Incomprensioni

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"Quindi sei una dei nostri, piccola Lux!" Esclamò Flora camminando.

"Flora, abbassa la voce." La rimproverò Ly.

"Oh andiamo, chi deve sentirci?!"

"Chi deve sentire cosa?" Spuntò William dal nulla, abbracciando Ly da dietro.

"Niente, Flora è stupida!" Ly lanciò un'occhiataccia a Flora, quasi come se volesse ucciderla.

Mi domandai se stessero comunicando mentalmente, beh forse tra di loro era possibile. Wow, era tutto molto strano.

"Lux!" Wesley spuntò facendomi sussultare.

"Vieni con me?" Domandò facendomi imbarazzare.

"Hey hey, Lux hai fatto innamorare il nostro Duncan!" Esclamò Flora.

Wesley guardò Flora come se le stesse dicendo qualcosa in silenzio, e Flora smise di scherzare.

"Ok, andiamo..." Dissi poi, seguendolo.

"È successo qualcosa?" Chiesi camminando.

"No, non pensare che ti venga a cercare solo per quel motivo Lux." Puntualizzò.

"Ti porto al lago." Affermò salendo in macchina.

Il tragitto fu rilassante e breve tra risate e chiacchiere.

"Voi riuscite a comunicare anche con la mente, vero?" Chiesi curiosa.
Wesley si limitò ad annuire, stendendosi sul prato.

"Sicuro che vada tutto bene?" Chiesi poi, vedendolo più silenzioso del solito.

"Sì Lux, vorrei parlare di noi..." - fece una breve pausa - "In questi mesi abbiamo imparato a conoscerci per davvero, non avevo mai passato così tanto tempo con una ragazza." - rise - "Non avevo mai visto i miei occhi cambiare colore in questi anni e, sai è frustrante dover imparare a gestirli a quest'età." Rise ancora.

Parlava come se non avesse semplicemente 20 anni...

"Quanti anni hai, Wesley?" Mi venne spontaneo chiederlo. Lui mi guardò qualche istante restando in silenzio.

"Ho smesso di contarli una volta superati i 50." Confessò.

Come?!

"Tu..." Non sapevo che dire. Cioè, mi aveva veramente spiazzata.

"Oh tranquilla, non ho ancora superato i 90 però!" Ci scherzò su.
"Che importanza ha contarli? Il mio corpo è fermo all'età di 25 anni, e ciò non cambierà mai..." Disse poi tornando serio.

"Nessuna importanza, era solo curiosità la mia." Affermai poi, rassicurandolo.

Ed era vero, non avrei dato peso ai suoi anni. Cioè, era abbastanza strano pensare che in realtà avesse più di 50 anni, ma sembrava davvero un ragazzo qualunque di vent'anni.

Stavo per parlare, ma mi bloccai quando nella mia mente si fece spazio un'immagine di Xander proprio al lago.

"Wes... Credo stia arrivando Xander." Confessai guardandolo.

"Oh... Un'altra visione?" Chiese sorridendo, mi limitai ad annuire.

"Ora ti racconterò una cosa." Disse dal nulla, quando Xander spuntò poco lontano da noi.

"Se vuoi, andiamo via..." Gli dissi prima che iniziasse a parlare.

"Oh no, deve sentirlo." Specificò.
Dove voleva arrivare? Non riuscivo a capire.

"I Quebert un tempo facevano parte della nostra Cerchia. Fin quando il nonno di Xander, Eloy, nacque diverso da tutti noi. Probabilmente frutto di un amore sbagliato, e da quel momento tutti i successori della famiglia Quebert sono stato marchiati per sempre. Eloy era il migliore amico di mio nonno Celio, ma in realtà lo amava. Così quando nacque mio padre, Eloy voleva iniettargli il suo sangue preso dalla gelosia, uccise mia nonna a morsi diventando un vero e proprio mostro. Loro hanno cercato di rovinare dinastie sacre. Non meritano il nostro rispetto, ma da quando abbiamo giustiziato Eloy viviamo sotto accordo. Nessuno tocca nessuno, pace. Ma, adesso, sento che qualcosa sta cambiando..." disse infine, fissando con odio Xander, il quale probabilmente stava ascoltando tutto.

"Oh..." - Osservai ancora i loro sguardi, non promettevano niente di buono.
"Meglio andare adesso." Dissi ancora, alzandomi da terra.

Loro però continuavano a fissarsi, stavano comunicando?
Vidi Xander avvicinarsi come un fulmine a Wesley. Cosa stava succedendo...

"Oh Duncan, sarà un momento così gratificante vederti col cuore spezzato." Gli disse semplicemente ridendo di gusto.

"Wesley, andiamo... Ti prego." Mi intromisi, strattonandogli un braccio.

Mi guardò dritto negli occhi, indeciso se ucciderr Xander o andare via con me.

"Per favore..." Dissi ancora, fissandolo.

"Non finisce qua, Xander. State dichiarando guerra." Lo avvertì.

"Oh, non stiamo facendo proprio niente. Sarà una sua libera scelta." Continuò Xander, confondendomi.

Di chi stavano parlando?

Wesley mi prese per mano, facendo accelerare fin troppo i battiti del mio cuore, e in un batter d'occhio eravamo già alla macchina.

"Devo calmarmi." Affermò respirando pesantemente.

"Cosa vi siete... detti? Di chi parlavate?" Chiesi nervosamente.

"Nessuno di cui tu debba preoccuparti, andiamo." Mise in moto, ma era ancora nervoso.

Io dovevo sapere di più, ero stanca di stare all'oscuro di tutto, di vivere solo per metà. Se davvero appartenevo al loro mondo, allora era il momento di farmi coraggio e...

"Voglio conoscere tuo zio Richard." Affermai decisa.

Quello che non sapevoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora