Australia

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Capitolo 25

Australia.

“Ciao e tu chi sei?”

Una donna dell’età presumibilmente uguale a quella di Carol mi apre la porta di quella che so essere casa di Liam. In realtà non ci sono mai stato, ma in base alle indicazioni che mi ha fornito Eleanor e al cognome sul campanello dovrebbe essere esattamente questa.

Non dista poi molto da casa mia, e si assomigliano anche. Vialetto laterale per il posteggio dell’auto, giardino che si estende fin dietro la casa e colori chiari ad abbellire le mura esterne.

Quella che presumo essere la madre di Liam, mi scruta in silenzio in attesa della mia risposta, mentre io mi perdo a osservare la netta somiglianza con il figlio.

Hanno gli stessi occhi dolci, il viso un po’ rotondo e un paio di occhiali a cadergli leggeri sul naso a patata. I capelli, però, a differenza di quelli di Liam sono chiari, quasi biondi, ma nel complesso sono identici nelle piccole espressioni che caratterizzano il loro viso.

“Buon giorno signora, sono Harry, un amico di Liam, è in casa al momento?” cerco di apparire disinvolto, mentre in realtà ho il cuore che batte  a mille per l’attesa di scoprire cosa stiano facendo lui e Louis.

“Certo è di sopra con Louis, entra pure lo chiamo” cosi dicendo mi fa spazio dentro casa.

Il mio cuore perde un battito quando m’informa che sono effettivamente qui, insieme.

Non do nemmeno troppa importanza all’ambiente circostante, tutto ciò che mi importa è vedere Louis, e Liam, con la speranza che non se le siano date di santa ragione.

“Liam, di sotto c’è Harry” urla la donna in piedi sul primo scalino delle scale.

Sentiamo un rumore di passi provenire dal piano di sopra mentre la donna mi osserva sorridente.

A un tratto qualcuno inizia a scendere di corsa le scale, ma non è Liam.

“Louis? Vai via caro?” la donna lo costringe a frenare la sua camminata spedita in direzione della porta d’ingresso, la mia presenza completamente ignorata.

“Si Maura, scusa ma ho degli impegni urgenti, ci vediamo presto” le sorride affabile voltandosi nuovamente in direzione della porta.

“Lou” riesco a dire anche se a voce troppo bassa.

Lui riesce a sentirmi comunque, visto che si blocca di colpo serrando i pugni lungo i fianchi.

“Harry” dice a mò di saluto prima di continuare riluttante.

“Liam è di sopra” sibila velenoso.

“Io veramente ero venuto a cercare te” sussurro come se mi vergognassi delle mie parole. Odio e amo l’effetto che ha costantemente su di me.

Le sue spalle si tendono per un momento prima che dalla sua bocca appena schiusa fuoriesca un “Oh” appena soffiato.

Resto immobile a fissarlo non sapendo bene come comportarmi.

“Louis”

La voce di Liam che richiama il suo migliore amico ci fa voltare tutti in direzione della cima delle scale. Per quanto tempo è rimasto lì a osservare muto?

Louis annuisce appena, mordendosi il labbro inferiore.

“Harry” mormora poi in evidente imbarazzo, la diffidenza di colpo sparita dai suoi occhi.

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