Goodbye

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Capitolo 16

Goodbye.

“Io..io ho fatto una cazzata” sussurra per l’ennesima volta, continuando a non rendermi partecipe dei suoi pensieri.

“Questa volta puoi dirlo forte”

È la voce di Perrie, fredda e tetra, che ci arriva con prepotenza costringendoci a voltarci nella sua direzione.

Se ne sta ferma in mezzo al vialetto di ghiaia, le braccia conserte e lo sguardo fisso su Zayn come a volerlo lacerare.

Lui posa il suo sguardo su di lei per un solo istante, prima di abbassarlo sconfitto stringendo la stoffa dei suoi jeans consunti tra le dita delle mani ferite.

“Harry, puoi lasciarci soli, per favore?” domanda lei, più dolce, nella mia direzione.

Sono sul punto di ribattere contrario, per dirle che ancora non mi è chiaro quello che è successo, che ho bisogno di sapere cosa è successo a Niall e Louis, ma anche allo stesso Zayn, ma il suo sguardo supplichevole mi convince a concederle il tempo che mi ha chiesto.

Annuisco in silenzio, lisciandomi le pieghe del jeans sulle gambe, sospirando mentre m’incammino nuovamente verso l’ingresso dell’ospedale. Sono quasi all’interno, quando il rumore di pelle contro pelle mi costringe a voltare il capo verso i due ragazzi che mi sono lasciato alle spalle. Zayn si massaggia la guancia, mentre Perrie gli si siede accanto.

“Allora?”

È la prima cosa che mi domanda Liam una volta messo piede nel corridio che sto iniziando a detestare con tutto me stesso.

Faccio un cenno negativo con il capo, prendendo posto di fianco ad Anne che è occupata a scrivere qualcosa sul suo i-phone.

Sbuffa contrariato sistemandosi meglio contro lo schienale della sedia in ferro su cui è seduto, Stan a tenerlo costantemente sott’occhio mentre con l’altra mano conforta Eleanor che sembra essersi rintanata in un mondo tutto suo.

“Quindi, come sta Tomlinson?” domanda innocuamente Josh guardando però solo Liam.

Quest’ultimo lo squadra da cima a piedi con sguardo disgustato per poi imbronciarsi nuovamente e incrociare le braccia al petto senza degnarlo di risposta.

Ad ogni modo mi ritrovo a farmi la stessa domanda. Come sta Louis? Vorrei andare da lui, ma le parole di Liam mi echeggiano ancora nella testa, impedendomi qualsiasi movimento.

“Harry, mi spiace davvero tanto ma devo andare, mio padre è in pensiero” mi sussurra Anne ricercando la mia attenzione posando una mano sulla mia coscia.

“Certo” annuisco in accordo, alzandomi in piedi in modo da accompagnarla fino all’ingresso.

“Miraccomando, fammi sapere al più presto come sta Louis ok? E cerca di stare tranquillo..si risolverà tutto” cerca di rassicurarmi tenendomi stretto in un abbraccio caldo, mentre aspettiamo che suo padre faccia capolino nel parcheggio dell’ospedale.

“Grazie, Anne, per tutto dico davvero” le sussurro all’orecchio mentre la stringo a mia volta.

Un clacson ci costringe ad allontanarci.

Una costosissima macchina si ferma a pochi passi da noi, non riesco a vedere il suo interno a causa dei finestrini oscurati, ma evidentemente deve trattarsi del padre di Anne visto che lei si avvicina a passo sicuro nella sua direzione concedendomi un ultimo cenno della mano come saluto.

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