cap.19

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Scese la sera e nella base degli Avengers si trovavano solo Tony e Peter nell'ala medica e pochi Avengers che erano rimasti a casa da una missione solidale e che ora riposano nelle loro stanze.
Peter dopo aver passato quasi un intera giornata a dormire si svegliò. Anche con i suoi poteri il trauma cranico dava i suoi problemi.
Aveva ancora molti dei sintomi, come la vista offuscata e le vertigini.
Peter cercò di alzarsi, ne sentiva un immenso bisogno, camminare, cambiare aria tutto pur di non stare su quel letto ancora.
Si mise seduto e osservò meglio la stanza, vedendo suo padre poco lontano da lui, seduto comodamente sulla poltrona a riposare. Sebbene i medici hanno detto a Tony che tutto andava bene e che poteva pure riposare in una delle stanze Stark volle stare accanto al figlio.
Peter posò lentamente un piede a terra e la testa cominciò a girare, aveva difficoltà a stare in piedi e camminare, ma tutto abbastanza controllabile grazie al suo senso di ragno.
Peter emanò un piccolo verso di dolore dovuto alle ferite sotto le bende.
"Petey"
Mormorò Tony svegliandosi dal suo lieve sonno e guardò il ragazzo e subito sgranò gli occhi scattando verso il figlio.
"Dio Pete, non devi alzarti"
Subito cercò di sorreggerlo ma Peter rifiutò.
"Sto bene, guarda riesco a stare in piedi, non sono un bambino che non sta dare in piedi"
Accennò un passo tentennando su se stesso e per poco non cadeva.
"Vuoi una mano"
Gli disse Tony leggermente divertito, accennando una leggera risata.
"Si"
"Vedi perché devi sempre darmi retta."
Stark fece appoggiare Peter a se sostenendolo  per le spalle.
"Quanto durerà questa storia?"
"Hey calmo Spiderboy, non devi avere fretta sei qui solo da poche ore"
Poi qui sei al sicuro pensò mentre aiutava il ragazzo ragno a arrivare alla finestra per vedere fuori e  sedersi su una poltrona.
"Sembra un eternità"
Rispose Peter esausto di stare un quel posto, deve andare da una parte. Ed è importante.
"Resisti un po', entro domani tutti questi brutti effetti saranno spariti tranne il..."
"Devo vomitare!"
Scattò in piedi con una forza e rapidità diversa da poco prima e raggiunse il bagno nella stanza, seguito poi da Tony.
"Esatto proprio quello. Lì ci vorrà un po' più di tempo, devi mangiare e riposare. Resterai qui fino a quando non ti sarai ripreso completamente."
Disse sostenendo il ragnetto accarezzandogli delicatamente la schiena mentre lui continuava a rigettare tutto ciò che aveva mangiato in quelle ore.
"Come restare qui, avevi detto che..."
Disse Peter alzando la testa e guardando suo padre negli occhi.
"Sono cambiate alcune cose. Per il tuo bene è meglio se resti qui al sicuro con tutti gli altri Avengers"
"Che cosa? Cos'è cambiato?"
Chiese Spiderman cercando di alzarsi per tornare a letto, era deluso sentiva di non essere all'altezza per suo padre e che aveva il bisogno di essere protetto dall'intera squadra.
"Non guardarmi così. Resterai qui con gli Avengers"
"Perché?"
Urlò il ragazzo mentre Tony continuava a guardarlo severo, tranquillo, ma si poteva vedere la vena sul collo pulsare voleva tenere Peter al sicuro, era preoccupato e suo figlio sembrava voler solo remargli contro.
"Perché così ho deciso! Sono tuo padre e voglio che resti qui."
Sbottò.
"Ma.."
"Niente ma, resti qui punto. Potrai allenarti con gli Avengers se vuoi, quando sarai nelle condizioni di farlo."
Concluse prima di uscire.
"Non provare a scappare, sappi che il capitano la pensa come me ed è rimasto alla base. Gli ho chiesto di non risparmiarsi se ti vede fuggire. Io resterò nei paraggi, ti prego non mettermi in condizione di svegliare una delle mie armature"
Tony guardò un ultima volta suo figlio prima di uscire dalla stanza per arrivare nel salone dove trovò gli altri Avengers che aspettavano che il resto della squadra tornasse dalla missione.
Si domandò se stesse sbagliando con suo figlio, ma non ne era certo, infondo qualcuno aveva minacciato indirettamente Peter, l'ultima volta un evento simile gli aveva privato di un figlio, e per nulla al mondo voleva commettere un altro errore. Lì Peter con gli Avengers è al sicuro, e Pepper e Mary lo sono alla torre. Troverà chi è stato e lo fermerà.
Tony si sedette sul divano massaggiandosi le tempie.
"Non ha accettato vero?"
Chiese Steve fermando la lettura del suo libro.
"Come biasimarlo, l'ho imprigionato"
Rispose il miliardario.
"Sai che io non sono d'accordo con te al cento per cento, ma credo che stavolta  che tu abbia ragione. Questo qualcuno è riuscito a violare Jarvis, deve essere molto pericoloso."
"Notizie della squadra?"
Chiese Tony cercando di cambiare discorso per non pensare a tutta quella faccenda.
"La missione è andata bene, tra un paio d'ore dovrebbero tornare"
Spiegò il biondino.
"E la rossa?"
"A fare ricerche. Sai nessuno minaccia il nostro nipotino. "
Rispose entrando nella stanza con in mano dei fascicoli stampati. Natasha più di tutti consisteva Peter come un nipote visto che nel periodo in cui sorvegliava Tony nel 2010 lo aveva visto crescere e passato molto tempo con lui.
Arrivò vicino ai divani dove i due uomini discutevano e passò dei fogli a Stark e Rogers
"I potenziali acquirenti, prego non c'è di che"
Disse e poi si sedette anche lei.
"Come hai fatto in così poco tempo?"
Chiese Tony, sorpreso e iniziò a scorrere la lista.
"Ironman ognuno ha i propri talenti"
Rispose lei.
"Conosci qualche nome?"
Chiese Steve guardando l'amico, che impallidì man mano che leggeva la lista.
"Si, tutti."
Il peggior incubo di Tony si era compiuto i suoi nemici ora erano anche i nemici di suo figlio.

La fine del ragno🕸️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora