Lux non è più Lux

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"Quindi adesso hai visioni su tutti noi, tranne che su di te? Non riesci a vedere nel tuo futuro cosa accadrà?" Mi chiese Ly, incredula.

"Già." Affermai io.

"Incredibile, proprio come sua madre." Borbottò Renée.

"Hey che problema hai con mia madre?" Chiesi alterandomi.

Era passato più di un mese, ma tra Renée e me continuava a non scorrere buon sangue. Lei non si fidava ancora di me e non mi voleva ancora all'interno della Cerchia, inoltre ronzava spesso attorno a Wesley come se lo facesse apposta.

Cercava di creare casini tra me e lui ogni due per tre, ma fortunatamente non ci riusciva. O almeno, non sempre.

"Andiamo Lux, lasciala stare..." Disse Wesley calmo.

"Sì novellina, lasciami stare." Lo imitò lei.

"Smettila di chiamarmi novellina, per il diavolo. Vuoi essere messa al tappeto?" Mi avvicinai volendole mostrare quanto fossi migliorata in poco tempo.

"Forza, vediamo che sai fare novellina." Marcò l'ultima parola provocandomi.

"Hey! Non voglio tensioni all'interno della Cerchia, perciò smettetela voi due. Renée non fai altro che metterle i bastoni tra le ruote da quando è qua, smettila o dovrò prendere provvedimenti!" Parlò Richard con fare autoritario.

"Come?! Oh, andiamo Richard non farai sul serio! Cos'ha di speciale? La difendete tutti qui dentro, incredibile!!" Così dicendo, andò via nervosamente.

"Le passerà presto. " Disse Wesley facendomi inarcare le sopracciglia.

Odiavo il fatto che si conoscessero così bene, ma non potevo far niente. Il passato non era modificabile. Wesley però non mi aveva mai parlato del loro rapporto passato. Soltanto una volta gliel'avevo chiesto e nel momento in cui stava parlando, era arrivata Ly a interrompere il tutto.

"Lux, dobbiamo trovare un modo per controllare anche le visioni su di te. Sento che i Quebert non perderanno altro tempo a portarti via, e tu devi poter sapere quando accadrà, così da evitare il peggio." Disse Richard.

Già, erano convinti che i Quebert mi volessero con loro e che avrebbero fatto di tutto per avermi. Nonostante fosse impossibile leggermi la mente o manipolarla, Richard sosteneva che il sangue nero che scorreva nelle loro vene li rendeva più forti e capaci di aggirare anche la mia di mente.

"Beh ok, mettiamoci al lavoro." Dissi, seguendolo al piano di sopra.

Passammo due ore chiusi in una stanza a lavorare sulle mie capacità, a sforzare la mia mente, le mie visioni. Ma nulla. Non riuscivo a prevedere niente che riguardasse me.

"Riproviamoci domani, va bene? Va' a riposarti..."

Scesi giù, presi la giacca e andai via.

"Lux, aspetta. Non mi hai neppure visto lì dentro!" Spuntò Wesley.

"Scusa Wes è che... Sto uscendo pazza. Non riesco a controllare le visioni su di me, è frustrante sai? Soprattutto se Richard continua a dirmi di stare sempre in guardia, che i Quebert vogliono me e..." - mi parlò sopra.

"Lux, vedi questo?" Mi prese la mano indicando l'anello che mi aveva regalato mesi prima.

"Ti proteggerà dalla loro magia, ok? Per questo non devi toglierlo mai." Mi rassicurò.

"Non lo so, voglio che tutto questo finisca..." Wes si avvicinò premendo le sue labbra sulle mie.

"Andrà tutto bene, ok? Nessuno ti porterà via da me... Non potrei sopportarlo." Confessò poi, e lo strinsi forte a me.

Quello che non sapevoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora