Casa e Gigi

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Oggi sarei tornata a casa con Gigi per qualche giorno.

"Forza sister salta su!" Eravamo poco più avanti del College per assicurarci che nessuno ci vedesse.
Non che a me cambiasse qualcosa, sia chiaro.

"Come stai?" Mi chiese, ma io ancora mi ricordavo della sua reazione in mensa.

"Lux hey, mi dispiace... Ma che avrei dovuto fare?!" Già, mi aveva letto nella mente praticamente.

Rimasi in silenzio fin quando non arrivammo a casa. Entrammo dentro senza neppure salutare mamma e papà.

"Vuoi rispondermi Lux?!" Ecco di nuovo Gigi.

"Che avresti dovuto fare? Beh forse comportarti da sorella e mandare al diavolo i tuoi stupidi amici?!"

"Sei pazza Lux. Tu non capisci quanto io abbia fatto per entrare nelle SS e quanto ci abbia messo a inserirmi nel gruppo di amici che ho adesso. Non posso mandare tutto all'aria per te. Hai 20 anni Lux, sai difenderti benissimo, e ora che tu smetta di passare inosservata!" Mi fece notare.

"Non ti sto chiedendo di difendermi, ma almeno far presente che sono tua sorella. Perché te ne vergogni così tanto?!" Urlai non avendo mai capito il perché di tanta vergogna.

"Perché... Lux, andiamo, ti sei vista? Non ti trucchi, ti vesti peggio di un barbone, ti curi poco... Sei una ragazza anonima, così conciata non ti noterebbe nessuno. E non voglio che pensino che siamo la stessa cosa perché... Non lo siamo." Parlò in modo dolce e gentile.

Era il suo modo di uccidere la gente. Con gentilezza e un finto sorriso, ti accoltellava l'anima.

Rimasi a guardarla ancora un po', perché doveva essere lei mia sorella gemella?! Andiamo, eravamo l'esatto opposto.

"Si hai ragione, non siamo affatto la stessa cosa." Così dicendo mi chiusi in stanza.

"Ragazze ma che succede?! Venite qui almeno a salutarci!" Urlò mia madre preoccupata.

Oh, al diavolo anche loro che non si accorgono mai di niente.

Dopo qualche ora mi decisi ad uscire dalla stanza e trovai tutti in salotto.

"Oh tesoro, finalmente. Come va al college?" Mi chiese mia madre.

"Tutto bene." Dissi semplicemente.

"Mamma sai chi verrà al College?! Jeffrey Lions!!!" Urlò felice Gigi, facendomi sospirare.

Ed ecco che avrebbe fatto ore ed ore a parlare di lui. Poi avrebbe ripreso a parlare di Wesley. E così fin quando non saremo tornate al College.

"Bene... Torno nella mia stanza." Dissi scocciata.

"Aspetta..."- era Gigi - "Gemellina facciamo pace?" Mi chiese con viso angelico.

Era mia sorella. Non avrei potuto evitarla neanche volendo perciò...

"Va bene." Neanche il tempo di parlare che mi piombò addosso abbracciandomi.

Tornammo in stanza insieme e lei iniziò a parlare, parlare e ancora parlare.

"Non vedo l'ora che venga Jeffrey, ho già deciso cosa indossare, guarda!" Iniziò a prendere dei vestiti.

"Gigi, frena. Hai dimenticato che stiamo parlando di un cantante internazionale che non ti noterà mai perché non gli frega di avere una ragazza?" Chiesi incredula, cercando di farla tornare alla realtà.

"Non dire sciocchezze Lux, chiunque mi noterebbe! Mai gettare la spugna, per nessun motivo!" Era impossibile parlare con lei, davvero.

Continuò a parlare per circa due ore, passando da Jeffrey a Wesley come se fossero quasi la stessa persona, mi stava facendo confondere. Eh sì, era giusto un pizzico logorroica. Aveva preso da mamma.

"Andiamo dal parrucchiere Lux? Una giornata tutta nostra. Ho deciso. Ti aiuterò a farti bella. Avrai una tua personalità!" Ok, stava dando di matto.

"Io..." - "Niente io. Forza andiamo!" Mi prese la mano e mi tirò fuori casa.

Che parrucchiere sia, avrei dato un'aggiustata ai capelli, forse ci voleva.

Arrivammo al Roxy's Style ed entrammo. Era una signora sulla 40ina d'anni, amica di mamma.

"Oh tesoro, ci vuole una ripulita da capo a fondo qui!" Disse guardandomi.

Beh si, Roxy era una specie di seconda madre col carattere di Gigi.

Incaricò una ragazza di farmi la manicure, dopodiché mi chiese se volessi tingermi i capelli di un castano più forte, ha detto che avrebbe risaltato i miei occhi. Fidandomi di lei, accettai.

Passò circa un'ora e mezza e...
"Bene! Ora diamo una tagliatina a questi capelli. Posso farti la frangia?" Chiese facendomi spalancare gli occhi.

"NO." Dissi categorica.

Tutto ma non la frangia. Mamma me la faceva quando era piccola e la odiavo. Non volevo più portare la frangia in vita mia.

"Ok ok, mi limiterò a tagliare un po' il resto dei capelli." Disse, finendo il suo lavoro.

"Taylor truccala un po' che è così pallida, sembra un vampiro!" Disse poi, incaricando una ragazza di truccarmi.

Roxy faceva ridere, era sempre allegra, aveva una voce forte e con noi sentiva molto il senso di maternità.

"Bene tesoro, sei perfetta adesso!"

Mi guardai allo specchio ed ero davvero perfetta. Il colore mi stava benissimo, unito al taglio poi... E al trucco. Wow, era tutto davvero perfetto. Fin troppo perfetto forse, cioè io non volevo essere così. Io volevo essere... semplicemente me.

"Grazie Roxy ci voleva proprio, ora si che sembri la mia gemella! Ciao Roxy, grazie ancora." Gigi andò a pagare.

"Bene... Ora andiamo a fare shopping!" Affermò facendomi spalancare gli occhi.

"No ti prego basta, ho bisogno di riposarmi!"

"Non se ne parla, dai su forza. Ti servono dei vestiti nuovi e anche a me!" Mi tirò ancora per il braccio.

Che tortura. Forse preferivo quando mi evitava al College!

Entrammo in varie boutique, Gigi non faceva altro che provare vestiti su vestiti, e di tanto in tanto mi diceva di provare qualcosa.

"Bene... Abbiamo finito adesso?" Chiesi dopo circa due ore passate a girare i negozi.

"Penso di sì, sono pienamente soddisfatta!" Era felice ma stanca, doveva reggere il peso di circa 8 sacchetti.
Io, a differenza sua, avevo in mano solo 3 sacchetti. Già, alla fine qualcosa l'avevo comprata anch'io.

Tornammo a casa ed ero distrutta. Non volevo più sentire la voce di mia sorella Gigi per oggi. Ne avevo la testa piena! Pensai ridendo.

Quello che non sapevoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora