Oggi è il " gran giorno", se così si può chiamare, per me. È anche la miglior cosa per questo bambino, questo mondo non è per lui/lei... Appena alzata Niall mi ha subito mandato un messaggio, con scritto:" Buongiorno, anzi dimmi, come ci si sente a svegliarsi per andare uccidere qualcuno?" Bel sarcasmo di prima mattina, ammetto di aver esagerato, dicendogli che non mi importa di lui, ma mi ha spinto a limite. E già di prima mattina, mi sta facendo girare i nervi. No, non sto bene al pensiero di ciò che sto per fare, ma è necessario.
Decido di spegnere il cellulare, e di uscire di soppiatto, per non incontrare neppure i miei familiari.
Essendo ancora presto, decido di fare una passeggiata, e successivamente di chiamare un taxi, così avrò un po' più di tempo per pensare. La città all'alba è veramente stupenda, c'è poco traffico, poca gente in giro, e soprattutto più aria pulita. Che dire questo paesaggio è ottimo, sia per ossigenarmi il cervello, sia per poter pensare liberamente. Ho l'appuntamento tra un' ora e mezza e sono molto preoccupata, ho paura che qualcosa possa andare storto. Posso sembrare egoista, è vero, ma principalmente la mia paura è legata a quel libro, dove c'è scritta la mia storia. La principessa e il suo principe, hanno passato molte prove, hanno combattuto per il loro amore, e soprattutto prima di aver fatto dei figli, erano sposati. Il problema è questo. Io e Niall stiamo insieme da poco, e oltretutto non siamo neppure sposati. Se la nostra vita sta andando letteralmente come è stata scritta, cosa ne sarà di questo bambino? Di me? Di Niall? Se ci accadrà qualcosa di brutto? Se saremo costretti ad allontanarci da questo bambino? Sono davvero troppo confusa, e spaventata da questa situazione che la testa inizia a girarmi, decido quindi di sedermi su una panchina e apro nuovamente il telefono, per poter chiamare velocemente il taxi.
Il telefono è un continuo vibrare, visto l'enorme quantità di messaggi e chiamate che Louis mi ha fatto, cercando di farmi cambiare idea. Sono davvero stufa, se ho detto che voglio farlo, lo farò. Nessuno può distogliermi dalla mia scelta, vorrei solo che lo capissero. Finalmente il taxi è arrivato, e mi diriggo con esso velocemente all'ospedale, il tragitto è stato il peggiore di sempre, dato dal fatto che quasi tutti i pedoni presenti, erano famiglie, con bambini di ogni età. Entro all'ospedale e vado nel mio reparto, e le uniche persone che vedo, sono una coppia, e vedo che la ragazza sta già piangendo. Deduco ci si debba sentire così, ma io non sento nulla. Mi avvicino a lei, e prendo posto.
<< Se posso chiederle.. Come mai sta piangendo?>> Chiesi schiettamente, ero curiosa di sapere cosa si provava...
<< Purtroppo non possiamo avere questo bambino.. E ci dispiace. Deve fare prima una cura, e con una gravidanza non riuscirebbero a sopravvivere nessuno dei due. Tu come mai?>> Mi disse il suo ragazzo, ed io iniziai a sudare freddo. Cominciai a sentirmi una stupida, perchè non c'era un motivo preciso, e raccontare dei miei antenati e tutta quella storia, sarebbe stato ridicolo, a mio avviso.
<< Devo solamente chiedere delle informazioni.. >> Mentii, non seppi cos'altro fare, mi sentii piccolissima in confronto a questi due giovani ragazzi. Vedere che avevano una buona occasione per essere una famiglia, e nello stesso tempo di come gli si è presentata davanti, ma è impossibile portare a termine, mi fa capire che forse sto sbagliando. Infondo sto bene, non mi manca nulla, ho un ragazzo che mi ama, o meglio avevo... E infine non è neanche sicuro che possa accaderci qualcosa, per via della storia.. Quindi, solo adesso capisco di sbagliare. La dottoressa chiamò il mio nome, ma io non ebbi il coraggio di entrare. Mi allontanai lentamente dalla sala d'aspetto, e poi scappai, corsi via per non essere sgamata. Mi fermai davanti alla nursery dell'ospedale, e vidi tante persone che erano felici di vedere quei piccoli esserini che attualmente stavano dormendo. Era un via vai di nuovi bambini, che erano appena nati, altri che venivano portati alle loro madri. Le lacrime cominciarono a scorrere lente sul mio viso, ma che stavo facendo? Era come se mi fosse immediatamente tornato il lume della ragione, e grazie ad una semplice coppia il mio senno mi era tornato. Mi lasciai cadere sul pavimento, con le spalle rivolte verso il muro, e piansi amaramente, per tutto quello che in pochi giorni avevo combinato. Mi dispiaceva per quanto avessi detto a Niall, non è vero che io voglio liberarmi di lui, assolutamente adesso più che mai, ho bisogno di lui. È meglio che mi prepari un bel discorso di scuse, ne avrò sicuramente bisogno. Qualcuno si siede accanto a me, e onestamente non ho neanche voglia di sapere chi sia. Sarà qualche dottore, che si sta chiedendo se io mi senta bene o meno.
<< Come mai piangi? Sa io sono triste, perchè la mia ragazza sarebbe venuta qui per abortire.>> Disse, sembrava un uomo dalla voce.<< Ma non l'ha fatto... >> Cambiò improvvisamente voce, e capii chi fosse. Era Niall, e aveva camuffato la voce. Mi asciugai velocemente le lacrime, che offuscarono i miei occhi, e mi gettai letteralmente tra le sue braccia, il posto perfetto in cui stare in questo momento. Adesso era giunto il momento di chiedergli scusa, chissà se mi perdonerà e potremo costruire la nostra famiglia..~~~~~~~~~~~~~~~~~

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Prince Charming
FanfictionCome può un libro scritto quattro secoli fa, scombussolarmi la vita? Eppure qualcosa mi spingeva a tenere quel libro, e qualcos'altro mi spingeva a tenere quel segreto solo per me.. Magari non lo avrei mai raccontato ad Ashton perché sono un po' gel...