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Dovevo dimenticarmi di Alessio, aveva ragione mio fratello... e così feci.

«Ari, cosa ci fai qui?» mi domandò confuso. Ero consapevole che, quello che stavo facendo, non era normale. Ma fu la prima cosa che mi passò per la mente. E lui era l'unico che poteva farmi dimenticare Alessio. Non gli diedi una risposta, socchiusi gli occhi e mi fiondai sulle sue labbra. Si tirò indietro e mi domandò spiegazioni a riguardo. «Non fare altre domande, Diego» e ripresi a baciarlo con foga, ma trovai un muro davanti. 

Mi fece accomodare nel suo appartamento e chiuse la porta alle sue spalle; si avvicinò e si sedette accanto a me. Iniziai a provocarlo, attorcigliando un ciuffo dei suoi capelli sul mio dito; lo facevo sempre con Alessio e non riusciva a resistere. 

«Perché ti stai comportando in maniera così strana?» mi chiese, corrugando la fronte. «Da quando ti fai tutti questi problemi? Siamo grandi e vaccinati, no?» mi misi a cavalcioni su di lui, pensando potesse cedere più facilmente. Ma fu un impresa più dura di quanto immaginassi.  «Non voglio avere problemi con Lore»

«Fanculo Lorenzo» gli sussurrai, mordendogli il lobo dell'orecchio. Sapevo della sua cotta nei miei confronti e, proprio per questo motivo, sperai che potesse essermi d'aiuto, ma fu un buco nell'acqua. «Smettila, per favore»

«Dai, non stiamo facendo nulla di male» ammiccai, baciandogli le labbra. Mi spostò di peso e rimasi stupita da questo suo gesto. «Prima mi spieghi cosa ti passa per la mente»

Gettai indietro la testa e sbuffai «facciamo finta che non sia successo nulla. Vedila come un mio momento di debolezza»

Mi prese la mano, come per darmi forza, e mi sorrise «io posso anche dimenticare quello che è successo, e possiamo essere amici come prima. Ma non piace questo tuo comportamento. Stai nascondendo qualcosa»

«Mi sento una cogliona, tutto qua» realizzai la cazzata che stavo per commettere, ma riuscì a fermarmi in tempo. Mi accarezzò la guancia e inclinò la testa, per chiedermi spiegazioni. «Diego, scusa davvero. Non dovrei neanche essere qua»

«Appunto, dovresti essere da una altro ragazzo»

Strinsi le spalle e sussurrai, sperando che non mi sentisse «è proprio per questo che sono qua»

«Cioè?» mi domandò, a bocca spalancata. Fu lui il primo a spingermi tra le braccia di Alessio, consigliandomi di godermi ogni momento con lui a Barcellona. «Devo dimenticarmelo»

Socchiuse gli occhi e gli grattò la nuca; aveva capito tutto e mi sentivo ancora più stupida. «Diego, scusa»

«Non ti devi scusare con me»

«E invece si, pensavo che una scopata mi aiutasse a dimenticarlo; e invece, mi sento una completa idiota» gli confessai. Non volevo metterlo in mezzo e non volevo usarlo per questo mio scopo, ma in quel momento, pensavo fosse la scelta più giusta da fare. «Un altro ragazzo ti avrebbe portata a letto senza problemi, perché sei una bellissima ragazza. E probabilmente, se non fossi stata tu, l'avrei fatto anche io. Ma si tratta di te e non riuscirei mai a fare una cosa del genere»

Avrei voluto che un cratere si spalancasse in quell'istante, in quel punto preciso e mi inghiottisse. 

«Diego, io non so cosa dire» cercai di trovare le parole più adatte, ma con scarsi risultati e mi ritrovai a balbettare come una stupida. «Tranquilla, non è successo nulla»

«Ma poteva succedere, se tu non mi avessi fermata»

«Non voglio farti sentire ancora più in colpa; ma come ti saresti sentita, se fossimo finiti a letto insieme?» mi interrogò, alzando un sopracciglio. «Una merda, come mi sento adesso»

Alessio Romagnoli - InstagramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora