CAPITOLO TRENTATRÉ 💜

104 9 4
                                    

Povs Jimin
"Dove stiamo andando ora? Sai che ore sono?" chiedo non capendo dove lei mi stia trascinando.
Mi ha chiamato alle tre di notte dicendomi che aveva bisogno di me, io spaventato e preoccupato mi sono recato da lei e adesso non mi da nemmeno delle spiegazioni.

"Vedi queste?" mi mostra lo zaino nero che ha sulle spalle. Annuisco.
"Qui dentro c'è il computer che mi ha dato Jason e noi stiamo andando al suo quartiere per ridarglielo."
"Potevi andarci sola, perché mi hai portato con te?" sbotto infastidito.
"Jimin..l'ho sto facendo per noi. Ti prego abbi pazienza."
"Cosa Areum. Spiegami perché voglio capire anch'io. Che cosa stai facendo per noi, anche perché ultimamente non so più se esiste un noi".
Mi dispiace reagire così con lei, so quanto è sensibile ma anch'io necessito di spiegazioni.
Vorrei sapere cosa sta succedendo.
Lei si ferma e si volta guardandomi.
"In che senso non sai più se esiste un noi?"
"Nel senso, che non so più se sono il tuo ragazzo o meno."

Lei si avvicina a me sorridendo.
"Per sempre Jimin. Ricordi? Per sempre."
"Areum, smettila di vivere all'interno di una storia. Questa è la vita reale e sappiamo tutti quanto.... il per sempre non esista."
Dico osservando il tatuaggio.
"Jimin. Quando avevamo deciso di fare il tatuaggio, eravamo così sicuri. Ti penti non è così?"

Non so cosa risponderle.
"Andiamo da Jason" taglio corto.
Lei sembra esser delusa dal non ricevere una risposta, ma...nemmeno io lo so.
Ho tanta confusione in questo momento che potrei scoppiare a piangere dall'esaurimento.
Non sto capendo più niente.

Continuiamo a camminare fin quando ci addentriamo in un quartiere abbastanza strano. Uomini e donne ubriachi, mezzi nudi e seduti sul marciapiede.
Alcuni guardano Areum con sguardo malizioso e con fare protettivo mi avvicino a lei stringendola dalle spalle.

"Quando arriviamo?" chiedo.
"Quella in fondo è la casa!"
"Sicuro che il tuo amichetto abita lì?"
Lei annuisce e senza dire altro continuiamo.
Non sembra nemmeno una casa. Non ha né porte né finestre è come se fosse abbandonata. All'interno però sono presenti dei mobili.

Appena Jason ci nota si alza da quella specie di letto e sorride ad entrambi.
Si sofferma su Areum facendole l'occhiolino.
Stringo i pugni dalla rabbia e cerco di controllarmi dal non voltarmi e andarmene.

"Ho tutto nella pennetta Jason!"
Lui sorride prendendo il suo zaino.
"Bene, allora sai cosa fare."
"Non smetterò mai di ringraziarti davvero. Non so in che modo io possa ripagarti."
"Si felice tu e lui" dice osservandomi e sorridendo.
"Torna a farmi visita quando vuoi!"
Dopo altri ringraziamenti su non so che cosa io e Areum finalmente usciamo da quel quartiere.

"Mi dispiace!" dice Areum fermandosi.
"Per cosa?"
"Hai bisogno di spiegazioni lo so. Che ne dici di andare sul tetto?"
Annuisco.

Appena arriviamo osservo la città sotto di noi meravigliandomi come sempre del panorama.

"So che non dovevamo più venire qui. Ma ora come ora abbiamo bisogno di vivere all'interno dei ricordi.

Sai Jimin, quando tu persi la memoria mi sentí morire lentamente. Tutti mi impedivano di vederti. I miei genitori a casa mi davano la colpa come sempre. A scuola mi guardavano storta. Ovunque ero vista male.

Grazie all'aiuto di Jungkook e gli altri, riuscii a vederti. Nella mia mente continuava ad esserci speranza, come sempre. Ma, appena seppi chi ti ha fatto questo male, non ci vidi più.

Non avevo il coraggio di guardarti negli occhi, dirti quanto io ti amo, abbracciarti e...

Volevo vendicarmi. Volevo vederla soffrire.
Andai in quel quartiere alla ricerca di prove e li trovai Jason. Lui mi disse che avrebbe preso i filmati dalle videocamere. In questa pennetta ci sono le prove per prenderla e buttarla dentro.

Jimin, sonl un altro po' e finalmente saremo io e te felici. Senza problemi.
Ricordi? Io e te ne abbiamo passati di momenti brutti. "

Ascolto attentamente ogni sua parola mentre le lacrime continuavano a scendere.

Mi avvicino a lei e la abbraccio delicatamente per paura di farle del male.

"Bene Areum. Sbattiamola in prigione e dopo.. Andiamocene. Lasciamo il passato alle spalle. Come ci eravamo promessi. Andiamocene insieme. E no Areum, non mi pento di nulla."

💜

Meno di un minuto (Park Jimin) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora