XIV

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Bakugou passò la domenica a casa di Kirishima. Erano felici. Guardarono insieme alcuni film, a Bakugou piacevano molto i film d'azione, mentre Kirishima prediligeva i cartoni animati, anche Bakugou si rese conto di avere un debole per quelli, era tutto così semplice e perfetto, soprattutto avevano tutti un lieto fine. Un giorno colorato tra tanti grigi, come la calma che si trova nell'occhio del ciclone.

Lunedì andarono a scuola insieme, dopo aver passato un'altra notte infuocata. L'università passò velocemente, Kaminari si stupì del cambiamento di Bakugou, sembrava più rilassato, per la prima volta dopo tanto tanto lo vedeva sorridere e a pranzo avevano mangiato insieme a Jirou e Mina. "Bakugou, oggi sei particolarmente loquace! Cosa ti è successo di bello? Hai trovato la fidanzata questo weekend?" chiese Kaminari curioso. Tutti stavano pensando alla stessa domanda, ma avevano paura a farla, pensavano che Bakugou sarebbe ripiombato nel suo mondo isolato, calò il silenzio. Kirishima arrossì immediatamente, cercò di nasconderlo abbassando il viso, ma era troppo tardi, Bakugou lo aveva subito notato e in cuor suo era felice, sorrise e rispose "Non sono affari tuoi, Pikachu!" "Certo che il brutto carattere è rimasto immutato!" e si misero tutti a ridere di gusto.

La sera Bakugou andò da Kirishima, decise di portare con sé il micio che si era completamente ripreso, era un vero giocherellone. Bakugou si era reso conto che non sarebbe stato in grado di prendersene cura essendo spesso fuori casa, aveva deciso quindi di portarlo da Kirishima per aiutarlo a trovare una casa adatta. Appena Kirishima sentì suonare il campanello, si fiondò alla porta, salutando Bakugou con un lungo bacio sulla bocca, stava per abbracciarlo quando sentì un miagolio provenire dalle braccia di Bakugou, notò subito il gattino. "Katsuki, dove lo hai preso?" Chiese sorpreso e felice, iniziando ad accarezzarlo, il micio subito si distese per godersi la carezza delicata di Kirishima. "L'ho trovato vicino ai bidoni della spazzatura qualche giorno fa, era tutto ammaccato, sto cercando di trovare una casa adatta a lui." "Davvero? Forse ho un'idea, mia nonna potrebbe tenerlo, così tu puoi venire a trovarlo quando vuoi, ma adesso starà sicuramente dormendo, quindi dobbiamo aspettare domani. Hai già cenato?" "Non ancora." "La nonna mi ha preparato una pentola di ramen, ti va di mangiarne una ciotola con me?" "Che domanda del cazzo!"

Dopo aver cenato, Bakugou rimase insieme a Kirishima sul letto per scambiarsi qualche coccola, prima di tornare a casa, ma un intruso decise di accoccolarsi sulla pancia di Kirishima, era Rikki. Bakugou leggermente infastidito cercò di cacciarlo, non voleva condividere Kirishima con nessuno, ma Rikki si sistemò sulla pancia di Kirishima e si addormentò. "Questo gatto comincia a starmi antipatico." disse Bakugou, scocciato dalla presenza del terzo incomodo. "A me invece sta simpatico, almeno lui si lascia addomesticare facilmente." disse Kirishima con un tono sadico e provocatorio. "Cosa hai detto, capelli laccati?" chiese Bakugou alzandosi di scatto, mettendosi seduto sopra il basso ventre di Kirishima e tirandogli un cuscino in faccia. "Ho detto che hai un caratteraccio" disse Kirishima ridendo di gusto. "Ah, allora è così, vuoi guerra?!" Bakugou iniziò a fare il solletico sotto le ascelle a Kirishima, tenendo saldamente la parte inferiore del suo corpo in modo che non potesse muoversi. Kirishima dal ridere aveva le lacrime agli occhi. "Ripetilo se hai il coraggio" disse Bakugou, fermandosi per un secondo e recuperando il cuscino per iniziare una battaglia. "Ho detto che ti amo" rispose Kirishima. Bakugou era già pronto a colpire, quando udendo queste ultime parole, si bloccò. Per un millisecondo il tempo e la terra si erano fermati, le reti neuronali di Bakugou erano andate in tilt, la dimensione dell'informazione da analizzare era troppo grande per il suo processore. Rimase fermo, impalato, non sapeva cosa fare, cosa dire, doveva rispondere in qualche modo. La piccola crepa che si era creata nella muraglia del suo cuore, era diventata una voragine, i cancelli che lo proteggevano erano andati in frantumi in un attimo, come se fossero fatti di carta velina.

"Pianeta terra chiama Katsuki. Houston, abbiamo un problema l'astronauta Bakugou Katsuki è scomparso." disse Kirishima con il suo solito sorriso. Bakugou si chiese come riuscisse a rimanere così calmo e spezzare la tensione che si era creata con la sua solita felicità contagiosa. "Cre...do... di..... a.....a....ama......amar......". "Scusa non ho capito bene" lo provocò Kirishima, avvicinandosi per non perdere nemmeno una nota della voce di Bakugou. "Allontanati idiota" Bakugou mise una mano sul volto di Kirishima e lo costrinse a rimanere appoggiato al cuscino, girando la testa, in modo che non potesse incontrare il suo sguardo. Era in imbarazzo, aveva il viso rosso e tremava.

Kirishima lo prese per il collo della maglietta e lo attirò a sè, Bakugou perse l'equilibrio, chiuse gli occhi, e sentì che le sue labbra e quelle di Kirishima erano entrate in contatto. Rikki per lo spavento era saltato giù dal letto e si era accoccolato sulla sedia davanti al computer. Un'altra notte di fuoco venne assaporata da entrambi.

Il giorno dopo Kirishima portò il gatto alla nonna, chiedendole se volesse prendersene cura, senza nemmeno pensarci accettò di occuparsi di quella dolce creatura.

I giorni passarono velocemente e arrivò sabato sera, o meglio, domenica mattina, erano le 5:30, quando Kirishima tornò a casa, era rientrato tardissimo perché alcuni clienti avevano avuto la brillante idea di fare rissa all'interno del locale, cercando di fermarli qualcuno gli aveva spaccato un boccale di birra in testa, quindi era andato al pronto soccorso per degli accertamenti, fortunatamente ne era risultato solo un bel bernoccolo e una piccola cicatrice. Ultimamente Bakugou passava da lui tutte le notti, preparava la cena e aspettava che Kirishima tornasse, stava diventando un'abitudine, una bella abitudine, una dolce abitudine . Il loro rapporto continuava a gonfie vele. Chiuse la porta e si accorse che Bakugou stava dormendo sul divano. Senza svegliarlo lo portò in camera prendendolo in braccio, tornò in cucina e trovò un bel piatto di lasagne che lo aspettava. "Adoro questo ragazzo" pensò.

KiriBaku : "Nero come la notte, rosso come il fuoco".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora