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"Piangi??" Mi sorprendo sia della domanda sia del modo in cui me lo chiede.
Sembra un'altra persona, me lo sta chiedendo gentilmente.

Sollevo la testa, per vedere chi è questo ragazzo.

"Ma tu chi sei?"

Non mi sembra di averlo visto in classe.
Ha i capelli biondi e gli occhi verdi.
Mi ricorda un ragazzo di un cartone animato.

"Non si risponde a una domanda con un'altra domanda!" Sorride.

Perché si sta comportando così?

Meglio non fidarsi.

Visto che non ho intenzione di parlare, decide di rispondere alla mia domanda.

"Io sono Carlo, ora mi dici perché piangi?"

Eh?
Ma non ci arriva da solo?

"SECONDO TE?!?! MI AVETE CHIAMATA ASSASINA!!!
E FINO A POCO FA SEMBRAVI TU, UN ASSASINO!!!
SEI SOLO UNO STRONZO!!
TU NON SAI QUELLO CHE HO DOVUTO PASSARE FINO AD ADESSO!!!
E SPERO TANTO CHE NON LO PROVERAI MAI, PERCHÉ È ORRIBILE...
NON LO AUGUREREI NEPPURE AL MIO PEGGIORN NEMICO!!!" Gi urlo tutto in faccia.

"Oh mi sento molto meglio!" Penso ad alta voce.

"Ah, ok."

"OK?!?!"

Mi porge una mano per aiutarmi a tornare in piedi.

"Si, mi dispiace, scusami."

Rifiuto la sua mano e mi alzo da sola.

"Sei solo uno coglione!" Mi dirigo all'uscita.

Sto per aprire la porta, quando una grossa mano la richiude.

"Lasciami uscire!" Non mi giro nemmeno, sto con gli occhi sulla porta e la mano sulla maniglia abbassata.

"Mi dispiace, scusami." Mi sussurra sul collo.

"Vaffanculo Carlo!" Pronuncio quel nome con così tanto disprezzo che quasi non mi riconosco.

Mi giro e lo guardo negli occhi.

"Cosa vuoi Carlo?!" Mi metto a braccia conserte.

"Orf...cioè...come ti chiami?"

"Denise."

"Gran bel nome." Cerca di farmi sorridere, ma io rimango impassibile.

"Comunque, mi dispiace, Denise, scusami per quello che ti ho fatto."

"Ma perché ti stai scusando? È questo che non riesco a capire!"

"Io in realtà credo di essere l'unico che non conosce la tua storia, per i corridoi della scuola ho sentito che eri orfana e allora ho deciso di unirmi al flusso e quindi prenderti in giro. Ma quando ti ho vista piangere...io...io non potevo farti soffrire, soprattutto perché io ti capisco: tre anni fa ho perso il mio fratellino e ne soffro ancora..." Una lacrima gli attraversa il viso.

"Scusami tanto, possiamo ricominciare?"

Adesso non mi guarda più negli occhi.

"Ciao, io mi chiamo Denise."

Carlo fa rincontrare i suoi occhi verde smeraldo con i miei e mi fa un sorriso da un orecchio all'altro.

"Io mi chiamo Carlo."

"Va bene, Carlo, mi fai uscire?"

"Oh, si certo."

Stacca la mano dalla porta, ma non sposta lo sguardo.

Un Amore In Un Incubo ~(In revisione)~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora