capitolo 56

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Pov T/n
Guardo l'ultima volta la stanza prima di andarmene per sempre, prendo il mio orsacchiotto, e scendo di sotto trascinando la mia valigia, vedo tutte le creepy tranne lui, prendo l'ombrello proteggendomi dai raggi solari.

E sento un vuoto dentro il mio cuore e un grosso peso, sento come se all'improvviso qualcuno mi lanciasse  tantissimi sassi da non poter proteggermi, accanto a me c'è Offenderman che mi fa cenno di andare.

Ed è proprio in quel momento che lo vedo dare pugni a un sacco da boxe senza maglia, i suoi muscoli flettono ad ogni suo pugno, scatenando tutta la sua rabbia, e lasciando che i suoi demoni abbiano la meglio su di se.

Quei stessi demoni che mi hanno torturato e reso la persona che sono, una persona forte che tiene dentro di se un dolore tanto forte che potrebbe anche inginocchiarti, ma io non mi arrendo.

Lascio la mia valigia e mi avvicino a lui,  sente la mia presenza alle mie spalle,si gira verso di me, i suoi capelli sudati gli cadono sulla fronte e il suo respiro affannoso, e le nocche delle sue mani piene di sangue.

Mi guarda con i suoi occhi freddi e glaciali.

"Non mi saluti?" chiesi mentre lui sospira.

"Non pensavo ti importasse qualcosa" rispose

"Infatti, ma è l'ultima volta che ti vedrò e finalmente non ti avrò più nella mia vita" dissi mentre

"Appunto, addio" disse ritirandosi e dando ancora pugni più forti.

Gli diedi le spalle andandomene, non riuscivo a capire del perché volessi che lui mi salutasse o per lo meno cercasse di farmi restare con lui, ripresa le mia valigia, seguendo Offenderman infiltrandosi nel bosco.

Arriviamo davanti a una casa con un giardino pieno di rose, lascio la valigia avvicinandomi alla rosa rossa accarezzai il lungo fusto della piccola pianta pugendomi, fino ad arrivare al pettalo sottile, ma fragile, al tocco degli altri.

Entrai in casa e lui mi mostrò la mia stanza, che chiuse alle mie spalle mentre io cado sul letto insieme al mio orsacchiotto.

"Micheal" lo chiamai mentre lui era occupato a lavare i piatti e lui fece un lamento, mi avvicinai a lui, menttendomi alla sua destra e asciugando i piatti.

"Io ricordo cosa è successo ai miei genitori" disse mentre lui fece cadere il piatto nel lavandino.

"Come?"

"Mia madre mi cancellò la memoria, ma mi sono trasformata ho visto tutto" disse con le lacrime agli occhi

"Se dovesse succedermi qualcosa tu racconterai tutto a Stefan promettimelo" dissi mentre lui annuì

"Promesso" disse sapendo che cosa sarebbe successo

Delle lacrime mi scesero al ricordo di quella notte, l'inizio di tutto.

Mi metto nel mezzo, insieme a mamma e papà, sento il respiro sul mio collo della mia dolce mamma che dorme tranquillamente, il mento di papà appoggiato dolcemente sulla mia testa e il suo braccio avvolgermi.

Prendo il mio orsacchiotto  che mi hanno regalato da quando sono nata.

Mamma e papà uniscono le loro gambe, ma io non ci arrivo e dovrei abbassarmi, ma preferisco stare così, chiudo gli occhi addormentandomi.

Sento mia mamma che mi grida di svegliarmi, mi alzò di scatto con la fronte sudata, si alza dal letto spaventata, il suo cuore batte forte e il corpo comincia a tremare dalla paura, non riesce a controllarsi, non riusciva a fermarsi.

Sento le braccia di mia madre avvolgermi e cercare di tranquillizzarmi dicendo che andrà tutto bene, mentre vedo papà prendere la pistola.

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