CAPITOLO VENTIQUATTRO 💜

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Pov Jimin

"Chim Chim. Ti chiamerò così".
Sorrido a quel soprannome per me ridicolo.
"Oppure Mochi."
"Oppure-"
"Niente Areum. Stai zitta."
"Mi annoio. Che disegni oggi?"
"La mia testa che pensa a come ucciderti."
Lei scoppia a ridere e come sempre si avvicina a me e inizia a sistemare i vari strumenti.
"Due fiori? Perché stai disegnando due fiori?"
"Stai zitta".
Si alza in piedi e se ne va.

La seguo con lo sguardo, sperando che non mi lasci solo,ma apre la porta e scende davvero.
Sospiro per l'ennesima parola detta sbagliata e continuo a disegnare.

"Eccomi, sono tornata!"
Alzo lo sguardo e noto Areum con in mano due tavolette di cioccolato.
"Tieni mangia, sono sicuro che sarai affamato."
"Come se una tavoletta di cioccolato potesse fermare il mio affamato stomaco."
La prendo e inizio a scartarla.
"Pensavo che te n'eri andata!"dico.
"Ti sbagli. Non me ne andrò mai da te. Sarò il tuo incubo per sempre.
Capito?"

Prendo la teglia e gliela mostro.
"Un fiore rosso e uno più scuro.
Quello dal tono rosso é il più sensibile, dolce, ferito, ma non lo dimostra.
Quello dal tono rosso scuro é il fiore stanco. Stanco dai maltrattamenti degli esseri umani.
Da coloro che si dimenticano di annaffiarlo.
E quindi mostra fuori tutto il suo dolore, perché il suo cuore non è in grado di reggerlo."dico.
"E anche in questo disegno raffigura me, accanto a te e poi dici che non hai una cotta per me."
Alzo gli occhi al cielo e sorrido.
Lei è l'unica che sa come farmi sorridere in un momento del genere.

Ricordi vanno e vengono.
Il sogno di stanotte.
Ed ecco spiegato il significato di un'altra teglia.
"Jimin, scendi sotto. Hai visite!"dice mamma.
Sposto le coperte e senza un po' di voglia scendo sotto.

Ciò che vedo mi fa rimanere stupito.
Il mio sguardo va da uno all'altro e così come il loro. Mi guardano da sopra a sotto.
"Ehi Jimin, come stai?"
"Ti siamo, mancati?"
"Ricordi qualcosa?"
"Hey, hey sono qua!" dice Areum
Lei è l'unica che so chi è. Tutti gli altri sei ragazzi seduti, mi portano in confusione. Non ricordo nemmeno uno di loro... tranne lui. L'ho sognato, Jeong Hoseok.

Prendo posto accanto Areum e sorrido non sapendo che dire.
Areum mi scruta con i suoi occhi come a incitarmi a parlare,ma io la guardo disperato.
"Io sono Nam. Ti ricordi, sono venuto a trovarti in ospedale!?"
"Si, si ricordo i vostri volti ma non i vostri nomi." dico grattandomi la nuca imbarazzato.
Iniziano a presentarsi uno ad uno di nuovo, fino a quando non arriva lui.
"Io sono-"
"Jeong Hoseok". dico stupendo tutti.
Ops, non dovevo dirlo diamine.
"T-tu, come..?"
"Non so. Penso di aver avuto un flashback di me e te per questo ricordo il tuo nome."dico
"C'è speranza."sussurra quello che dovrebbe essere Yoongi.
Lui è venuto a trovarmi due volte dopo l'ospedale. Ma quando è venuto è rimasto a guardarmi senza spifferare una sola parola.

"Cosa altro ti ricordi?"chiede Jungkook.
"Niente." dico insicuro di me e questo tutti lo notano. Credo di non essere mai stato bravo a mentire.
"Jimin..." alza la testa Taehyung e mi osserva.
"Dicci, cosa ti ricordi. N-noi siamo qui per te."

Si. Per me.
Nella mia vita credo di non aver mai avuto nessuno.
Ricordo? No. Molte cose non ricordo.
Ma varie parti della mia vita a volte mi si sono passate davanti. E tutte le volte che avevo questi brevi ricordi, io ero solo.
Voglio sapere di più. Molto di più.

"hmm,Tae. Ricordo. Sai cosa ricordo?
Ricordo te che eri il mio migliore amico, ma che poi non ti ho più visto nemmeno una volta."
Ad essere sincero queste cose me le ha dette Areum. Non ricordo il rapporto che avevo con lui.

"Oh Jimin." dice Areum come a volermi rimproverare.
"Cosa c'è?"
Lei alza gli occhi al cielo e mi mima con la bocca di stare zitto.
Nel frattempo gli altri ci guardano straniti.
"Voi....per caso passate tanto tempo assieme?" dice Jin stranito.
"Si"
"No"
Diciamo nello stesso tempo io e Areum.
"Areum" dico guardandola ferito. Non capisco perché adesso si stia comportando come se non avesse alcun rapporto con me.
"Ci siamo visti solo due volte, niente di più".
Che sta dicendo?
"Stai bene?"
"Si"
"Non è vero quello che sta dicendo non credetela". Dico guardando i ragazzi. Affianco a me lei si sbatte la mano sulla faccia.
Tutti e sei ci guardano. Chi incredulo, chi curioso, chi non sa che dire.
"Quindi vi vedete si o no?" dice Yoongi.
"Si ogni g-" Areum mi tappa la bocca con la sua mano e io per farle antipatia gliela lecco.
Lei mi guarda disgustata e la toglie guardandomi con sguardo suicida.
"Bene ragazzi, si è fatto tardi. Forza pecorelle andiamo" dice Hoseok.
Ognuno si alza e dopo avermi salutato si dirigono per andarsene.
Areum si avvicina a me e mi sussurra.
"Scusa."

Meno di un minuto (Park Jimin) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora