Mina e Kirishima si diressero verso il bar dove lavoravano, Mina entrò, ma senza accendere le luci. Si avvicinò a uno dei tanti quadri con i profili femminili e lo sollevò, poi sfilò la mattonella sottostante scoprendo una tastiera. Velocemente inserì un codice e la parete in vetro con tutti i liquori iniziò a cigolare e spostarsi. "Era più di un anno che non lo facevo, e avevo dimenticato la sensazione che si prova, fighissimo." Sembrava una bambina a cui era appena stato regalato un nuovo giocattolo, iniziò a incamminarsi. "Vuoi seguirmi o restare lì impalato in adorazione?" Kirishima si risvegliò da quello che sembrava un sogno, lo aveva visto fare solo nei film, seguì ubbidiente Mina nel piano interrato. Non c'era molto spazio, era una stanza piccola, con un tavolo, delle sedie, un computer non particolarmente recente, una parete era interamente occupata dalla mappa che negli anni Mina, Jirou e Kaminari avevano costruito di Kurogiri, inoltre c'erano delle brandine chiuse in un angolo.
Poco dopo arrivarono anche Kaminari e Jirou, "Kiricchi! Sapevo che sei un tipo tosto, ma non pensavo che facessi parte dell'intelligence! Adesso abbiamo un sacco di argomenti di cui potremmo parlare! Quel è stato il tuo primo caso? Quando hai cominciato?" chiese Kaminari con gli occhi luccicanti, "Comprendo la tua eccitazione Kaminari, ma adesso dobbiamo lavorare, avrete tempo per parlare di queste cose" disse Mina, aveva la stoffa del capo. "Giusto. Io e Jirou siamo andati a raccogliere qualche informazione su Bakugou, gira voce che lo abbiamo catturato quelli di Kurogiri". Kirishima sprofondò nello sgomento, non poteva immaginare quello che stava passando Bakugou, inoltre per quale motivo avrebbero dovuto catturarlo? Di solito i membri di Kurogiri che vengono avvicinati troppo dalla polizia spariscono cambiando identità, ci doveva essere sotto qualcosa.
"Allora, per trovare Bakugou, dobbiamo prima trovare Tomura, non abbiamo indizi sul suo nascondiglio e lui non esce mai allo scoperto, è molto prudente. L'unico momento in cui siamo in comunicazione diretta è quando lui chiama per avere nuove identità, dovremmo sfruttare quel momento. Kirishima e Jirou, siete voi gli esperti, è possibile rintracciare il mittente di una chiamata fatta da un telefono criptato?" Kirishima e Jirou si guardarono e sorrisero "No, non è possibile. O almeno non ancora." "Non è un gioco, probabilmente avremmo una sola occasione. Mettetevi al lavoro, io e Kaminari penseremo a un piano da attuare dopo essere entrati e usciti dal loro covo, non sappiamo come stia Bakugou, quindi avremmo poco tempo per escogitare un modo per salvarlo perché dovremmo agire in fretta appena sapremo dov'è Tomura" disse Mina con un'espressione seria, quasi di rimprovero.
"Bakugou Katsuki, no, no, no, non ci siamo, così non va. Mi aspettavo maggiore collaborazione verso colui che ti ha salvato dalla strada e ti ha permesso di vivere una vita dignitosa. Sono già passati quattro giorni da quando sei qui, perché non cominci a collaborare, così potrai tornare a casa". Bakugou non aveva nemmeno la forza per rispondere, il capo ciondolava, aveva freddo, quel freddo che ti entra nelle ossa. "Sai che torturarti mi fa piangere il cuore, per me sei prezioso come un figlio, non costringermi a usare le maniere cattive, fai il bravo bambino e dimmi cosa sai su Kirishima e sull'intelligence, sei per caso un poliziotto? Kirishima ti ha detto qualcosa sul Consigliere?" "Bakugou, con il poco di forze che riuscì a raccogliere in un moto di rabbia, alzò a testa e sputò sui piedi di Tomura, poi la sua testa crollò nuovamente a penzoloni e con un filo di voce disse "Che padre misericordioso".
"E va bene, ma tutto quello che ti faccio è per colpa sua, lui ti ha coinvolto in questa faccenda, parlo di Kirishima. Ricominciate pure, forse domani sarà più collaborativo" due uomini iniziarono a fare girare due ruote dentate, Bakugou si trovava inginocchiato con le braccia aperte a croce e i polsi legati a delle catene che tiravano verso due pareti opposte, venne leggermente sollevato, non abbastanza da poter stare in piedi, non abbastanza da potersi appoggiare sulle ginocchia, e iniziarono a frustargli la schiena ormai martoriata e sanguinante, non aveva nemmeno la forza per urlare. Non sapeva da quanto andasse avanti la tortura, lo avevano denudato e tenuto sempre legato in quella posizione, in quella stanza si congelava, ogni ora gli lanciavano una secchiata d'acqua fredda per assicurarsi che non si addormentasse, solo quando doveva parlare con Tomura gli permettevano di accasciarsi sulle ginocchia e avere un po' di sollievo dal il dolore fisico che provava a essere semi-appeso, per poi essere frustato.
Aveva scoperto così che Kirishima era un agente segreto e ora veniva torturato per colpa sua, l'immagine che si era fissata nella sua mente del bel viso sorridente della persona che amava, era per lui la peggiore tortura che potesse subire. Si sentiva tradito, perché quale motivo Kirishima gli avrebbe dovuto fare una cosa simile? Aveva sbagliato a giudicarlo, non era la persona perfetta che Bakugou credeva, al contrario era un mostro senza cuore, che usa le altre persone a suo piacimento senza pensare alle conseguenze, lo aveva preso in giro fin dall'inizio, aveva solo finto di volergli bene. In un piccolo angolo del suo cuore, voleva ancora rivedere quel viso, vedere la sua espressione, che effetto gli avrebbe fatto vedere Bakugou in quelle condizioni, probabilmente solo una cruda indifferenza, ma avrebbe voluto vedere Kirishima soffrire per quello che stavano facendo a lui, voleva che dal volto di Kirishima sparisse il sorriso.
Sabato sera, Jirou e Mina stavano riposando, quando il telefono squillò, si riunirono velocemente intorno al tavolo e Mina rispose "Pronto?" "Ho bisogno di un'identità per lunedì, ti faccio mandare le foto sul telefono" "Tomura, non riesco a contattare Bakugou, forse lo ha preso la polizia" Mina cercò di avere qualche informazione in più. "E' stato eliminato" e riagganciò.
Kirishima sbiancò, la persona che amava era stata eliminata da qual bastardo di Tomura, una rabbia profonda e ustionante cominciò a farsi strada nel suo cuore. Il cuore iniziò a pulsare a ritmi elevatissimi, le vene vennero inondate di sangue, il muscoli s'irrigidirono, iniziò a digrignare i denti, il suo cervello stava studiando tutti i possibili modi per far passare a Tomura le pene dell'inferno, annegamento, bollitura a morte, immuramento, si stava trasformando in una macchina di morte. Finché non ebbe perfettamente chiaro il da farsi. Il ritmo cardiaco iniziò a rallentare, diventò bradicardico, il sangue rallentò, il caos che si era creato pochi istanti prima scomparve e lasciò spazio a un ordine glaciale.
Kirishima uscì dal locale, senza badare alle persone che cercavano di fermarlo, entrò nel suo appartamento e prese la Beretta 92FS che aveva nel comodino e il caricatore di riserva.
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KiriBaku : "Nero come la notte, rosso come il fuoco".
De TodoNel Giappone contemporaneo vivono due ragazzi Bakugou e Kirishima. Nonostante i loro caratteri siano diametralmente opposti, i loro destini s'intrecciano irreversibilmente. La dolcezza di Kirishima tenterà di sciogliere il cuore di Bakugou, mentre...