Peter's pov
Seguii Michelle nel corridoio e subito lei mi afferrò e trascinò in una delle aule vuote, così nessuno ci avrebbe visti.
"Ahí!"
Esclama massaggiandomi il braccio dove la mia ragazza mi aveva appena dato un pugno.
"Perché?"
Gli chiesi dopo.
"Per avermi fatto preoccupare, non ti sei fatto vivo dopo che hai avuto il tuo incontro con Misterio, e non mi hai nemmeno detto che l'avresti incontrato"
Spiegò mentre tirai un filo di sollievo, non sapeva nulla di gatta nera, meglio così, non voglio intaccare la nostra relazione, è troppo importante e non permetterò mai a una ladruncola qualunque di rovinare una delle mie ragioni di vita. E giuro a me stesso che se mai rincontrerò quella ragazza non la bacerò o mi farò travolgere dalle emozioni.
"C'è altro che devi dirmi oltre al picchiarmi?"
"Si, ma ciò che ti sto per dire non lo devi dire a nessuno altrimenti mio padre mi uccide e dopo uccide te"
Disse Michelle agitata.
"Dimmi"
Lei si girò prendendo un foglio nello zaino.
"Cos'è?"
Chiesi non capendo, alzando gli occhi verso la ragazza più bella che abbia mai visto.
"La lista probabile di chi abbia hackerato il sistema di tuo padre, preso dagli archivi dello S.H.I.E.L.D. Guarda un po' chi c'è nella lista."
Scorsi velocemente la lista focalizzandosi su un nome.
"Io lo uccido"
Risposi con rabbia.
"No"
Disse MJ spostando il foglio e dandomi un bacio.
"Sai che fine ha fatto dall'ultima volta che l'ho visto?"
"Te lo dico solo se mi prometti che non gli darai la caccia, ti prego. Non posso perderti sei ancora giovane lascia fare questo allo S.H.I.E.L.D., non è nessun mostro con le ali, o un alieno proveniente dalla spazio è semplicemente un uomo se la caveranno bene anche senza di te"
Quasi mi supplicò MJ, perdermi sarebbe come perdere un parte di lei, Ned mi ha raccontato ciò ciò che è successo quando Thanos mi portò via e non permetterò che lei passi di nuovo una situazione simile.
Così le promisi ciò che lei chiedeva.
"Va bene, ci sono varie fonti. Chi dice che sia morto, chi che sia in prigione o che sia scappato da qualche parte."
"E lo S.H.I.E.L.D. che dice?"
"Nulla, non sa niente, non ha niente per ora si limitano a cercare quante più fonti possibili e verificare quali siano vere"
Ora sono molto più che infuriato, se il colpevole era lui non ci andrò leggero, ho ancora dei conti in sospeso con lui per tutto ciò che mi aveva fatto, e anche se ho promesso di non intervenire non starò con le mani in mano, e aiuterò solo a trovarlo. Così non romperò la mia promessa.Tony's pov.
Mentre Petey è a scuola io mi dedico alle mie ricerche, devo trovare chi vuole morto mio figlio e massacrarlo con le mie mani, dato che Pepper è in ufficio mi porto la piccola nel laboratorio e inizio a lavorare con i computer senza ottenere molti risultati, ha usato una tecnologia invisibile davvero niente male. Mentre lavoravo venivo continuamente "disturbato" dalla sua piccola aiutante. Dopo ore di ricerche e di richieste da parte della piccola decisi che era meglio smettere. Così non stavo facendo bene nessuna delle due cose, ordino a Jarvis di continuare le ricerche in modalità automatica mentre presi Mary per dedicarmi solo a lei. Perché mi sono sempre ripromesso una cosa, l'essere un padre viene prima di ogni cosa.
"E va bene Mary cosa vuoi mangiare? Abbiamo uova di rana, occhio di tritone e infine un mollusco"
"Mulluso"
Rispose la piccola stando tra le mie braccia mentre camminiamo verso la cucina.
"Vuoi un mollusco? Non è meglio un bel cheeseburger, o waffle?"
"No molisco"
"Va bene pizza sia."
Ripeté posando la bambina a terra appena arrivati in cucina, ma lei corse via.
"Hey pulce aspetta dove stai andando?"
Urlo rincorrendo mia figlia che veloce scappa verso le scale.
"Eh no no, ferma"
Riesco ad afferrarla prima che salga anche solo uno scalino.
"Incredibile ho tirato su due gemelli e te riesci a scapparmi"
La tengo in braccio anche se cerca di liberarsi in ogni modo.
"Su!"
"E va bene andiamo"
Tenendola stretto saliamo le scale. Mary subito si dirige verso la sua stanzetta e io la seguo poco dopo.
"Allora perché volevi tanto venire qui?"
Le domando abbassandomi al suo livello, lei semplicemente indicò verso l'alto, così mi girai guardando la parete dietro di me.
"Mark!"
Disse continuando a indicare una vecchia foto di loro tre. I miei occhi iniziarono a farsi lucidi.
Ricordo quando scattammo quella foto, Mary era appena nata e lì in quel piccolo pezzo di carta c'erano i sorrisi dei miei tre bambini.
Delle lacrime minacciano di scendere, ma devo resistergli.
Presi la foto dalla mensola e ritornando accanto Mary le mostrai la foto, lei la guardò molto attentamente.
"Te lo ricordi? Vedi lui è tuo fratello"
Le dico schiarendimi la gola e indicandole Mark.
"Peter?"
"Si lui è Peter e quest'altro è M.."
Mi blocco non riuscendo nemmeno a pronunciare il suo nome.
"Mark!"
"Si esatto, piccola"
"Lui dov'è?"
Mi domanda dolcemente, mentre sento un qualcosa rompersi dentro di me
"È andato in un bel posto. Sai con tante caramelle zucchero filato e pancakes ovunque"
Le dico cercando di scacciare via tutta quella tristezza, senza riuscirci.
"È felice?"
"Si"
Le risposi accennando un debole sorriso mentre una debole lacrima cade giù.
"Peché piagi?"
"Deve essermi finito qualcosa nell'occhio, dai su andiamo la merenda è pronta"
La presi in braccio e con cura posai la foto sulla mensola.
"Andiamo a prendere tuo fratello?"
Le chiedo e lei annuì così finita la merenda prendo Mary e la porto in macchina, arrivando di fronte alla scuola di Peter.
Gli scrivo un messaggio sapendo che visto che è un corso extrascolastico può uscire senza troppe formalità.
Aspettai fuori l'auto con Mary al mio fianco, fino a quando Peter si ritrovò difronte a noi.
"Papà come mai sei venuto?"
Mi chiese confuso, non ebbi il tempo di rispondere che ci pensò Mary.
"Mark!"
Urlò correndo per quei due passi che dividevano noi e lui, immediatamente tutto si congelò un nodo mi si formò in gola mentre vidi lo sguardo di Peter bloccarsi di colpo e estraniarsi dalla situazione. Era come messo in pausa anche con Mary che lo scuoteva per un braccio per essere tirata su.
Cercai di mandare giù quel brutto nodo e feci un respiro profondo.
"No Mary lui non è......, siamo venuti a prendere Peter"
Dico prendendola per mano, e solo ora mi accorgo che questo è stato uno grosso errore, ma dentro me sentivo di dover andarlo a prendere a scuola, e Mary doveva per forza venire con me.
Accompagno Mary all'auto facendola sedere nel suo seggiolino, certo un auto sportiva con un seggiolino per bambini non si può proprio vedere. Poi girai lo sguardo verso Peter che era ancora lì congelato con lo sguardo basso, probabilmente ora il suo mondo con le sue piccole barriere erano appena state distrutte.
"Dai andiamo Pete."
Gli dico appoggiandogli una mano sulla spalla e dolcemente camminiamo verso l'auto.
Durante tutto il viaggio Peter è rimasto in silenzio guardando fuori dal finestrino, rispondendo con frasi brevi o cenni del capo alle mie domande.
Dovevo fare qualcosa.
Così feci una piccola devianza dal percorso e arrivai alle Stark industries. Peter stava male devo concentrarmi solo su di lui e Mary è troppo piccola per capire e rischierebbe involontariamente di peggiore le cose.
"Pete tu sei vuoi resta pure in auto, io ci metto subito"
Gli dissi mentre presi Mary in braccio. La portai nel nostro ufficio, dove Pepper era lì a sbrigare alcune carte.
Volevo che Pepper si riposasse dal lavoro e da tutto e prendesse del tempo per lei, per ciò mi presi Mary per tutta la giornata e ho cercato invano di farle prendere una pausa dall'ufficio, ma ora devo lasciarle la bambina, per occuparmi dell'altro bambino. Le spiegai sommariamente la situazione senza essere molto dettagliato, voglio che si rilassi e non che si preoccupi maggiormente. Dopo averle dato un bacio la salutai, promettendole una sorpresa per la sera, alla quale non poteva rifiutare.
Dopo essere uscito dall'ufficio tornai da Peter in auto per andare a casa.
Appena arrivati agli ultimi piani della torre Peter scattò dritto nella sua stanza senza dire una parola. O meglio questo era ciò che voleva fare.
"Eh no ragazzino"
Lo bloccai per il polso prima che potesse raggiungere le scale.
"Tu vieni con me"
Lo portai nel mio laboratorio, sperando che creando qualcosa insieme riesca a sbloccarlo.
"Sono stanco posso andare in camera?"
Sussurrò continuando a tenere lo sguardo fisso sul suolo.
"No! Che pensi che sia stupido?"
Peter rimase in silenzio e si sedette sul divanetto con la testa nascosta tra le mani, fissa verso il basso.
"Vuoi parlarne?"
Gli dico sedendomi accanto a lui e gli posai una mano sulla schiena, Peter negò poi dopo un sospiro parlò.
"Mi manca moltissimo"
Alzò la testa passandosi una mano tra i capelli e mi guardó, gli occhi rossi e il viso segnato dal dolore.
"Lo so Petey"
Lo tirai verso di me stringendolo e gli lasciai un bacio tra i capelli.
"Lo so, ma andrà tutto bene. Te lo prometto"
Lo tenni ancora stretto a me, come se ciò potesse proteggerlo, Peter iniziò a piangere lentamente. Lo potei capire dalle lacrime calde che cadevano sulla mia spalla.
"Va tutto bene Spiderboy."
Gli sussurrai, poi aspettai che si calmasse del tutto per liberarlo dall'abbraccio.
"Che dici se costruiamo qualcosa insieme, hum?"
Gli chiesi e lui annuii con un leggero sorriso.
"Bene"
Risposi scompigliandogli i capelli.
Iniziamo a lavorare sul motore di una delle mie auto da corsa.
Peter sembrava stare meglio, lavorare in laboratorio lo fa distrarre al punto giusto. Ora lavorava a migliorare i suoi spara ragnatele su un altro tavolo.
Il telefono di Peter squillò all'improvviso, poi smise si suonare. Avrà risposto pensai ma subito il telefono squillò di nuovo.
"Peter, il telefono"
Gli dissi, ma Peter continuava a non rispondermi.
"Pete!"
Mi avvicinai a lui accorgendomi che aveva le cuffiette così gliene tolgo una.
"Oh hey! Che c'è?"
"Il tuo telefono sta suonando da un eternità, rispondi prima che lo spedisca nello spazio"
Gli passai il telefono e lui rispose.
E subito la sua faccia cambiò espressione.
Sentii solo qualcuno dire <<Ciao Peter ti sono mancato?>> ma non riconobbi la voce, ero troppo distante poi Peter sconvolto fece cadere il telefono a terra.
Chi cazzo c'è al telefono!?!? Giuro che lo uccido.
"Hey Peter tutto okay?"
Gli chiedo scuotendogli la spalla ma lui non si scompose e nemmeno mi rispose, così infuriato presi in mano il telefono, per parlare con il diretto interessato. Molto probabilmente questo è anche li stronzo che ha hackerato Jarvis per ottenere informazioni su Peter.
È giunta l'ora per te di morire.
"Pronto. Chi è?"
Chiesi al telefono e ottenni subito una risposta. Il sangue mi si congelò nelle vene.
"Sappi che io sono Tony Stark e con questo scherzo mi hai fatto girare abbastanza le palle. Se non mi dici subito dove sei ti troverò e ucciderò con le mie stesse mani"
Gli urlai contro, la nostra conversazione continuò ancora per un po' e più parlavo più il sangue mi ribolliva dalla rabbia.
È ora di indossare l'armatura!¡Hola!
Vi è piaciuto il capitolo? Qualche commento?
Preso sapremo chi avrà mai architettato tutto ciò, lo scopriremo un questi giorni.
Ps. Tenetevi forti perché nel prossimo capitolo succederà l'inimmaginabile.
BTW Buone feste ❤️
A presto.
~Leo.
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La fine del ragno🕸️
FanfictionTerzo libro della saga. Thanos è arrivato sulla terra, ora tocca agli Avengers combattere e salvarla ed evitare che il titano pazzo commetta il suo terribile piano di sterminio. Ci riusciranno? E riuscirà Spiderman a salvare il mondo da minacce futu...