si accorse che il demone si era ormai appollaiato sulle sue gambe, allargando le sue ed emettendo un'aria di lussuria solo alla vista del suo occhio ipnotico.
La situazione metteva veramente a disagio Dipper, ma non poteva fare a meno di arrossire per la pericolosa vicinanza tra loro.
Le mani dalle dita affusolate si posarono delicatamente sulle spalle di Dipper, quasi come se volesse accarezzarlo con dolcezza.

"... B-Bill... È un altro... Dei tuoi giochetti...?" Chiese il giovane, mentre deglutiva e manteneva il sangue freddo.

Il demone allora estese il suo sorriso.
Il piano stava andando a gonfie vele.
Si portò un dito della mano alla bocca e afferrò la stoffa del guanto nero con eleganza e sensualità, mentre estraeva lentamente la mano da esso.
Il suo unico occhio era mezzo socchiuso, ma ciò permise di renderlo ancora più affascinante agli occhi di Dipper, che ormai lo fissava con gli occhi di un pesce lesso.
Fece la stessa cosa con l'altro guanto, posando entrambi sul tavolo nella camera dello staff.
E in tutto questo, l'umano aveva solo un'immagine inchiodata nella sua mente: Bill Cipher.
Attraente, letale, intrigante, devastante.
Tutti aggettivi che si avvicinavano al biondo, tutti positivi e negativi.
Le mani del demone, ormai prive di protezioni, vagarono lungo le spalle e le braccia dell'umano, facendolo rabbrividire.
La mano destra risalì verso il collo, facendo scivolare il pollice verso l'alto sul pomo d'Adamo ben evidente.

"... B-Bill..."

Presto il pollice arrivò anche al tremante labbro inferiore di Dipper, mentre il resto delle dita teneva e avvolgeva il suo mento.
Le invitanti labbra del demone si posarono lentamente su quelle dell'umano, dando inizio ad un bacio semplice quanto passionale.
Ormai non poteva più ragionare: il sapore delle labbra di Bill era magnifico, semplicemente delizioso.
Avrebbe potuto rimanere lì per ore, tra scontri di labbra e sospiri trattenuti troppo a lungo.
Entrambi si torturavano, affondando i denti nella carne e continuando a scontrarsi con una forte passione: Le dita di Dipper si infilarono nei setosi capelli di Bill, mentre quest'ultimo gli accarezzava le spalle con dolcezza, sfiorando con le dita nude il suo collo privo del colletto sbottonato prima dal demone.
Non appena si staccarono, rimase solo un lieve filamento di saliva a tenere ancora unite le labbra del demone e dell'umano, quest'ultime ancora tremanti.
Però solo Dipper riprendeva fiato, mentre il demone lo osservava con un ghigno soddisfatto, leccandosi le labbra con fare seduttivo.

"... Lurido demone..." Mormorò Dipper, togliendo le mani dai suoi capelli e stringendo i pugni, fino a far diventare le nocche bianche.

Come risposta il castano ricevette una risata maliziosa e allo stesso tempo divertita da parte del demone, insieme a una carezza sul collo.

"Oh suvvia..."

Le sue labbra si avvicinarono lentamente all'orecchio dell'umano, pronte a sussurrare tutto ciò che il demone aveva da dire.

"Non ti è piaciuto, Dipper?"

In quel momento, egli sobbalzò sorpreso.
Non l'aveva mai chiamato per nome.
Mai, neanche quando era giovane.
Era ormai abituato al soprannome Pinetree, quindi era una vera e propria rivoluzione quella che aveva compiuto Bill.
Inoltre, doveva ammettere che il suo nome girato e rigirato tra le labbra e la lingua di Bill non aveva un cattivo suono.
Semplice e sensuale, come solo Bill poteva fare.

"... Ora togliti, per favore..." Disse Dipper con un sospiro, maledicendo se stesso per essersi fatto coinvolgere così tanto.

Bill allora si tirò all'indietro con una spinta e si rimise in piedi, unendo le mani e portandole verso l'alto, stiracchiandosi.
In tutto quello Dipper lo osservava con gli occhi socchiusi, sempre privo di parole per descrivere la creatura maligna davanti a lui.

"Io ora devo andare, Pinetree... Mi raccomando, scegli con cura la facoltà per l'università.~" Concluse con il suo sorriso, prima di schioccare le dita e scomparire in un fascio di luce.

MA BUONGIORNO! :D
Vi è piaciuto il capitolo? Spero ancora di sì!
Qui ho descritto un momento piuttosto focoso tra i due... Ma vedremo più avanti cosa succederà :)
Volete scoprirlo? Bene! Continuate a leggere amicih :D
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

Non puoi resistermi, Pinetree - Bill Cipher x Dipper PinesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora