Il Labirinto Degli Amanti

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Lo chiamavano il labirinto degli amanti, il giardino più bello e maestoso di tutta Roma. Gli Orsini ne erano sempre andati fieri, l'orgoglio della famiglia. Era stato un loro antenato, circa duecento anni prima, a costruire il palazzo sulla collina su cui si ergeva tutto Monterotondo e ad importare dall'Oriente quelle diverse variazioni floreali, i cui colori facevano risplendere l'erba verde e rigogliosa. Il prato si estendeva per lunghezza e andava a creare dei piccoli e stretti cunicoli, tutti uguali tra di loro, un labirinto fitto e denso. Dalle pareti all'improvviso sporgevano i rami pieni di frutti dei vari ciliegi, frutti anch'essi di varie sfumature che inondavano di piacere gli occhi e confondevano la vista. Il loro profumo si poteva sentire da chilometri di distanza.

In quel labirinto di strade e cunicoli camminavano Lorenzo de Medici e Clarice Orsini. Dopo la loro conoscenza avvenuta quella stessa mattina, i loro genitori si erano riuniti nella sala principale del palazzo per trattare di affari e stipulare finalmente l'alleanza tra le due famiglie.

< 6000 fiorini per la dote, mi sembra una somma più che ragionevole.>

La voce profonda e cupa del padre di Clarice proveniva dalla grande finestra che dalla sala si affacciava direttamente sull'immenso giardino antistante.

< Credo sia giusto, Messer Orsini. Del resto la nostra famiglia è molto felice di poter finalmente ospitare vostra figlia. Mia figlia Bianca non vede l'ora di incontrarla. Sapete, è sempre stata una ragazza molto vivace. Adora conoscere persone nuove.>

La voce pacata e tranquilla di Lucrezia risuonava nel vuoto dell'ampia sala illuminata dalla luce del sole. La donna, seduta accanto a Madonna Orsini, al centro della tavola, da quella posizione poteva perfettamente vedere i due giovani e futuri coniugi camminare lentamente sul selciato della strada principale del giardino che portava direttamente all'ingresso del labirinto.

Chissà di cosa stavano parlando, cosa suo figlio stava raccontando alla giovane ragazza. Sperava davvero che i due potessero trarre felicità e beneficio da quella unione, tanto quanto ne avrebbero tratto le casse della banca dei Medici.


< Sapete perché lo chiamano il labirinto degli amanti, messer Medici?>

Clarice alzò lo sguardo verso Lorenzo e lo tenne fisso finché gli occhi del ragazzo non incontrarono i suoi.

<Ne ho sentito parlare Madonna, ma non mi hanno mai spiegato il motivo. Volete farlo voi?>

La ragazza sorrise compiaciuta. Allora c'era qualcosa che quel banchiere dall'aria affascinante non sapeva.

<Uno dei miei antenati, molto tempo fa, lo costruì per tenervi intrappolata la sua prima moglie. Era profondamente geloso di lei, così innamorato da volerla tenere solo per sé. Aveva ordinato la realizzazione di una lunga cinta muraria che circondasse tutto il castello in cui abitavano. Il giardino si trovava al di fuori delle alte mura.Nel caso la donna fosse riuscita a fuggire, si sarebbe sicuramente persa nell'immenso labirinto. Suo marito era l'unico a conoscerne la via di fuga.>

Lorenzo rimase incantato dalla storia e dal modo così leggiadro con cui Clarice muoveva delicatamente le mani in grembo mentre la raccontava.

< Cosa accadde poi? La donna riuscì mai a fuggire?>

< Si, o almeno così dicono. Riuscì ad evadere le guardie che tenevano sotto controllo la porta principale delle mura del castello. Si inoltrò nel labirinto, ma poi non si seppe più nulla di lei. Suo marito non fu in grado di ritrovarla. Alcuni dicono che si perse nelle mille strade del giardino e morì lì dentro. Altri credono che sia riuscita a fuggire davvero, con un suo amante. Un uomo che aveva conosciuto prima di sposarsi e che l'avrebbe aiutata a rifarsi una vita. Una vita molto più bella e avventurosa di quella grigia e silenziosa che aveva condotto fino a quel momento. >

La moglie del MagnificoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora