cap.25

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Quando Tony termino la chiamata con quello che credeva essere suo figlio preparò subito un'armatura.
"Pete?"
Disse scostando la spalla del figlio che ancora non aveva mosso un muscolo dalla chiamata.
"Papà? Che sta succedendo?"
Gli chiese sconvolto guardandolo negli occhi.
"Non lo so piccolo."
Tony effettivamente non sapeva a cosa credere, voleva con tutto il cuore credere che quello era davvero Mark e che la sua storia con lo Skrull era vera, dopotutto Tony stesso ha potuto vedere i "poteri" degli Skrull in azione, ma qualcosa di razionale lo manteneva con i piedi per terra. Forse era solo la paura di ricevere una delusione e cadere in una trappola di chissà chi, o forse aveva paura che avere quel briciolo di speranza per Mark avrebbe portato ad un dolore troppo grande per la sua famiglia, in caso tutto ciò fosse una trappola. Ma nonostante tutto una forza dentro di lui lo fece saltare nell'armatura, ma prima si occupò di Peter.
"Petey, perché non vai in camera tua? Ti riposi un po', leggi dei fumetti. Uhm!?"
Disse cercando di tranquillizzare il figlio troppo scosso.
"Papà cos'è successo al telefono..perché aveva la voce di....chi.."
Iniziò a dire Peter andando in iperventilazione.
"Hey Spidey calma, respira. Tu va solo in camera, riposati io vado a vedere."
"Ma è davvero.....no non è possibile.... PAPÀ LUI È MORTO TRA LE MIE BRACCIA!! NON PUÒ...."
Ora oltre iperventilazione aveva iniziato ad urlare. Non poteva lasciarlo così, né tanto meno portarlo con lui.
"Jarvis chiama gli Avengers"
Ovviamente Tony non può chiamare Pepper, non può allarmarla inutilmente, doveva avere delle certezze prima di sganciare una bomba simile. Questa nonostante il tempo è una ferita sempre aperta.
"Subito capo."
Rispose l'AI mettendosi in contatto con gli Avengers.
"Signore a quanto pare Thor e Loki insieme a Sam Wanda e Bucky non sono alla base"
"E dove sono!?"
"In vacanza"
"Vac... vacanza? Ma se già la loro vita è una vacanza che bisogno c'è di....oh lascia stare chiama chi è disponibile."
"Certo, chiamando Steve Rogers e Natasha Romanoff."
Giustamente Rhodey è occupato con l'esercito e Banner in una conferenza di scienza e Strange beh lui è occupato di per sé..
Pensò Tony.
"Va bene, chiamali e digli di venire subito e che portino i loro costumi."
Pochi minuti dopo Vedova nera e Capitan America entrarono alla Stark Tower e incontrarono Tony nel salone che andava avanti e indietro e Peter nello shock più totale seduto sul divano con addosso una coperta e una cioccolata calda, Tony nemmeno sa come ha fatto a portarlo lì dato che ormai la mente di Peter è troppo persa a creare un collegamento logico. La morte di suo fratello lo segnò più di ogni altra cosa.
"Dio ma che succede qui?"
Chiese Nat appena arrivata.
"Un casino"
Rispose di fretta Tony guardando i due amici appena entrati.
"Tony calmati e spiegaci la situazione"
Intervenne Steve cercando di calmare l'amico mentre Nat preoccupata per Peter si sedette al suo fianco e gli accarezzò dolcemente la schiena.
"Il tipo, che ha hackerato Jarvis. Penso di averlo trovato.."
Iniziò a spiegare Stark.
"Fantastico e dov'è?"
Chiese Steve, desiderioso di mettergli le mani al collo per ciò che voleva architettare per il suo nipotino
"Mark"
Sussurrò Peter guardando dritto a se, lo sussurrò così piano che era quasi un sibilo.
"Cosa dici tesoro?"
Gli chiese Nat avvicinandosi di piú a Peter per poterlo sentire.
"Mark"
Ripeté lui ma con lo stesso tono di prima, anzi forse era ancora più basso, ma stavolta Nat lo sentì e subito si creò un volto triste sul suo viso.
"Che cha detto?"
Chiese Steve e la rossa confusa si girò guardando i due uomini alla sua sinistra e rispose.
"Ha detto Mark"
Ripeté a voce più alta e la confusione e la tristezza crebbero anche sul viso di Steve.
"E questo è l'altro punto!"
Intervenne Tony, e dopo spiegò brevemente cosa era successo e tutti i suoi dubbi e preoccupazioni.
"Va bene allora faremo così Nat resta qui con Peter e io verrò con te. Trappola o meno se troverai tuo figlio penso che tu abbia bisogno di aiuto"
Disse Capitan America alzandosi in piedi, Tony lo guardò e gli sorride, un sorriso che stava per grazie per aiutarmi. Tony infatti sapeva che se si sarebbe trovato Mark difronte o se avrebbe trovato una scia di criminali ad attenderlo non ce l'avrebbe fatta tutto da solo.
Pochi istanti dopo, il Quinjet con cui i due Avengers era arrivati era pronto a partire e Ironman col capitano salirono a bordo. Tony diede un bacio e un abbraccio a Peter prima di partire, giusto per assicurarsi che stesse bene.
Il Quinjet prese il volo e si ritrovò sulla rotta pre-inserita da Stark e Jarvis li portò a destinazione, difronte a una casetta di campagna.
"Molto diverso dall'ultima volta"
Disse ironico Stark ricordando quando anni prima lui e il capitano erano in una situazione simile, quando trovarono Mark per la prima volta.
Ma stavolta non c'era nessun bunker nella neve e nessuna serratura sulla porta, i due eroi entrarono silenziosamente nella casa.
"Jarvis c'è qualcuno? Analisi completa della struttura grazie"
Ordinò Ironman.
"Signore rilevo la presenza di una fonte di calore"
Rispose.
"Dove?"
"Di sopra"
Stark fece un segno a Rogers che c'era qualcuno al piano di sopra, così iniziarono a cercare prima sul piano terreno e dopo nel seminterrato, per assicurarsi che davvero non ci fosse nessuno.
Una volta scesi giù si ritrovano nel laboratorio di Baley, Steve fu il primo a trovare il corpo senza vita di Luis e subito chiamò i suo compagno.
"Ma questo non è..."
Disse il biondino riconoscendo il cadavere anche se così prosciugato era quasi irriconoscibile.
"È il bastardo che voleva portarmi via i gemelli per la scienza"
Rispose mentre la rabbia gli crebbe nelle vene.
"Beh qualunque cosa l'abbia ucciso è pericoloso"
Concluse Steve e dato che non c'era più niente da vedere salirono al primo piano dove Jarvis aveva individuato la presenza di qualcuno.
Videro una sola porta aperta illuminata da una debole luce, così andarono a vedere, ritrovandosi in una camera da letto, piena di libri e materiale per i circuiti, sparsi un po' ovunque, sul letto sulla scrivania e sulle mensole.
"Chiunque vivesse qui non ne era felice"
Disse Steve notando sulla porta una serie di serrature e vicino a esse dei segni, i segni che Mark molte volte aveva fatto per cercare di scappare da lì. Stark si avvicinò alla scrivania e riconobbe i calcoli scritti su vari fogli. Erano delle bozze su alcuni dei progetti prodotti dalle Stark industries.
"Ed era minacciato"
Rispose al biondino alzando un foglio, le scritte erano tremolanti, segno che chi le scriveva era spaventato. Probabilmente minacciato.
"Li ha scritti Baley?"
"Non lo so, forse. Evidentemente volevano che costruisse un reattore ARC o un'altra delle mie tecnologie e visto che non c'è riuscito lo hanno ucciso"
Rispose Stark.
"Quindi pensi ci viveva lui qui?"
"Probabile"
"E tuo figlio? Che c'entra?"
"Non lo so, non so nemmeno se è ancora vivo, Steve, insomma c'eri anche tu quando è morto. Anche tu hai visto il suo corpo. Non so veramente a cosa credere"
Girarono per la stanza in cerca di una qualche porta segreta.
"Io credo che Baley sia troppo grande per leggere questi"
Disse Steve trovando dei fumetti sul letto e li mostrò all' amico.
Certo un adulto non legge fumetti ma forse un ragazzino si.
Pensò Tony.
"In ogni caso qui non c'è nessuno, andiamo di là"
Disse e dopo i due eroi entrarono nell' altra stanza, la mente di Stark fantastica su tutto. Non poteva essere Baley chiuso in quella stanza, o forse si, ma forse poteva essere....no no lui è...morto. L'ho seppellito, ho visto con i miei occhi.
Continuò a pensare fino a quando Steve lo riportò alla realtà.
"Signore rilevo una presenza di calore nella stanza"
Disse Jarvis, e i due Avengers saltando sugli attenti esaminarono la camera.
La luce non si accende, forse è fulminata, ma dalla finestra entrava una luce sufficiente per vedere le figure degli oggetti.
"Tony!"
Steve chiamò l'amico indicando una figura sotto ad un tavolo.
Il cuore balzò nella gola di Ironman e iniziò a battere a tremila. Stark riconobbe subito la figura anche se non si vedeva chiaramente, ma lui sapeva cosa i suoi occhi stavano vedendo, anche con quel filo di tenebre che confondono le cose. Ora Tony non aveva più dubbi.
Si avvicinò alla figura, che spaventata si fece ancora più piccola.
"Hey"
Disse Tony togliendosi il casco.
"M..m..Mark?...Piccolo guardami sono io."
Si avvicinò ancora di più, ma il ragazzo era troppo spaventato e debole per poter reagire.
Lo abbracciò e gli fece appoggiare la testa sul suo petto. E Mark iniziò a piangere.
"Papà?!"
"Va tutto bene, sei salvo ci sono io. Ora ti porto a casa"
Disse a suo figlio. Ora le lacrime correvano veloci anche sul suo viso, mentre stringeva sempre più forte il suo bambino.
"Mi dispiace Mark. Ti prometto non ti accadrà più nulla"
Sussurrò non riuscendo ancora a credere che stava finalmente abbracciando suo figlio.
"Morlun tornerà?"
Disse Mark.
"Chi?"
"Lui mangia i ragni, ha già ucciso Luis, e ha provato a uccidere me. Tornerà per finire il lavoro e uccidere Peter"
Sputò fuori come un razzo.
"Calma Rambo, ora tu vieni con me"


¡Hola!
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Alla prossima....
~Leo.

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