VIII

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Kirishima si rese subito conto di essere stato scoperto, non tentò di fuggire, aveva intenzione di aspettare il fattorino che sarebbe venuto a prendere il pacco per piazzare una ricetrasmittente, ma doveva rivedere i suoi piani, e Bakugou non doveva scoprire che lui era un poliziotto, come si sarebbe potuto giustificare?

"Ciao Baku..." "Che cazzo ci fai qui, mi stai seguendo per caso? Che ti salta in mente" "Scusa, scusa, stavo passando di qui, sai casa mia è qui vicino ..." Ma il suo sguardo lo tradì, Bakugou capì immediatamente che era interessato alla busta "Cosa hai visto?" chiese Bakugou con un tono profondo e cupo. "Niente, niente " "Maledizione" Bakugou sapeva perfettamente che lo stavano osservando, era la solita sensazione di essere seguiti da qualcuno, ma non era mai riuscito a vedere o sentire nessuno. "Devi andartene da qui, ora, sparisci, non voltarti" Bakugou cercava di convincere se stesso che c'era una speranza che non lo avessero visto, ma sapeva che era già troppo tardi, Kirishima era già nel mirino dei mercenari. "Cosa sta succedendo?" chiese Kirishima cercando di essere più spaventato possibile, e di nascondere che in realtà lui sapeva cosa stava succedendo. "Per una volta cazzo! Solo per una volta puoi fare quello che ti dico?! Tornatene a casa e guardati le spalle"

Kirishima s'incammino pensando a un modo per sviare le persone che stavano osservando la scena, non si era accorto di niente, era stato troppo avventato, dalla reazione di Bakugou capì che qualcuno li guardava, svoltò l'angolo e si diresse velocemente verso la metro, avrebbe continuato a girare per due orette, nella speranza che, al suo ritorno non ci fosse più nessuno.

Bakugou, tornò direttamente a casa, abitava a 5 minuti a piedi da qual vicolo. Cliccò l'interruttore per accendere la luce, ma rimase tutto buio, Kurogiri stava già facendo la sua prima mossa.

Una voce maschile lo accolse "Bentornato Bakugou Katsuki, andrò dritto al punto, chi era il tipo che ti stava seguendo?" "E tu chi cazzo sei, nessuno ti ha dato il permesso di entrare in casa mia" L'uomo, aspirò profondamente dalla sigaretta ormai al limite, la spense e soffiò rumorosamente il fumo fuori dai polmoni. Con calma, si avvicinò a Bakugou, e lo colpì in pancia sollevandolo da terra, poi lo lasciò cadere. Bakugou aveva ancora in braccio il micetto, cercò di proteggerlo, tenendolo saldamente al petto, dopo essere caduto a terra, lo adagiò sul pavimento, avendo cura di non fargli male. "Non lo voglio ripetere, chi era quel ragazzo, il capo vuole un nome." "Non lo so, idiota" stava cercando di recuperare le forze per dare una lezione all'armadio che aveva davanti, "Eppure sembravate amici", Bakugou cercò di alzarsi, ma il colpo incassato faceva male e le sue gambe tremavano per il dolore, digrignò i denti, intimando al suo corpo di alzarsi. Cercò di reagire e colpire al viso lo sconosciuto, ma questo con leggerezza afferrò il suo pugno e affondo nuovamente le nocche sulla pancia di Bakugou. Questa volta, Bakugou si accasciò per il dolore. Aveva la fronte che toccava la terra, sentì un piede appoggiarsi alla sua nuca. "In questo lavoro, gli amici finiscono male, sistemeremo in fretta la faccenda, e la prossima volta sta più attento, speriamo solo che non sia un poliziotto" "Va al diavolo maledetto coglione" non volle nemmeno pensarci, quest'idea non gli era passata neanche per l'anticamera del cervello, un anima pura e sincera come quella di Kirishima, non avrebbe potuto mentire con una tale leggerezza e abilità.

Dopo mezz'ora di dolore lancinante, Bakugou si alzò a fatica, trascinandosi lungo le pareti, e arrivò al cassetto in cui teneva le candele, ne accese una e la poggiò a terra.

Si avvicinò al gatto disteso a terra e lo raccolse, lo portò sopra al divano e gli preparò una ciotola per l'acqua e una ciotola con del cibo, decise di chiamarlo Rikki, si sedette sul divano vicino al gattino e iniziò ad accarezzarlo.

Il suo pensiero andò a Kirishima, sapeva che in questo momento era in pericolo, ma cercare di contattarlo avrebbe peggiorato la situazione, perché Kurogiri sarebbe potuta arrivare a lui, sperava solo che quel ragazzo arrivasse a casa sano e salvo.

Kirishima stava ancora girando, e decise di cenare fuori. Scese dalla metro e s'infilò nel primo pub che trovò aperto. A servirlo arrivò una ragazza bassina, con i capelli blu e gli occhi neri, sembrava una rockettara "Cosa ti porto?" "Cotoletta e patatine fritte." "Da bere?" "Coca cola" "Perfetto". Kirishima sapeva perfettamente chi era, Kyoka Jirou, apparteneva alla banda di Kurogiri e faceva parte del gruppo di progettazione e sviluppo, non si aspettava di trovarla lì, ma è stata una fortuna, perché teneva sempre un profilo basso e c'erano poche informazioni sul suo fascicolo.

A un certo punto, una voce familiare lo chiamò "Ciao Kiricchi, cosa ti porta qui?" Kirishima cercò di eludere la domanda "Oh, che sorpresa, abiti da queste parti?". "No, sto aspettando che la mia ragazza finisca il turno per andare al cinema".

"Hai la ragazza?!? Che sorpresa!! Chi è, chi è?" chiese Kirishima incuriosito sgranando gli occhi. Kaminari era un simpatico casinista, sempre pronto a fare festa, ci andava particolarmente d'accordo, avevano molti interessi in comune e si capivano al volo. "Segreto" "Daaaiiiiii, non tenermi sulle spine" "Va bene, va bene, te la presento".

Mentre Jirou stava portando il piatto a Kirishima "Eccola, Kyoka ti presento Kirishima, l'ho conosciuto a scuola, frequenta il corso di metalmeccanica; Kirishima ti presento Jirou, anche lei frequenta la nostra stessa scuola, segue il corso di musica".

Finito di mangiare il panino, Kirishima si trattenne fino al termine del turno di Jirou, per tenere compagnia a Kaminari, infine si congedarono. Appena tornato a casa, Kirishima contattò subito l'intelligence via Skype, era in linea con tutti i membri che lavoravano al caso. Il capo-sezione di Kirishima, non faceva mai vedere la sua faccia, oltre a Kirishima al caso lavoravano altri 6 agenti. "Agente Kirishima, perché hai chiesto di riunirci?" chiese il capo, "Devo portarvi a conoscenza di una nuova informazione, sono entrato in contatto con Kyoka Jirou, lavora in un pub... " ebbe un attimo di esitazione, e alla fine decise di non dire che era fidanzata, voleva proteggere Kaminari, probabilmente se ne avesse parlato agli altri membri dell'intelligence, sarebbe stato considerato un complice di Kurogiri. "Inoltre, probabilmente sono stato compromesso, mi hanno visto mentre seguivo Bakugou." "Pivellino, come cazzo hai fatto!" sbottò una voce. "Non dovremmo far fare ai ragazzi il lavoro degli adulti" continuò un'altra. "Fate silenzio" richiamò il capo, "Kirishima, mi sorprende questo tuo gesto avventato, spero non ci sia di mezzo un coinvolgimento personale. In ogni caso, non possiamo permetterci di esseri scoperti, altrimenti il lavoro fatto finora sarebbe vano. Agente Kirishima, sei sollevato dal caso, non possiamo permetterci di esporci maggiormente, cancella tutti i dati dal tuo computer e brucia i fascicoli, continua la vita da universitario, ma riduci al minimo i contatti extrascolastici con gli altri membri, siamo intesi? Con tutti gli altri ci aggiorniamo quando ci saranno nuovi sviluppi".

Kirishima deluso e amareggiato per quell'errore da principiante, tirò un pugno sul tavolo facendo sobbalzare gli schermi. Adesso era diventato impossibile per lui proteggere Bakugou, era stato sollevato dal caso, non si aspettava che le cose andassero diversamente, ma sperava di essere tenuto maggiormente in considerazione dall'intelligence. Doveva cercare di convincerlo ad abbandonare quella vita, senza fargli sospettare di essere un agente, altrimenti si sarebbe definitivamente allontanato da lui. 

KiriBaku : "Nero come la notte, rosso come il fuoco".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora