capitolo 23

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Esistono due specie di pulsioni: una di tipo erotico che tende a unire e una di tipo distruttivo che tende a dividere. O si è sotto l’influenza dell’una o dell’altra.
Pov narratore
T/n aprì gli occhi vedendo di essere nella sua camera, non ricordava molto, ricordava solamente che Jeff l'aveva portata a casa e di essere uscita e della sua bottiglia piena di alcol.

Non riusciva a capacitarsi del perché avrebbe fatto una cosa del generez poteva benissimo fregarsene come al suo solito, e lasciarla marcire in mezzo a un bosco, ma invece no.

Si mise sotto il getto d'acqua confusa del suo comportamento, si mise i suoi soliti vestiti e andò a scuola.

Per strada incontrò Alison e parlarono allegramente e di quando si erano divertite quella sera, mentre Jeff le osservava, ma i suoi occhi erano puntati su T/n che rideva sonoramente.

Jeff si diresse in una casa qualsiasi, aveva bisogno di sentire il sangue di una delle sue vittime nelle sue mani, aveva bisogno di sentirsi potente.

Entrò in una piccola casa dove c'era una ragazza dai capelli lunghi e ricci neri, come quelli di T/n, ma quando vide il suo viso si accorse che non era lei.

Appena lo vide cominciò a gridare, ma Jeff le diede una coltellata nel fianco destro, e lei si inginocchiò dal dolore.

"Devi stare zitta" le disse Jeff mentre la ragazza cominciò a piangere dal dolore, Jeff era soddisfatto di ciò che aveva fatto, ma non abbastanza.

La stese a terra e cominciò a toglierle i vestiti con il suo coltello affilato, fece dei piccoli e tagli sulla sua pancia come se fosse un artista che dipinge su una tela.

"Oggi mi sono svegliato di buon umore lo sai?" chiese Jeff ridendo 

"Sai ho una vittima, si chiama T/n, adoro quando piange mentre la torturò, ma una cosa non riesco a capire e perché non riesco ucciderla, a farla morire. Tu sai forse dirmi il motivo?" disse stringedole il viso e guardandola negli occhi, mentre scuoteva la testa e chiedeva pietà.

"Pietà dici? PIETÀ. Peccato però che io non ho pietà di nessuno e sai perché? Perché sono senza cuore e mi diverte uccidere" disse mentre diede un'altra coltellata all'altro fianco.

Il sangue fuoriusciva e Jeff estrae il coltello portandoselo sulle labbra e leccando il sangue, e sorrise.

Cominciò a darle diverse coltellate su tutto il corpo mentre la ragazza sentiva la lama entrare e uscire sul suo corpo e gridò dal dolore.

Si guardò un attimo il corpo coperto del suo stesso sangue e pianse, mentre Jeff continuava fino a quando il cuore della ragazza cominciò a battere lentamente sempre più lentamente, fino a fermarsi e Jeff si rattristi.

"Peccato mi stavo divertendo" disse mettendo il broncio per poi ridere sadicamente, mise i suoi tagli sulle sue guance, formando il suo stesso sorriso.

Ma non era ancora soddisfatto di ciò che aveva fatto.

Cercò una ascia che poi trovò, le tagliò la testa con un colpo netto, appoggiò la testa sul tavolino di legno, taglio tutti i suoi arti e li sparpagliò per tutta la casa.

Prese i suoi oragani e cominciò a metterli a terra, guardò il cuore e sorrise a quello che aveva in mente di fare.

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Nel frattempo Grey era in un bosco dove c'erano tre ragazzi morti, guardò per un momento il posto, accanto a lui c'era John che osservava i corpi.

Si avvicinarono al medico che aveva appena finito di controllare i corpi e ordinò di metterli nella barella per poi portali in ospedale.

"Non ho mai visto una cosa del genere" disse in segno di negazione e sorpreso.

"Che vuole dire dottore?" chiese Grey aggrottando le sopracciglia.

"I corpi hanno dei diversi morsi di un animale, ma non è un normale anima" 

"Che vuole dire?" chiese confuso ancora Grey.

"Non può essere un lupo, e da anni che non ci sono lupi, e nemmeno una volpe perché ha paura dell'uomo"

"E cosa potrebbe essere?" chiese questa volta John

"Non lo so ma qualunque cosa sia e qualcosa di terrificante e al solo pensiero di che cosa possa essere mi viene la pelle d'oca"

"Fantastico, adesso non abbiamo solo Jeff, ma anche un animale misterioso è veramente grandioso" disse Grey mentre John sospirò dalla stanchezza di tutto ciò.

Andarono nel loro ufficio mentre indagavano sulle vittime.

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T/n stava lì seduta accanto ad Alison che aveva deciso di volersi mettere accanto a T/n, mentre la professoressa spiegava la matematca loro parlavano di nascosto.

Finalmente la ricreazione era arrivata, T/m fu chiamata perché aveva ricevuto una scatola con una carta da compleanno e un fiocco.

La prese e la appoggiò sul tavolo della scrivania delle sua classe strappò la carta da regalo e aprì lentamente la scatola.

Gridò dall'orrore, la scatola conteneva una testa di una ragazza, accanto a essa c'era un cuore, le cadde a terra un biglietto lo prese e pianse gridando leggendo ciò che c'era scritto.

"La tua vita è una vita piena di sangue, hai il sangue di questa ragazza nelle mani, dal tuo adorato e amato Jeff"

Prese il cuore tra le sue mani tremolante per vedere se fosse vero e lo era, lo fece cadere nella scatola e indietreggiò dalla paura.

Nel frattempo erano arrivati dei ragazzi mentre T/n scivolò lungo la parete sedendosi a terra avendo sempre la schiena appoggiata alla parete.

Pianse  e gridò un no, non era colpa sua.

Uno dei professori la prese in braccio portandola fuori da quel incubo.

Aveva ancora il biglietto nell'altra mano, lo prese con tutte due le mani leggendolo di nuovo e pianse.

Mentre il professore l'aveva messa sul divano, sentiva delle parole  confortala.

Sentì Grey e la dottoressa Jonesy precipitarsi su di lei.

"Io….lo..uccisa, sono un'assassina" disse scuotendo la testa mentre sentiva le braccia di Grey abbracciarla e pianse..

"Non sei un'assassina T/n" mi disse sussurrandole all'orecchio mentre lei negava e la dottoressa la guardò con occhi lucidi.

Grey prese T/n in braccio e la portò in macchina mentre gli alunni la guardavano andare via, la portò a casa, le prese il biglietto dalle mani e la  lasciò con la dottoressa.

Tornò a scuola insieme a John, andarono nella classe di T/n seguiti da altri agenti.

Guardarono la scatola dove c'era la testa della ragazza insieme al suo cuore.

"La ragazza è stata uccisa stamattina a casa sua, il suo corpo e sparpagliato per tutta la sai casa, non riuscivamo a trovare il cuore e la testa,  l'abbiamo trovato" disse sospirando mentre gli agenti prendevano la scatola e anche il biglietto che Grey aveva preso da T/n.

"T/n non si riprenderà mai, e nemmeno una vita normale, per quando cerchi di aiutarla" disse Grey mentre usciva dalla scuola distrutto.

In tutto c'era una speranza, ma Grey non era più sicuro di quella frase, cercava di aiutare T/n, ma anche se in fondo sapeva che non avrebbe avuto una vita felice nonostante il dolore e la perdita delle persone a lei care, non l'avrebbe avuta finché Jeff non fosse morto.

Era scappato dalla galera, ma non poteva scappare dalla morte no non avrebbe potuto.

Mentre T/n si chiuse ancora di più in se stessa, Grey cercava di proteggerla, di essere il suo protettore, il suo angelo custode.

Ma nessuno poteva ostacolare Jeff.

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