ottavo capitolo.

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Entrai in casa mia e tutto era buoio ovviamente. Tolsi la mia giacca e l'appoggiai all'appendiabiti e prima che io potessi accendere la luce qualcuno mise una mano sulla mia bocca e in pochi secondi svenni. Quando mi svegliai, mi ritrovai legata ad una delle mie sedie come se fossi in un film. Scotch sulla bocca e braccia legate da una corda credo. La mia vista era ancora offuscata ma appena vidi una figura vestita di nera capii che fosse Kai, quel bastardo. Iniziai ad urlare e a dimenarmi ma non serviva a niente. Lui intanto rideva e io non capivo come avessi potuto amare qualcuno come lui. "Allora principessina, ti sono mancato?" mi chiese avvicinandosi a me e accarezzandomi il volto per poi lasciarmi un bacio sulla fronte. Scossi la testa per dire no e cercai di allontanarmi con la sedia senza riuscirci. Andò dietro la sedia e mi slegò per poi portarmi sul mio divano dove mi fece sdraiare, sapevo benissimo cosa volesse da me. Mi tolse lo scotch senza prestare molta attenzione e iniziò a strapparmi i vestiti senza pudore. Io piansi, me lo ricordo bene e cercai di urlare ma lui mise la sua mano sopra la mia bocca e dovetti stare zitta. Si spogliò togliendo la mano dalla mia bocca però mi intimò di stare zitta, ormai era nudo e purtroppo lo ero anche io. Mi fece aprire le gambe e mi penetrò con forza recandomi dolore, ma non solo fisico perché in quel momento ferì anche la mia anima nonostante non fosse la prima volta. Urlai dal dolore più volte mentre lui gemeva dal piacere e quando finì si rivestì, mi legò al divano e prese un coltello iniziando a fare dei tagli sul mio corpo. Iniziai a perdere abbstanza sangue finché non svenni di nuovo e solo in quel momento, forse pensando che io fossi morta, se ne andò.

𝑠𝑒𝑟𝑒𝑛𝑑𝑖𝑝𝑖𝑡𝑦. || jenlisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora