XXI

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Uno era quello di Kirishima centrò il suo capo, ne era sicuro. L'uomo con la maschera di ferro non si aspettava una reazione così violenta e avventata. Il capo cadde in ginocchio, lasciò andare la presa sul collo di Bakugou, e si abbandonò a terra, dopo pochi secondi una pozza di sangue uscì dalla sua testa. Il corpo di Bakugou esanime cadde a peso morto. Kirishima corse verso Bakugou, non sentiva più dolore, non sentiva più niente, non si ricordava come respirare, si dimenticò di tutto il mondo, in quel momento tutta la sua attenzione, tutti i suoi recettori, tutti i suoi pensieri, erano rivolti a Bakugou. Lo prese tra le braccia e inizio a chiamarlo, prima dolcemente, poi con una certa frenesia, ma non ottenne risposta, cercò disperatamente il polso, era debole e lento, respirava a fatica, ma era vivo! Bakugou era vivo, Kirishima scoppiò in lacrime stringendolo a sé.

Era incredulo, era tutto finito, ma qualcosa richiamò la sua attenzione, era la voce di Kaminari, all'improvviso venne ri-catapultato nel mondo reale. Stava urlando qualcosa, non capiva bene, si voltò e vide Kaminari che scuoteva Mina, era a terra. Il secondo colpo che aveva sentito Kirishima era quello partito dalla pistola di Tomura, ma Mina si era messa nella direzione dello sparo per proteggere Kirishima.

Mina, Kaminari e Jirou erano infatti arrivati dopo Kirishima, avevano visto la macchina di Bakugou fuori dall'edificio, erano entrati in un ingresso secondario, che portava al piano interrato. Sbucarono in corridoio e videro Tomura di profilo che reggeva una pistola e la puntava verso qualcuno, arrivarono fino alla fine del corridoio. Kirishima stava per alzare la pistola contro una persona con il volto coperto da una maschera di ferro. Mina capì che Tomura stava per sparare e non avrebbe fatto in tempo a prendere la pistola, si mosse d'istinto per proteggere Kirishima corse e si mise in mezzo tra i due, Tomura sparò. Kaminari estrasse la pistola e sparò a Tomura.

"Mina, Mina, maledizione" Kaminari iniziò a fare il massaggio cardiaco, "Kiricchi aiutami". Kirishima adagiò Bakugou, e corse verso Mina "Non respira e non c'è polso, dobbiamo aiutarla" disse Kaminari, Kirishima si avvicinò, vide il foro del proiettile e il sangue zampillare e sgorgare copiosamente dal corpo di Mina, probabilmente aveva perforato l'aorta. Una voce flebile uscì dal corpo di Mina "State tutti bene? Ba-Bakugou è salvo?", "Mina, non parlare, resisti" disse Kaminari. Kirishima si abbassò e si avvicinò al viso di Mina "Bakugou è salvo e noi siamo bene".

Mina rimase con la bocca leggermente socchiusa, con un sorriso soddisfatto, morì. Era riuscita a salvare tutti, ora potevano iniziare una nuova vita.

Kaminari continuava nervosamente a fare il massaggio cardiaco. "Kaminari, basta" era arrivata anche Jirou che gli guardava le spalle. Kaminari stava continuando, Jirou si avvicinò a lui e lo abbracciò "Kaminari, fermati, per favore". Kaminari si fermò, urlò disperato e abbracciò Jirou, continuando a versare lacrime amare sul petto di Jirou.

Kirishima andò verso Bakugou e lo prese in braccio, si diresse verso Jirou. "Dobbiamo andarcene, abbiamo chiamato la polizia, in questo momento stanno arrestando tutti i membri di Kurogiri, stanno venendo qui. Non possiamo rimanere, abbiamo comunque ucciso delle persone senza autorizzazione" disse Jirou.

Si avviarono verso la macchina di Bakugou, Kirishima salì in macchina suoi sedili posteriori, dove adagiò anche Bakugou, Jirou si mise alla guida, in quel momento era quella più stabile mentalmente, riusciva sempre a prendere le decisioni migliori e in quel momento aveva solo un obiettivo, salvare le persone che erano su quella Mitsubishi, Mina le aveva fatto promettere di farlo. Tutti erano tristi per quello che era successo a Mina, non avevano perso solo una collega, ma avevano perso un'amica solare, che ha messo fino all'ultimo le persone a cui voleva bene sopra tutto. Non l'avrebbero mai dimenticata.

Jirou pensò a un luogo sicuro dove andare. E si diresse a Kabukicho, lì avrebbero avuto il tempo per nascondersi e curare Bakugou, prima di sparire definitivamente in qualche paradiso sconosciuto. Arrivò nella casa in cui abitava da bambina, era un edificio disabitato perché da anni era a rischio di crollo. Portò tutti nell'appartamento e fece distendere Bakugou su un materasso dimenticato da anni. Jirou corse a prendere una bacinella con dell'acqua e alcuni vecchi stracci, per lavare le ferite. Rivolta a Kaminari "Lava le ferite sulla schiena di Bakugou con questo, io vado a prendere del disinfettante e dobbiamo operare la tua ferita Kirishima. Intanto cerca di pulirla con uno straccio". Corse fuori per andare in una farmacia aperta h24, comprò 5 flaconi di disinfettante, garze, scotch, una pomata all'aloe vera, un ago.

Tornò a casa, trovò Kaminari mentre piangeva per la perdita dell'amica, gli si avvicinò e lo abbracciò, accarezzando dolcemente i capelli biondi "Den, lo so che sei disperato, ma ti prego, adesso io ho bisogno di te" diede a Kaminari garze e disinfettante "Usa questi per pulire le ferite di Bakugou alla schiena, non sono profonde, è sufficiente medicarle. Quando sono pulite, avvolgilo con alcune fasce e metti questa pomata."

Trovò Kirishima svenuto in parte al divano, ormai tutta l'adrenalina che aveva in circolo era sparita ed era collassato. Aveva perso molto sangue dalla gamba, il proiettile era ancora all'interno, doveva astrarlo. Esaminò anche la ferita alla testa, non era profonda, occorreva solo una medicazione, anche la spalla era messa bene. Cercò del filo di ferro, ma trovò solo alcune graffette, quindi ne prese alcune e cercò di unirle avvolgendole tra loro, strappò un filo dalla sua maglietta. Prese una ciotola e ci versò un flacone intero di disinfettante, ci mise all'interno il filo di ferro ottenuto con graffette, che modellò con un piccolo cerchio a un'estremità, il filo della maglia e l'ago. Prese il filo di ferro e lo passo sulla fiamma dell'accendino che aveva in tasca, poi lo infilò nel buco della gamba. Kirishima si svegliò dal dolore, iniziò a urlare "Kirishima resisti devo estrarre il proiettile, cercherò di fare in fretta". Jirou aveva seguito un corso di medicina d'urgenza quando aveva fatto la leva militare, prima di diventare poliziotta. Appena trovato il proiettile, cercò di infilarlo all'interno dell'anello fatto con il filo di ferro, lo inclinò in modo che s'incastrasse e tirò fuori il proiettile. Fortunatamente, non uscì del sangue, l'arteria femorale era intatta. Disinfettò accuratamente tutti i tessuti danneggiati dal proiettile, poi prese ago e filo per suturare. Senza anestesia Kirishima sentiva ogni volta l'ago entrare e uscire, pensò che almeno così avrebbe potuto solo lontanamente immaginare cosa Bakugou avesse provato quando lo torturavano, voleva provare il suo stesso dolore, i sensi di colpa avevano preso il posto della rabbia. Cadde esausto appena Jirou finì di medicarlo.

KiriBaku : "Nero come la notte, rosso come il fuoco".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora