Casa Quebert

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"Buongiorno Lux, come ti senti?" Xander si presentò in cucina con indosso solo dei boxer e per un attimo pensai di svenire.

"Xander..." Salutai a fatica, deglutendo - "Oh ehm, sto bene. Ehm... È comodo il letto." Dissi infine sentendomi stupida.

È comodo il letto?! Che frase era.
Lui rise, facendomi sentire ancora più stupida.

"Comodo? Ne sono felice Lux. Quella stanza non veniva utilizzata da parecchi anni, sai?" Disse, sorseggiando un liquido di un colore strano.

"Chi ci stava prima?" Chiesi curiosa.

"Mia sorella." Disse solamente, facendomi pensare che non ci fosse più.

"Oh, scusami io..."

"Va tutto bene Lux. Mia sorella sta bene, solo che alla morte di mio nonno ha deciso di starsene un po' da sola. Viaggia sempre, il che non è così complicato dal momento che è una maga anche lei." Chiarì finendo la sua bevanda.

"E tuo padre? Non vive qui con te? Non l'ho ancora visto da ieri sera."

"Questa casa è gigante Lux, non hai visto ancora niente. Mio padre sta circa al quinto piano. Gli piacciono i piani alti."

"Quinto piano? Ma... Quanti piani ha questa casa?!" Chiesi incredula.

Lui rise per poi parlare.

"Sei. I primi due piani, come avrai notato sono unicamente nostri. Il terzo piano è la stanza unicamente dedicata agli addestramenti. Nel quarto e nel quinto vivono tutti i Quebert, che non sono poi moltissimi. Il sesto è quello dedicato alle feste, in cui entrano solo persone appartenenti al nostro mondo. Oh e infine, c'è uno spazio sopra sul tetto molto carino."

"Wow! Cioè, sembra un sogno!" Dissi incredula.

Non avrei mai immaginato di stare nella stessa casa con i Quebert e l'idea di doverli incontrare mi metteva un po' d'ansia. Cosa avrebbero pensato vedendomi?

"È così bello averti qua, Lux... Ancora non ci credo." Disse poi avvicinandosi e prendendo le mie mani.

"Già, è una sensazione strana sai? Non ci credo ancora." Risposi sorridendo, incrociando il suo sguardo.

I suoi occhi nocciola, seppur scuri, trasmettevano emozioni positive e forti. Come la prima volta che lo vidi e rimasi come ammaliata dalla sua persona.
Non potei fare a meno che spostare lo sguardo sul suo addome e ciò che catturò immediatamente la mia attenzione fu una grande cicatrice. Partiva dal fianco destro subito sotto l'ombelico, per terminare nel fianco sinistro.
Istintivamente mossi la mia mano ma Xander sparì in un attimo, per poi ricomparire con indosso una maglietta.

Stavo per fare una mossa stupida. Era la prima notte passata qui e sicuramente non avrei dovuto cercare di toccare quella cicatrice, non avrei neanche dovuto fargli capire che la stessi osservando.

"Vieni con me, ti mostro una cosa." Mi prese per mano sorprendendomi e mi condusse in una stanza lì vicino.

Vidi un pianoforte al centro della stanza.

"È di mia sorella, con gli anni ho imparato ad usarlo anch'io. Sai, anche se non siamo veri e propri esseri umani, ci piace vivere come tali." Mi informò sorridendo.

"Come si chiama tua sorella?" Chiesi sentendola nominare di nuovo.

"Jana."

"Jana? Che nome strano!"

"Beh sì, i miei si sono sbizzarriti nello scegliere i nomi." Così dicendo si mise seduto davanti al piano.

"Che canzone ti piace, Lux?" Chiese trovandomi impreparata.

"Ehm..." - "Talking to the Moon di Bruno Mars. Probabilmente non la conos... "- iniziò a suonare, lasciandomi senza parole.

"Sai cantare?" Mi chiese.

"Non saprei... Mi vergogno!" Ammisi, sentendomi arrossire.

"I know you're somewhere out there
Somewhere far away
I want you back, I want you back..."

Xander iniziò a cantare, ridendo della sua voce stonata. Fece ridere anche me la sua ironia e simpatia.
Sembrava quasi un'altra persona in questo momento.

"Dai, unisciti a me." Disse, riprendendo a suonare.

"My neighbors think I'm crazy
But they don't understand
You're all I have, you're all I have..."

Cantai insieme a lui, appoggiandomi al piano forte.

"... Talking to the moon
Trying to get to you
In hopes you're on the other side talking to me too
Or am I a fool, who sits alone, talking to the moon?"

Guardando Xander sorridere, così sereno e solare mi chiesi come potesse essere un demone. Sembrava tutto fuorché un demone, lui. Dove lo nascondeva il suo lato peggiore?

"A cosa pensi?" Mi chiese quando smise di cantare.

"Niente..."

"Lux, mi dispiace per quello che hai saputo sulla Cerchia. Immaginavo ti avrebbe fatto male, ma dovevi sapere la verità. Mi dispiace soprattutto per Ly, so che siete amiche da sempre."

"Ly? Cosa c'entra lei?" Chiesi confusa.

"Josée non te l'ha detto? Beh, lei sapeva tutto del piano di Wesley, sapeva di Renée e Wesley e..."

"Non posso crederci! Ly... Non lo farebbe mai." Risposi incredula.

Ly non poteva averlo fatto sul serio.

"Mi dispiace Lux." Disse stringendomi forte a sé. Il corpo di Xander era così caldo... Ma com'era possibile.

"Come fai ad essere così caldo? Non è che hai la febbre?" Chiesi staccandomi da lui, facendolo ridere.

"Il vantaggio di essere metà demone, o forse è uno svantaggio... Non so."

"Xander..."- lo chiamai attirando nuovamente la sua attenzione su di me - "Voglio conoscere tutto di te, anche il tuo lato peggiore." Confessai.

Si avvicinò a me, carezzandomi una guancia.

"Passo dopo passo Lux, mi mostrerò a te. Ma promettimi che non andrai mai via, alcune cose potrebbero non piacerti." Ammise con aria triste.

"Passo dopo passo... Mi sta bene." Ripetei io, portando la mia mano sulla sua.

Quello che non sapevoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora