Ciao, sono Lux

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"Lux, tesoro, hai preso tutto? Asciugacapelli, trucchi, vestiti, computer..."- Mia madre andò avanti con l'elenco facendomi sbuffare.

"Sì mamma, ho preso soprattutto i miei libri. Penso siano più importanti!" Puntualizzai.

Mia madre era... Non vi era una parola esatta per descriverla. "Superficiale" sarebbe stato sbagliato, ma era qualcosa di molto simile. Insomma le cose più importanti per lei erano cellulare e cosmetici. Aspirava ad essere una di quelle donne sempre alla moda e informate su tutto.

"Buongiorno madre." Ed ecco Gigi che salutò mia madre mandandole un finto bacio da lontano.

Beh sì, era il loro modo di salutarsi da... sempre, direi.

"Ciao Sister, pronta a tornare nella tua insulsa sorellanza?" Ghignò.

"Come? Non è affatto insulsa!" Difesi le mie consorelle, facendola ridere.

"Scherzo Sister, sai che ti voglio ben... Oh, oh aspetta!" Il cellulare la distrasse come al solito.

"Che succede tesoro?" Mia madre si intromise, mentre Gigi iniziò a camminare avanti e indietro soffiandosi il viso con la mano.

"Ricordi Wesley, quel ragazzo americano, alto, con gli occhi verdi e i capelli scuri? Ricordi mamma?!" Disse tutto quanto molto velocemente, quasi aveva l'affanno.

"Tutti lo ricordiamo. Stai in fissa per lui da quando è arrivato alla King's!" Mi intromisi io, sarcastica.

"Ho messo una storia su Instagram stamani e mi ha risposto!"- Urlò esaltata - "Dobbiamo andare al College, forza. Lui è già lì!" Si alzò velocemente e prese la sua roba.

Ma... Io stavo ancora facendo colazione!!

"Lux veloce, non abbiamo altro tempo da perdere qui!!" Urlò dalla sua stanza per poi spuntare poco dopo con la valigia e le chiavi dell'auto.

"Anche oggi non finirò la mia colazione in pace... Bene! Ciao mamma, ciao papà." Li abbracciai, nonostante fossero impegnati a guardare qualcosa al pc.

Sì beh, non capivo più se la strana qui fossi io o loro. Insomma, dicevano sempre che la tecnologia gli serviva per il lavoro, non potevano trovare giustificazione migliore di questa.

Gigi si mise alla guida ma di tanto in tanto controllava dallo specchietto di essere perfetta in viso.

"Georgette, puoi smetterla e guardare la strada davanti a te?" La rimproverai chiamandola col suo intero nome.

"Scusa se voglio arrivare al College senza sembrare uno zombie come te."

Beh, scusa se voglio arrivare al College viva, pensai.

Non mi sentii offesa dalla sua frase, si trattava di Georgette. Insomma, ero cresciuta con frasi del genere da parte sua. Non che lo pensasse veramente, ma le sarebbe piaciuto se mi fossi presa più cura del mio viso e del mio look. Sapeva però che la sua era una battaglia persa.

"È la volta buona con Wesley, me lo sento! Oh, sono così agitata ma... Non ci posso credere!" Disse quasi parlando tra sé e sé, facendomi inarcare le sopracciglia.

Da un anno parlava di questo "Wesley" , ovvero dal primo giorno in cui l'aveva visto al College. Ogni volta che eravamo a casa mi riempiva la testa di 'Wesley Duncan'. Sapevo più cose io di Wesley che lei, e a me neanche importava accidenti!

"Gigi, non sarà mica l'unico ragazzo sulla Terra. Andiamo, puoi trovare di meglio nel caso in cui lui non volesse da te ciò che tu vuoi da lui." Sbottai.

"Ma ti senti quando parli?! A volte faccio fatica a credere che siamo gemelle, sai?!" Disse incredula.

"Già, sapessi io..." Sussurrai.

Ecco, eravamo gemelle sí. Ma ciò che ci accomunava era solo l'aspetto fisico. Eravamo molto simili, ma non uguali. Soprattutto se mettiamo in conto i chili di trucco sul suo viso a differenza del mio, quasi acqua e sapone.

"Bene, siamo arrivate. Scendi qui, lo sai non voglio che..." - completai la frase al posto suo - "che ci vedano insieme. Afferrato Gigi, beh allora ci si vede." Così la salutai.

"Ciao sorellina, sai che ci sono sempre qualsiasi cosa tu abbia bisogno... Cercami per telefono ovviamente. E se vuoi sapere cosa faccio mi trovi su Instagram, lì tengo tutto aggiornato perciò non mandare troppi messaggi!" Mi mandò un bacio immaginario per poi andare via, rimettendosi gli occhiali da sole indosso.

Già, Instagram. Come se non sapesse che odio i Social Network.

Oh vi starete chiedendo perché si vergogna di me. Beh sì, lei fa parte delle "SoulSisters", la consorellanza più popolare e snob del College. Quella che più odio, se non fosse che c'è dentro Gigi. Quindi dal momento che è riuscita a diventare una delle ragazze più seguita e amata al College, ha paura che stare accanto ad una ragazza 'sconosciuta' come me possa farle perdere popolarità.

"Luuux!" Spuntò Hayley, la mia migliore amica, canticchiando e abbracciandomi. La mia salvezza.

"Da quanto sei ferma qui? Forza andiamo!" Mi trascinò fino alla nostra casa.

"LuckySisters, se non ne fai parte allora stanne lontana!" Questa scritta era incisa sulla porta d'ingresso fin dalla nascita delle LS.

Era un nome un po' strano, scelto dalla Bisnonna di Flora, la quale adesso era a Capo delle LS. Nessuno conosceva il significato del nome, forse la nonna aveva solo una gran fantasia o forse erano davvero ragazze fortunate. Pensai ridendo.

"Oh ciao ragazze, prego entrate!" Flora ci accolse in casa sorridente.

A differenza delle SoulSisters (SS), per entrare a far parte delle LS non bisognava fare cose stravaganti o troppo complicate. Ricordai mia sorella Gigi l'anno scorso e le pene che le fecero attraversare per essere una di loro, ma beh alla fine ci è riuscita.

Andai nella mia stanza e posai la mia valigia, iniziando a sistemare i miei libri come prima cosa.

Beh, quindi eccomi qua.
Sono Lux, la ragazza semplice, la ragazza strana, quella riservata che si circonda solo di pochi ma veri amici e che sta il più lontano possibile da Internet.
Il secondo anno di Università è appena iniziato, io frequento la facoltà di Architettura, e l'unica domanda che mi viene in mente adesso è: riuscirò a sopravvivere quest'anno?

Spazio Autrice:

Buonasera guyss!!
Ebbene sì, ecco a voi un nuovo libro!
Spero vi piaccia, ho voglia di sperimentare una trama un po' diversa dal solito.
Il libro sarà sempre incentrato su una storia d'amore, ma non solo. C'è molto altro ancora da scoprire! ♥️🌟

Quello che non sapevoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora