Capitolo 16

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Lexa sfiorò le labbra di Clarke con un leggero bacio, poi si soffermò a guardarla sostenendosi su un gomito. Alla fine si erano sdraiate sul divano e adesso si ritrovarono strette abbracciate incapaci di distinguere dove finiva il corpo di una e iniziava quello dell'altra.

Clarke accennò un sorriso divertito guardandola dritta negli occhi verdi.

"Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, quando ero un'adolescente e baciavo la mia ragazza sdraiata sul divano, quando i miei genitori uscivano lasciandomi sola in casa".

"Ed era una cosa che succedeva spesso?", le chiese Lexa con un sorriso.

"Cosa? Che i miei non fossero in casa?", domandò a sua volta facendo la gnorri.

"Non quello. Succedeva spesso che ti baciavi con la tua ragazza", puntualizzò Lexa.

"Lexa sei stata adolescente anche tu e sai benissimo, quanto me, che a quell'età sei hai una ragazza, il chiodo fisso è solo uno...".

"Il sesso!", esclamarono all'unisono per poi mettersi a ridere.

"Beh, oddio, crescendo direi che le cose non cambiano un granché", disse poi, Lexa.

"Diciamo che subentrano altri fattori e il tutto viene leggermente mitigato", la corresse la bionda.

"Sarà... ma è almeno mezz'ora che siamo sdraiate qui su questo divano a baciarci e ti posso assicurare che sto pensando ad una sola cosa", sorrise allusiva la bruna.

"Che vuoi fare sesso?"

"Beh... che...", iniziò a dire venendo interrotta dal suono del citofono.

"Sicuramente queste sono Madi con le zie", asserì provando ad alzarsi, ma Clarke la trattenne stretta a lei.

"Cosa stavi per dire? Finisci la frase, lo voglio sapere".

Lexa le sorrise prima di darle un altro bacio.

"Te lo dico dopo", disse prima di alzarsi e andare ad aprire, mentre la bionda si metteva a sedere fortemente contrariata per l'interruzione.

Ci vollero un paio di minuti e le tre pesti – come le chiamava Lexa – entrarono nell'appartamento. Madi non appena vide la padrona di casa, le corse incontro abbracciandola forte. Quel trasporto spontaneo e genuino della piccola colse Clarke di sorpresa, che provò un inaspettato calore dentro e ricambio l'abbraccio stringendo a sé forte la bambina.

"Mamma ha detto che ti sei fatta male", iniziò a dire Madi, sfiorando il tutore che portava al polso.

"Sì tesoro, ma tranquilla, guarirò presto."

"Oh... e ti fa male?", domandò curiosa, fissandola con i suoi occhioni verdi.

"Un pochino", minimizzò sorridendo.

"Io mi auguro che siate affamate, perché la qui presente Madi...", Raven indicò la nipote ancora vicino alla bionda. "Ha scelto tantissime cose per voi al fast food", aggiunse mostrando due buste enormi di cibo.

"Ecco... veramente", cominciò a dire Lexa venendo subito interrotta dalla figlia.

"Mamma, vi ho preso le crocchette di pollo e al signore ho chiesto quella salsa che ti piace tanto!", disse con soddisfazione.

"La barbecue", l'aiutò Lexa.

"Sì proprio quella", confermò sorridendo poi verso Clarke.

Madi aveva un potere disarmante e Clarke non poteva resistere a quel bel visetto, che si affrettò ad accarezzare.

"Sei stata molto gentile, grazie tesoro", le disse, prima di guardare le altre rimaste in piedi ad osservare la scena.

"Io ho decisamente fame, che ne dite di cominciare a mangiare?", aggiunse invitando le altre a sedersi.

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