Capitolo 65

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Pov T/n
Rimasi ancora a lungo in quel lettino finché non mi addormentai, ma quando mi risvegliai non fu facile, il dolore era ancora dentro di me ma più amplificato, gli occhi di quella bambina sono ancora vivi dentro la mia mente.

Non volevo che la mia umanità emergesse, ma è stata lei a travolgermi con un'ondata fredda.

Non riuscì nemmeno a ripremere quel bottone che mi consentiva di chiudere la mia  umanità, l'emozione dentro di me era troppo forte e lo è tutt'ora.

Chiudo gli occhi e sospiro, mi alzo dal letto uscendo definitivamente dalla casa senza voltarmi e con il rischio di rimanere per sempre lì, mi asciugai gli occhi e le guance ancora bagnate dalle mie lacrime.

Trovai Offender ad aspettarmi seduto, mi siedo anche io accanto a lui guardando il panorama davanti a me.

Il sole stava già sbucano e colorava la chioma degli alberi e la mia testa, non lo guardai.

"Adesso è l'ora della verità che fino adesso mi ha tenuta nascosta"

"Lo so" disse rimanendo in silenzio e sospirando.

"Tua madre aveva la stessa età tua quando incotrasti Jeff per la prima volta"

"Vuoi dire che aveva tre anni" ribatto

"Si, ma lei diversamente da te fu artefice del suo destino, ma non lo sapeva come non lo sapevi neppure tu cosa stava scherzando succedendo, quando si è bambini non si sa cosa sia la cattiveria, cosa il mondo nasconde, alcuni hanno il dono di saperlo, altri no, e quella è tua madre" disse

Flashback
La piccola Eva si trovava a dondolarsi sulla dondola che risiedeva sul suo giardino, sbuffò dalla noia mentre i suoi genitori parlavano tranquillamente.

Scese dalla dondola guardando il bosco, e in quel piccolo bosco vide qualcosa muoversi, un piccolo animaletto che si fermò un attimo e guardò la piccola Eva.

"Uno scoiattolo" urlò incamminandosi verso quel piccolo animale, ma fu fermata dalla presa di sua mamma che guardò torba sua figlia.

"Non devi andare nel bosco da sola, te lo detto tante volte" disse.

La figlia per tutta risposta si girò verso la mamma mettendo il broncio e le braccia incrociate.

"Li c'era uno scoiattolo" disse indicando il posto dove un momento lo aveva avvistato.

"Non mi interessa" disse prendendola in braccio e portandola in casa.

La piccola Eva oramai avvolta nelle sue coperte calde e il suo pigiama, continuava a pensare allo scoiattolo, pensò che probabilmente avrebbe potuto prenderlo.

L'indomani si alzò presto non avendo sonno, i suoi genitori ancora dormivano, sorrise pensando di poter prendere lo scoiattolo e portarlo a casa.

Uscì nel giardino con le sue giabatte di gomma introducendosi nel bosco, cercò il suo scoiattolo ma nono trovò, la foresta tuttavia cominciò a diventare sempre più oscura.

La bambina pensò di tornare indietro per paura che i suoi genitori si fossero svegliati, ma mentre ritornava stando attenta i rami, cadde inciampando su un tronco.

Si sbucciò il ginocchio e pianse dal bruciore desiderando che ci fossero i suoi genitori ad aiutarla

Chiuse per un attimo gli occhi, per poi aprirli tirando su con il naso, vide delle scarpe, alzò gli occhi vedendo un uomo molto alto, i suoi occhi erano nascosti da un  capello.

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