cap.22

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18 Maggio 2019
Tutta la base Hydra era in fermento, l'attacco degli Avengers sarebbe arrivato a breve, lo sapevano. Sapevano che organizzare un attacco in città e rapire uno dei figli di Stark avrebbe causato una reazione da parte loro.
"Chiamate il professor Luis Baley, lo abbiamo aiutato ad avere la custodia legale di Peter Stark, ci deve un favore. Chiamatelo e spiegategli la situazione. La mente di uno Stark è troppo forte per poter essere piegata facilmente. Deve trovare un modo. Mark Stark deve essere il nostro burattino."
Ordinò il capo attuale dell'Hydra ai suoi scagnozzi mentre si dirigeva verso una cella.
"Eccoci di nuovo qui piccolo viziato. Sei riuscito a liberarti dal nostro controllo e rispondi bene alle torture, ma anche le menti più forti alla fine cadono. Ora sorridi che facciamo una bella foto per il paparino"
Disse quest'ultimo ad un ragazzo legato mani e piedi ad una trave verticale, con il corpo ricoperto da diversi tagli e il sangue che macchiava ogni cosa di rosso.
I poteri ragneschi del ragazzo gli permettevano di continuare a vivere, grazie alla sua guarigione rapida.
Fortuna o sfortuna? Questo si chiedeva ogni giorno Mark quando vedeva i suoi poteri in azione dopo ogni seduta. L' Hydra l'aveva scoperto subito, il suo piccolo segreto che rese quelle torture ancora più infernali, dato la crudeltà che uomini con ogni tipo di strumento usavano controno un povero ragazzo.
"Fottiti"
Rispose il ragazzo sputando del sangue sul pavimento.
"Tu piccolo stronzetto ringrazia che sei importante e non ti uccidiamo"
Ringhiò furioso il direttore stringendo con forza le dita intorno al viso pallido debole del ragazzo.
"Ora verrà qui un vero esperto di ragazzi brillanti come te, sai lui sta già giocando con tuo fratello, sarà entusiasta di lavorare con la tua mente. Ti renderà un perfetto soldatino"
Appena appresa la notizia che anche il fratello era stato preso da loro rabrividii trovando quasi la forza di reagire, ma ora non riusciva nemmeno a stringere i pugni dalla rabbia.
"Va all'inferno"
Fu l'unica cosa che riuscì a dire.
"Ci sei già tu"
Rispose lasciando la presa sul suo volto e la testa cadde a peso morto.
"Su forza finite il lavoro, lo voglio morto. Senza esagerare naturalmente"
Disse con un ghigno rivolto verso i suoi scagnozzi e dopo uscì dalla cella accompagnato da un sottofondo musicale creato dalle urla di dolore del ragazzo e alcune risate divertite da parte dei suoi torturatori.
Più tardi la cella si riaprì erano passate diverse ore ma per Mark non fece differenza perché sapeva che ogni volta che la cella di apriva era giunta l'ora della tortura, finita quella veniva lascito solo fino alla prossima seduta. Ma stavolta entrò un solo uomo.
"Ciao Mark, finalmente ci conosciamo"
Disse prendendo una sedia e posiziandosi poco distante da lui.
"Sai tuo fratello ha una mente incredibile, ma mi è giunta voce che anche tu hai un piccolo talento. Iniziamo. Ti spiego subito io voglio tuo fratello, l' Hydra mi ha fatto  un favore ora devo ricambiare."
Passano diverse ore e nessun metodo per controllare la mente di Mark stava funzionando, o almeno nessuno era permanente, la sua volontà era troppo forte per essere piegata.
"Ora facciamo una pausa"
Disse il professore Baley e dopo uscì facendo tornare il buio nella cella.
Il professore iniziò a vagare per i corridoi, rimase impressionato dalla mente di Mark, ma d'altronde cosa non aspettarsi da uno Stark.
"Può esseremi utile"
Pensò fra se e se, iniziando a pensare di venire meno all'accordo con l'Hydra, ma come?
Il come era ciò su cui si interrogava mentre vaga per i corridoi. La risposta gli balzò agli occhi quasi come un segno divino.
"Skrull, razza: aliena, specialità: mutaforma"
Lesse sull'etichetta di una cella. Trovava tutto ciò davvero molto interessante, controllò che il corridoio fosse vuoto e con discrezione entrò nella cella.
Gli bastò poco a capire che il suo piano era ben più che realizzabile, le menti degli Skrull erano inferiori a quella umana, facile da controllare e con quella anche controllare la sua mutazione divenne un gioco da ragazzi. In circa mezz'ora Baley era riuscito a controllare lo Skrull chiamato Grotor e a fargli prendere le sembianze del ragazzo che veniva torturato da giorni, era così realistico che lo Skrull stesso credeva di essere Mark, visto che Baley aveva scavato molto affondo nella sua mente a tal punto da corrompere la sua stessa identità. 
Con descrizione riuscì a tirarlo fuori dalla sua cella e a raggiungere il ragazzo, che colto alla sprovvista solbazzò per lo spavento e il terrore si manifestò nei suoi occhi quando si ritrovò difronte un ragazzo identico a lui.
"Tranquillo piccolo Stark sono qui per liberarti"
Gli dise con un tono buono ma Mark sapeva che c'era qualcosa sotto e guardò negli occhi colui che riconosceva come suo fratello ma non notò nessun segno di emozione umana, c'era solo l'assenza totale.
"Ah si, lui non è tuo fratello, rilassati...ecco è un alieno, mi aiuterà a liberarti"
Rispose liberando prima un braccio e poi l'altro, il corpo di Mark non trovando subito un equilibrio cadde come un peso morto, Il professore fece sedere Mark e dopo legò l'alieno in modo tale che sembrasse Mark.
"Ora usciamo da qui"
Gli disse prendendolo da sotto un braccio in modo che lui si appoggiasse a se.
"Tu hai un altro scopo"
Gli disse Mark con tutto il fiato in gola, ma quello che ne uscì fu un debole sussurro.
"Già ma, per adesso ti salvo dal tuo destino. Se resti combatterai fino ad uccidere tuo fratello, immagino che tu non voglia vero!?"
"Tu resta con lui"
Disse poi Baley alla sua assistente scienziata, complice in tutto ciò.
Loro due uscirono ma appena misero piede fuori scattò l'allarme.
"Gli Avengers sono alla basa, ognuno ai propri posti"
Si sentì dal microfono, il signor Baley subito spinse Mark dentro una stanza che dalla finestra sulla porta poteva vedere ciò che accadeva.
Il direttore si diresse nella cella di Mark dove l'assistente di Baley mantenne la messa in scena mostrando il loro lavoro. Tutto procede bene, e il direttore uscì seguito dall'alieno credendo di trovarsi con Mark Stark e passò davanti al professore.
"Ottimo lavoro dottore, ora torni a casa, non è saggio lasciare Peter Stark da solo"
Disse prima di andarsene. Dopo si udirono diversi rumori di armi, combattimento e deboli esplosioni. In quel caos il professore si allontanò da Mark perdendolo di vista. Quest'ultimo invece avendo recuperato un po' di forze ne approfittò per arrivare dagli Avenger e tornare a casa, ma arrivò tardi.
Ciò che vide fu solo la fine del disastro. Gli Avengers erano fermi pietrificati, suo fratello in ginocchio con uno sguardo rotto dal dolore e suo padre li accanto che affranto stringeva lo Skrull morto tra le sua braccia.
Mark subito scattò sull'attenti, voleva andare da loro. Doveva dirgli che era vivo e che quello era solo un alieno, voleva tornare a casa.
"Dove pensi di andare?"
Disse il professore iniettando una specie di paralizzante nel collo di Mark, e quest'ultimo cadde fra le sue braccia.
"Non ho faticato tanto per lasciarti andare. Ora tu verrai con me, ho l'opportunità di avere la mente di due Stark a disposizione, non mi lascerò scappare quest'occasione, ah chiaramente non starai nella stessa struttura di tuo fratello, non ora che tuo padre ti crede morto. Sei troppo prezioso per essere lasciato nelle mani di quel poco di buono di Tony Stark. Io ora vi renderò ciò che vostro padre vi ha sempre negato. Diventerete dei geni immortali"


¡Hola!
Vi è piaciuto questo capitolo Flashback?
Se si restate per scoprire come quel giorno ha cambiato la vita di Mark mentre tutti nel mondo piangevano la scomparsa di Mark Harley Stark.
E buon Natale.
~Leo.

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