capitolo 29

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La tua virtù è la mia sicurezza
E allora non è notte se ti guardo in volto,
e perciò non mi par di andar nel buio,
e nel bosco non manco compagnia
perché per me tu sei l’intero mondo
E come posso dire d’esser sola
se tutto il mondo è qui che mi contempla?

Pov Jeff 

Dopo essermene andato via da quella ragazzina, andai in una casa qualsiasi cercando qualche vittima e caso quella maledetta ragazzina mi sta fottendo il cervello.

Trovai un vittima e la le hai ad una sedia mentre guardavo come mi fissava terrorizzata e sorrisi, la guardai per un momento ricordandomi quella ragazzina.

"Non guardami in quel modo o altrimenti mi farai incazzare ancora di più" gli dissi guardandola arrabbiato, e lei mi guardò con sguardo turbo.

Gli tolsi il bavaglino e mi sedetti sul divano, avevo bisogno che qualcuno mi sentisse e che mi desse ragione.

"Non uccidermi" mi disse singhiozzando.

"No no non ti ucciderò" gli dissi in segno di negazione gli chiesi come si chiamasse e lei mi rispose che si chiamava Jane, e io sorrisi, le presi la testa con le mie mani e la guardai.

"Bene Jane. Ascoltami bene io conosco una ragazzina che detesto con tutto il mio cuore, ma la cosa peggiore che è viva! Ti rendi conto viva" gli dissi lasciandola andare e andando mi a sedere sul divano.

"Tu sai dirmi il perché?" le chiesi scrutandola attentamente, mentre lei mi guardò con occhi lucidi, e cercò di trattenere le lacrime.

"Perché nella vita si fa cose folli per amore" mi disse facendo una smorfia piena di disgusto.

"È secondo te posso amare?" le chiesi con sguardo sconvolto

"Io non posso amare Jane, e sai perché? Perché sono un killer, uccido le persone a sangue freddo, senza alcun rimorso, è la cosa più divertente e che mi piace………...si mi piace uccidere"

Lei mi guardo sconvolta e io risi alla sua reazione, poi mi fermai di scatto e il silenzio si impadronì della stanza, sospirai e mi voltai verso di lei.

"Secondo te posso amare?" le chiesi accarezzano il suo collo con la lama del mio coltello mentre lei chiuse gli occhi dalla paura.

"Apri gli occhi e guardami e soprattutto rispondi se non vuoi che mi arrabbi" gli dissi mentre lei riuscì a mala pena guardami e aveva il labbro inferiore che gli tremava.

"No" disse con voce tremante

"Un killer non potrà mai amare" mi disse con voce fredda e occhi seri, non vedevo più la paura nei suoi occhi, e io la guardai per un momento, ma poi mi ripresi.

"Era quello che volevo sentire brava" gli dissi mentre i suoi occhi lucicavano dalla speranza che avrei spento  

"Ed è per questo che ti dovrò uccidere" gli dissi mentre i suoi occhi si spensero e il suo labbro inferiore cominciò a tremare di nuovo insieme a tutto il suo corpo.

Gli conficcai un coltello prendendole la milza, e cominciò a sputare sangue dalla bocca e delle lacrime scorrevano lungo le sue guance, fino a quando il suo corpo fu immobile, i suoi occhi spenti, e non sputò più sangue.

Mentre l'ultima lacrime scese sul mio braccio bagnandomi la felpa tolsi il coltello dal suo corpo e la guardai, non avendo voglia di sbarazzarmi del corpo mi misi sul divano a bere qualche birrai con il telecomando in mano.

Mi accorsi che si era fatta sera, mi alzai dal divano facendo cadere il telecomando e non facendo caso al corpo morto della ragazza.

Andai davanti alla casa di T/n mi arrampicai sul albero, e mi sedetti su un ramo osservando T/n  guardare in un punto indefinito.

I suoi occhi erano puntati sul muro, ma avevo la testa tutta da un'altra parte, i suoi occhi freddi e grigi e senza vita, i suoi capelli lunghi e ricci che gli ricadevano lungo la schiena, aveva un pigiama più grande di lei, ma io la trovavo perfetta.

Entrai nella casa attraverso la finestra già trovata aperta, lei non mi notò continuò  a guardare un punto indefinito, mi sedetti accanto a lei aspettando che mi dicesse qualcosa.

"Non importa quando dolore fisico tu mi provochi o che io sia viva, perché lo sono già"mi disse alzandosi dal letto e guardandomi con il suo solito sguardo freddo 

"Non sai cosa significa morire dentro veramente" gli dissi mentre lei mi scrutò attentamente.

"Forse" mi disse

Mi avvicinai a  lei le accarezzai la guancia sinistra  e mi avvicinai al suo orecchio destro, mentre sentivo il suo respiro regolare, ma il cuore battere.

"Sarai morta quando il tuo cuore smetterà di battere, il tuo respiro si fermerà di colpo, i tuoi occhi spegnersi per poi essere chiusi" le dissi dandole un bacio sulla guancia.

Non proferì parola, entrambi stiamo fermi immobili, mentre la stanza era piena di silenzio, si sentivano solo i nostri respiri unirsi, insieme ai nostra cuori che battevano meccanicamente insieme.

Forse i nostri destini avrebbero dovuto incontrarsi fin dall'inizio, non capivo del perché mi facessi tutte queste domande, o del perché questa ragazzina era sempre nella mia testa, o del perché ogni mio pensiero va dritto a lei.

Non capivo del perché fosse cosi fottutamente nella mia testa,  ma sapevo dentro di me che se lei avesse avuto un coltello in mano mi avrebbe ucciso, ma non importava, perché io sono sempre un passo avanti a tutti e tutto.


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