cap12

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Peter's pov
Sono passati due giorni da quando ho passato un'intera notte a New York, e penso che ora sia il momento di ritornare. Ritornare a New York, la scuola e...e anche ad essere Spiderman.
Il Queens ha bisogno del suo amichevole ragno di quartiere.
Così quel pomeriggio stesso partimmo da Malibu per arrivare alla Stark Tower. È strano ritrovarsi qui, ormai con Thanos e tutto il resto mi sembra tutto così estraneo. Non ricordo molto del tempo passato in quella specie di cella, ma sentivo una continua sensazione spiacevole, quasi dolorosa. Ma se dovessi descrivere cosa ho visto o per quanto tempo restai lì non so, poi con il tempo mia madre mi raccontò cosa era successo e questo spiegò anche la reazione di MJ appena mi vide alla base degli Avengers súbito dopo il nostro rientro.
Passai la sera a pattugliare la città ed è stato come se fosse la prima volta. Quasi avevo dimenticato la sensazione di leggerezza e libertà ogni volta che lanciavo una ragnatela da un palazzo ad un altro. Per me quella tuta significava solo una cosa.
La battaglia con Thanos.
Cercavo di non dare importanza ai miei pensieri, dopotutto mia madre ha ragione andrà tutto bene e mio padre tornerà presto, dopotutto lo stanno curando con tecnologie aliene più avanzate, deve esserci per forza un modo per farlo stare bene.
Continuai a pattugliare le strade ma senza trovare un crimine da sventare, come se i criminali questa sera siano andati in vacanza. EDITH non trovò nulla così ritornai alla torre per riposarmi, visto che domani ritorno a scuola dopo molto tempo.
Ho già recuperato molti dei programmi svolti in questi mesi, visto che con Thanos e tutto il resto manco da New York da molti giorni, anzi mesi, per fortuna la scuola ha creduto ad uno scambio di intercultura e che nei mesi in cui ero sparito per via di Thanos crede che io sia stato a studiare in Europa, altrimenti sarebbe stato difficile spiegare la mia lunga assenza senza rivelare di essere Spiderman.
Una volta arrivato a casa scendo nel laboratorio di mio padre. Non dovrei essere qui e lui mi farebbe fritto se viene a sapere che ero qui da solo, ma devo fare una chiamata.
Connettendomi con uno dei computer avvio la videochiamata.
"Hey Queens"
Rispose il capitano dalla nave.
"Hey Capitano, ci sono novità?"
Chiesi sperando di ricevere buone notizie.
"Il solito. Ragazzino non preoccuparti sta andando tutto bene e.."
"Sì ma non è una cura certa potrebbe anche, lui potrebbe anche..."
"Pete, non pensarci. Ti prometto che tutto andrà per il meglio, sei tornato a indossare il costume?"
Mi chiese preoccupato e io annuii.
"Sono tornato a New York e domani riinizio la scuola."
"Bene ragazzino, ricorda se hai bisogno di aiuto noi ci saremo sempre. Sei un Avengers ora, fai parte della squadra."
Io annuii leggermente, quanto vorrei che tutto questo finisse ora. La connessione saltò di colpo, interrompendo la chiamata, non rimasi troppo sorpreso dopotutto era già successo, la nave è sempre in movimento è normale che la connessione salti a tratti.
Chiusi tutto e tornai nella mia stanza e mi stesi sul letto per cercare di dormire, ma una strana sensazione mi impediva di riposare.
Alzo la testa verso la porta ancora aperta e dalla poca luce vedo una sagoma.
Con uno scatto rapido accendo la luce sul comodino.
"Mary smettila di fare così. Mi spaventi"
"Pete, Pete"
Rispose lei correndo verso di me con in mano un peluche di Ironman, inciampando nei suoi stessi passi.
La presi in braccio cadendo delicatamente sul letto e iniziai a farle il solletico.
"Brownies"
"Brownies!? Vuoi dei brownies? A quest'ora? Lo sai che se mamma ti trova qui finiamo entrambi in punizione"
Dissi tenendo sulle ginocchia quella bimba di quasi due anni e mezzo.
"Dov'è papà?"
Mi chiese guardando tristemente il suo peluche.
"Oh lui è in missione nello spazio, combattendo contro asteroidi"
Risposi prendendo il peluche e facendolo volare come Ironman accompagnato da suoni spaziali.
"Quando torna?"
"Quando avrà sconfitto tutti i cattivi"
"Sono tanti?"
"Forse, ma lui è forte e tornerà presto. Su andiamo a fare i brownies"
La presi in braccio e scendiamo in cucina riuscendo a non svegliare nostra madre e iniziamo a preparare i brownies. Fortunatamente riusciamo nella nostra impresa senza bruciare tutta casa.
"Brownies pronti per essere mangiati"
Dissi prendendo la teglia dal forno e mi avvicinai alla bambina che aveva le mani sporche di farina e cacao.
"Mary Morgan Stark stai per degustare i brownie piú prelibati e pregiati di tutto l'universo"
Presi un panno per pulirle le mani e le porsi una fetta, poi ne presi una anche per me.
"Allora chef il piatto ha superato l'esame?"
Le chiesi e lei annuendo mangiava il piccolo dolcetto.
Ci sediamo sul divano mangiando e giocando con delle bambole nella cesta fino a quando Mary si addormentò addosso a me.
"Papà manca"
Mormorò tenendo gli occhi chiusi.
"Già anche a me"
Risposi accarezzandole i capelli e piano piano mi addormentai. Fino a quando una mano mi toccò leggermente la spalla.
"Pete"
Sentii e aprii gli occhi stropicciandoli.
"Oh ciao mamma"
Dissi piano senza svegliare mia sorella..
"Che ci fate qui?"
Rispose dolcemente e si sedette accanto a me sul divano.
"A Mary mancava papà, e anche a me"
Le dissi alzando lo sguardo su di lei.
"Lo so Petey. Lo so"
Mi disse dolcemente stringendomi.
"Manca a tutti"
Nella stanza calò il silenzio, tutto così vuoto. Non era mai stato così calmo di solito anche a tarda notte potevi trovare una luce accesa infondo alle scale, perché sapevi che in quel laboratorio c'era qualcuno che costruiva armature per combattere l'insonnia, ma ora non c'è nulla, solo il buio.
"Dai Pete vai a letto, domani torni a scuola no? Hai bisogno di dormire un po'."
Disse mia madre sciogliendo quell'abbraccio, poi prese in braccio mia sorella e saliamo tutti al piano di sopra.
"Vedrai che domani andrà meglio"
Mi disse mia madre prima di lasciare la mia stanza.
Già lo spero.
Pensai e chiudendo gli occhi tornai nel regno dei sogni.
                               
                                     ~~

La fine del ragno🕸️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora