Parte 3 - Capitolo 14

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Appena la mente di Valerie appurò che si, era veramente Harry quello davanti a lei il suo cervello fece quello che negli anni era diventata una delle capacità meglio affinate della ragazza: scomparire, rendersi invisibile.

La ragazza si tuffò nella fiumana di persone che in quello momento la proteggevano da uno sguardo come uno scudo. Cercò l'uscita, convincendosi che anche una finestra al pian terreno sarebbe andata più che bene, ma doveva andarsene da quel posto. Non si preoccupò di Adam perché anche lui l'aveva visto, quindi sicuramente aveva già indovinato la manovra difensiva della ragazza.

Giorni buttati a cercare di eliminare qualsiasi sensazione per evitarsi un crollo e come una stupida si era lasciata trascinare nel luogo più pericoloso della città. Forse più dell'appartamento a Central Park.

Trovò finalmente una porta e vi ci fiondò senza pensare nemmeno per un secondo di guardarsi alle spalle. Sperava di essere stata più veloce e agile.

Scese in tutta fretta i pochi gradini che portavano al marciapiede e si diresse verso la stazione della metro più vicina, sperando di non dover aspettare troppo per tornare a casa. In caso contrario sicuramente l'avrebbe raggiunta.

Quando era quasi fuori dal campus si azzardò a gettare uno sguardo verso la strada che aveva percorso per sincerarsi che nessuno la stesse seguendo.

Quando riportò lo sguardo davanti a sé le sembrò come se Harry si fosse smaterializzato dal dormitorio per raggiungerla e ostacolare la fugga della ragazza.

<<Beh te lo devo riconoscere, a scomparire sei brava.>> Ansimò il ragazzo che evidentemente non si era smaterializzato ma aveva corso parecchio per raggiungerla.

<<È un po'come andare in bicicletta, una volta che impari non lo dimentichi.>> Rispose fredda la ragazza, mentre elaborava un modo per mettere fine a questa conversazione il più in fretta possibile.

<< Quindi è questo il tuo piano? Scomparire di nuovo? Non sei stanza di una vita passata così?>> Harry porse quelle domande per provocarla. L'aveva seguita perché il fatto che Valerie non si fosse nemmeno degnata di un tentativo per salvare quel relitto che era la loro relazione. Era arrabbiato perché dopo tutta la fatica che aveva fatto per convincerla a fidarsi ora quello che non si fidava era lui.

<<Non provare nemmeno per un secondo a giudicare quello che sono stata costretta a fare, non ne hai il diritto.>> Lo minacciò la ragazza, che sentiva quella forza che avvertiva quando qualcuno si permetteva di giudicarla per qualcosa, ma che negli anni aveva dovuto per amor della pace sua, sopprimere.

<<Forse hai ragione, ma ho diritto a delle scuse da parte tua no?>>Domandò Harry, avvicinandosi per osservare meglio la ragazza.

<<Per cosa dovrei scusarmi? Non ti ho fatto nulla.>> Sputò Valerie schifata dalle pretese del ragazzo. Chiedere scusa per aver deciso di tutelarsi da inutili seccature causate dalla curiosità delle persone in affari che la riguardavano unicamente, è una cosa che non l'avrebbe mai fatto.

<<Mi hai raccontato un'immensa balla, per tutto il tempo!>> Urlò Harry, ringraziando che non ci fosse nessuno che avrebbe potuto godersi il teatrino. <<Io come uno stupido a fare i salti mortali per avere un briciolo della tua fiducia quando, stando ai fatti, sarebbe dovuto essere il contrario!>>

<<Ah quindi io non sarei degna della tua fiducia?>> Valerie vedeva rosso, non credeva che la situazione avrebbe preso questa piega, e non pensava che una piega del genere le avrebbe fatto così male.

<<Dimmi tu come posso fidarmi di te quando non so nulla sul tuo conto!>>La interpellò il ragazzo fuori di sé.

<<Ti stai fermando su cose che onestamente per me non sono importanti,>> spiegò la ragazza cercando di ritornare a una situazione più calma, <<sono sempre stata sincera su come sono, non ho mai finto i miei sentimenti, il chi onestamente non mi sembrava così importante!>>

<<Se la figlia di un magnate, l'erede di una famiglia centenaria di questa città, sei la sorella della ragazza che ho lasciato per colpa tua!>> affermò Harry, sparandole addosso queste accuse.

<<Io non sono nulla di tutto questo, sono Valerie una ragazza che non parla con la famiglia da anni, che studia all'università e che ignorava la tua esistenza fino a pochi mesi fa, se la storia con Rose è finita mi dispiace ma la colpa è tua!>> Ribatté Valerie, rifiutando l'idea che avesse quelle colpe e scrollandosi di dosso quelle etichette.

<<No invece! Sei sempre tu quel piccolo particolare che rovina il quadro, sei tu!>>Le urlò il ragazzo pentendosi quasi subito della crudeltà di quelle parole.

Valerie per poco non si sentì mancare. Quelle parole l'avevano ferita più di molte altre che nella sua lieve vita le erano state ingiustamente inferte. Sentì le lacrime bagnarle le guance, le bruciavano la pelle, e per un momento desiderò che lo facessero, che la bruciassero e potesse diventare fumo per non sentire più il dolore che si espandeva a macchia d'olio in tutto il corpo.

<<Ma certo, ecco un'altra persona che odia quando tutto non va come desidera.>> Commentò Valerie mentre sorpassava la figura di Harry così da poter finalmente prendere la metro e tornare a casa.

<<Valerie aspetta io...>> cominciò Harry che si interruppe.

La ragazza decise di essere altrettante crudele dato che non le sembrava lui si fosse fatto particolari problemi.

<<Perché non vai all'appartamento a Central Park eh? Dopotutto ora che il segreto è saltato fuori scommetto che potrete vivere tranquillamente la vostra relazione e cancellare quell'orribile particolare che rovina il quadro!>> Pronunciò prima di voltarsi e correre via.

Harry avrebbe potuto inseguirla ma sapeva che se prima di uscire dalla festa aveva quasi tutte le ragioni per pretendere delle scuse dalla ragazza, ora con quelle ultime parole poteva considerarsi interamente dalla parte del torto.

Tornò al suo dormitorio, deserto a causa della festa, si chiuse in camera sua, circondato da un attanagliante silenzio.

Ciao a tutti!

Vi lascio qui il quattrodicesimo capitolo di questa terza parte, spero come sempre che vi piaccia almeno un po', fatemelo sapere votando e commentando.

Vi auguro un felice weekend,

Norah.xx

Bullets, flowers and blood. || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora