capitolo 7

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"Come ti senti?" chiese la dottoressa Jonesy.

T/n guardò la finestra, per poi soffermarsi sulla domanda.

"Triste" disse T/n.

"Interessante"disse scrivendo nel blocchetto che teneva sempre nelle mani.

Era il 1 Luglio, non era un giorno qualunque, era il giorno in cui era nata, il giorno della morte dei suoi genitori.

Era passato esattamente un anno da quando T/n perse i suoi genitori, da quando frequenta la dottoressa Jonesy.

Da quando continuava ad andare all'asilo senza fare amicizia con nessuno.

Nessuno riusciva a capire cosa stesse passando.

Nemmeno Grey  riusciva a capire la sua anima piena di caos, dolore, rabbia, perciò pensò a qualcuno che si occupava di questi casi, e riuscisse a capirla più di lui.

Gli incontri di Jeff con T/n non smettevano, tutte le sere dopo aver ucciso qualcuno per sfogare la sua continua e incontrollata rabbia, andava da lei. 

T/n oggi avrebbe fatto 4 anni senza i suoi genitori, si alzò dalla sedia e se ne andò non volendo ascoltare più nessuno, voleva richiudersi dentro, in modo che nessuno entri dalla sua stanza.

Chiuse la porta alle sue spalle, e si incamminò per il corridoio, mentre le persone che aspettavano la dottoressa si soffermavano su T/n, provando pena e pietà, ma lei non voleva tutto questo.

Non voleva la loro pietà, non voleva i loro sguardi di comprensione, non le servivano a niente.

Fuori dall'edificio c'era Grey che l'ha aspettava, impazientemente.

T/n aprì lo sportello della macchina, e si sedette sul sedile, si mise la cintura e chiuse lo sportello.

"Ciao" disse T/n per poi girarsi verso il finestrino, e perdendosi nei suoi pensieri.

La dottoressa Jonesy le aveva raccontato i pensieri dei grandi poeti, di cui uno le era interessato, Pirandello.

"Secondo lui ognuno di noi indossiamo delle maschere, quali sono le tue T/n?" chiese la dottoressa scrutando ogni suo movimento

T/n sospirò non sapeva che cosa fosse la sua maschera, non sapeva nemmeno cosa fosse, ma poi pensò.

"Ognuno di noi nasconde la sua vera identità" disse la dottoressa

"Perché?" chiese T/n curiosa di sapere.

"Alcuni per nascondersi dal mondo, altri per sembrare forti quando sono fragili come un fiore"

T/n cominciò a riflettere su quale fosse la sua identità, da cosa si nascondesse.

Da Jeff ovviamente, ma non solo da lui

I suoi pensieri furono fermati appena arrivarono a casa, e Grey prese la mano di T/n, facendola sussultare, non era abituata ai contati fisici. 

Andarono in cucina, e T/n si sedette sulla sedia osservando Grey aprire il frigo e uscire la torta del suo compleanno.

"Tanti auguri T/n" disse Grey sorridendo, mentre lei rispose con un sorriso tirato.

"Grazie" disse mentre osservò la torta.

C'era una foto sulla torta di lei quando aveva un anno e rideva,ed era seduta sull'altalena che gli aveva fatto suo padre, dove quest'ultimo trovava dietro alle sue spalle, ricordava qualche dettaglio quel giorno.

La mamma di T/n aveva appena comprato una macchina fotografica, e cominciò a fare delle foto di lei, per ricordi.

Mentre lei era sull'altalena, e suo padre la spingeva, facendola volare, e T/n rideva dalla gioia ed era felice.

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