IX

632 63 9
                                    

Il giorno dopo, mentre Kirishima stava per entrare a scuola, sentì una mano, che lo afferrava per il colletto e lo tirò indietro, d'istinto, cercò di liberarsi pestando il piede dell'aggressore e tirando un gancio. Bakugou lo schivò e bloccò Kirishima contro il muro "Cosa hai visto?" "Niente" "Rispondi alla domanda" gli occhi di Bakugou sembravano ardere pericolosamente. "Perché lo fai Bakugou? Finirai nei guai, messo in prigione o ancora peggio per essere ucciso! Perché ti vuoi rovinare con le tue mani?"

Detto ciò iniziò a piangere, non era un pianto falso, era vero, reale, poteva sentire le lacrime calde che gli solcavano il volto, un'emozione che esondava dal cuore e faceva traboccare ogni organo. Per qualche motivo, per quanto sconosciuto e struggente, in quel momento lui teneva a Bakugou, dalla prima volta che lo aveva visto in lavanderia Bakugou si stava interfacciando con un Kirishima diverso, non era un freddo calcolatore settato in modalità amicizia. C'era qualcosa negli occhi di Bakugou, nel suo carattere, nel suo modo di fare, nella personalità, nei sentimenti che trasmetteva, accendevano l'istinto protettivo di Kirishima. Il suo cuore per la prima volta dopo la morte del collega, non stava battendo solo perché un pugnetto di cellule generavano di loro spontanea iniziativa, e senza un fine, una corrente elettrica, ma stava battendo per qualcun altro, per proteggerlo e per stargli vicino.

"Ti ringrazio di preoccuparti per me mammina, ma quello che faccio, non ti deve interessare, non ti ha chiesto nessuno di preoccuparti per me, devi starmi lontano! O, a finire sotto terra, sarai tu" "Vai dalla polizia, loro ti possono aiutare" "Andare alla polizia con lo scopo di essere messo in prigione? Stammi lontano, non voglio più avere a che fare con te" non voglio far del male a nessuno, avrebbe voluto aggiungere Bakugou, ma si trattenne, perché non voleva piangere. Inizialmente era entrato nella banda per guadagnare dei soldi facili, ma si era reso conto velocemente che non erano persone con cui si poteva scherzare. "Ti preg..." prima che Kirishima potesse finire la frase, Bakugou gli tirò un pugno sul fianco, si avvicino al suo orecchio e sussurrò "Hai capito ora? Io sono pericoloso, stammi alla larga o ti ammazzo".

In classe non si parlarono per alcuni giorni, a pranzo Kirishima si sedeva con Jirou, Kaminari e Mina. Con loro tre stava stringendo una forte amicizia, andavano al cinema insieme, al karaoke e a bere qualcosa dopo scuola.

Venerdì pomeriggio, Kirishima e Kaminari tornarono a casa assieme, mentre camminavano "Kaminari come conosci Bakugou?" chiese a bruciapelo Kirishima. "Siamo amici d'infanzia, io lo definisco il mio migliore amico, ma non credo che per lui sia lo stesso, non che passiamo tutto il tempo assieme, ma mi preoccupo parecchio per lui e credo che Bakugou abbia un grande istinto di protezione verso le persone a cui vuole bene a modo suo"

"E' sempre stato così di carattere?" "No, beh.... In realtà, il carattere orgoglioso e prepotente l'ha sempre avuto, ma è cambiato qualcosa in lui circa 10 anni fa, quando dovette sopportare un tremendo lutto. Da allora è cambiato, è diventato aggressivo, aveva cominciato a farsi di Krokodile e spinelli, aveva iniziato a frequentare delle brutte compagnie di ragazzi più grandi, è solo da un paio d'anni che sta tornando un po' in qua" "Capisco"

"Perché t'interessi tanto a Bakugou?" chiese Kaminari a Kirishima. "Non so esattamente il perché, magari perché i suoi occhi comunicano esattamente il contrario di quello che vuole farci credere. Non direi che provo pena o compassione, direi piuttosto che provo rispetto per lui e sarei fiero di avere un amico come lui" "Capisco... Ti prego, non abbandonarlo, non tradirlo, lui non lo sopporterebbe". "Ma non mi considera nemmeno come amico" disse Kirishima. "Ti ha mai chiesto il tuo nome?" "Si" "Allora per lui sei una persona importante, che rispetta e che ha preso sotto la sua protezione, potrai sempre fidarti di lui, qualsiasi cosa accada lui non ti abbandonerà" disse Kaminari.

La sera, Kirishima stava lavorando al bar dietro al bancone, il venerdì sera e il sabato erano i giorni più focosi, l'afflusso di gente era enorme e c'erano i dj che mettevano musica a palla, il tutto contornato da luci psichedeliche. A un tratto vide entrare Bakugou dalla porta d'ingresso, accompagnato da una ragazza con i capelli rossi e gli occhi neri, Kirishima esplose. 

KiriBaku : "Nero come la notte, rosso come il fuoco".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora