capitolo 11

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T/n apre lentamente gli occhi, si alzò dal letto dolorante, Jeff non le dava nemmeno un minuto di tregua, come ogni sera si divertiva a farla soffrire.

T/n non sapeva fino a quando sarebbe riuscita a resistere, andò di sotto notando che Grey se ne era già andato.

Aprì lo sportello della cucina notando la foto di lei al suo sesto compleanno, sorrise tristemente a quel ricordo e ritornò con la sua espressione apatica.

Prese delle brioche, non avendo molta fame e chiuse lo sportello, cominciò a mangiare lentamente.

Andò in bagno si tolse i vestiti, mentre la vasca si riempiva si immerse dentro di essa chiudendo il rubinetto.

Mentre passava la spugna sussultava dal
dolore, i suoi occhi cominciarono a piangere involontariamente dal troppo dolore.

Si sciacquò e uscì dalla vasca, e si asciugò, ma i suoi occhi ricadere allo specchio, i suoi capelli neri e lisci ricadevano fino alla schiena coprendo le ferite.

Si vestì velocemente cercando di non vedere lo specchio, cominciava ad odiare il suo corpo, e se stessa.

Prese il cappotto e lo zaino, uscì di casa trovando Grey sorridergli dolcemente.

T/n salì sulla macchina e Grey mise macchina in moto, e si fermò davanti a un edificio grande, dove c'erano dei bambini che giocavano e ridevano.

Lei avrebbe voluto essere come loro, avrebbe voluto sorridere sinceramente, innocentemente, avrebbe voluto avere degli amici, avrebbe voluto provare gioia.

Ma quello che provava era solamente rabbia e dolore, quei sentimenti non esistevano più nel suo cuore, lì aveva cancellati.

Scese dalla macchina vedendo Grey andarsene, mentre lei entrò nella scuola.

Appena viderò spuntare T/n il silenzio calò lungo il corridoio, cominciarono a osservarla mentre si dirigeva in classe.

Entrò in classe mettendosi all'ultimo banco e osservando la stanza, molto ampia e spaziosa.

Si diresse verso la finestra cercò di guardare, ma era molto alta, prese una sedia e la aprì notando che la scuola era circondata da delle ringhiere piene di ruggine, chiuse la finestra e si mise al suo tavolo guardando un punto indefinito.

Entrarono dei bambini accompagnati dai genitori di T/n si rattristò pesando ai suoi.

Entrò la maestra e i genitori se ne andarono dando un bacio ai loro figli e uscendo dalla stanza.

La maestra osservò tutti e salutò tutti gli alunni, cominciò a chiamare i nomi dei bambini attraversò l'appello, quando arrivò il turno di T/n si alzò facendo cenno di essere lei e si sedette.

Cominciarono tutti a parlare, dopo che la maestra disse che domani avrebbero cominciato a fare lezione.

Nessuno parlava con T/n, tutti mormoravano di quando fosse strana, lei si rinchiuse ancora di più in se stessa.

Tutti la guardavano a ridevano, mentre ci fu una bambina che si mise accanto a lei, che la guardò.

T/n strinse la penna che aveva in mano volendo andarsene e piangere, cercò di fare finta di niente, ma non ci riusciva gli occhi le stavano bruciando, sentiva una lacrima scendere sul suo viso, e uscì dalla classe senza permesso e se ne andò in bagno.

Davanti si trovò due bagni, quello dei maschi e delle femmine, T/n entrò in quello delle femmine e chiuse la porta alla sue spalle.

Si inginocchiò cominciando a piangere e singhiozzare, cercò di non farsi sentire, avrebbe voluto gridare, ma non c'era niente che poteva placare la sua rabbia e tristezza.

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