Trappola

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Roma
Palazzo Colonna
5 settembre 1468

Tutto era già predisposto per quella sera. I Colonna erano pronti a festeggiare il ritorno del loro primogenito dall'Inghilterra e non vedevano l'ora di sfoggiare dinanzi a tutta la nobiltà romana il lusso dei tappeti e delle decorazioni con cui avevano abbellito il Palazzo. Avevano chiesto ai mercanti appena sbarcati dall'Oriente di portare a Roma i drappi e le stoffe più costose, per non parlare dei dolci squisiti fatti cucinare dagli stessi cuochi che lavoravano presso la Curia Papale. Avevano invitato tutte le famiglie aristocratiche della città, facendo recapitare presso le loro dimore una lettera con il sigillo della loro casata: una colonna d'argento con capitello e base d'oro che spiccava su uno sfondo rosso. Avevano inoltre ordinato ai giardinieri di sistemare il cortile, togliendo dal prato tutte le foglie che erano cadute e che avrebbero dato una brutta impressione agli ospiti. Tutto quella sera doveva essere perfetto, il figliol prodigo aveva finalmente fatto ritorno a casa e tutta la famiglia era pronta ad accoglierlo di nuovo, senza esitazione.

La sala principale del Palazzo risplendeva di candele, mentre il lampadario pieno di gemme e di cristalli riluceva al centro della sala. I camerieri si affannavano andando avanti ed indietro per i corridoi della casa, lucidando e pulendo ogni mobile, sedia o davanzale in cui vi fosse rimasto qualche briciolo di polvere. Le finestre vennero tutte aperte, affinché la brezza serale potesse entrare nelle sale e rinfrescarle, cacciando via l'afa che vi ristagnava.

Madonna Colonna, madre del festeggiato, si trovava in piedi sul pianerottolo di marmo, osservando dall'alto delle scale quanto stava accadendo sotto i suoi occhi. Tutti indaffarati affinché niente andasse storto quella sera. Servi, cuochi e cameriere che correvano senza fermarsi mai, pulendo e scrostando via dalle pareti la sporcizia e il dolore che era stata costretta a subire negli ultimi due anni, senza suo figlio al suo fianco.

Sospirò e congiunse le mani.

Ad un certo punto sentì dei passi avvicinarsi. Chiuse gli occhi e pronunciò il suo nome.

< Leonardo, guarda. Ti piace quello che sto facendo per te?>.

Il giovane sorrise e prese la mano della donna, stringendola nella sua.

< Certo che si, madre. Ma non dovevate disturbarvi così tanto per me, avrete fatto scomodare mille uomini nell'ultima settimana!>.

Madonna Colonna rise di gusto. Era tanto tempo che non lo faceva.

< Sai quanto mi sei mancato, volevo fare le cose in grande. Tutti devono sapere che sei tornato e che non te ne andrai mai più. Perché non mi lascerai più, vero?>.

Leonardo guardò la madre con compassione e le accarezzò una guancia.

< No, madre. Vi prometto che non vi abbandonerò mai più>.


Clarice continuava a guardarsi allo specchio, non riusciva a riconoscersi. I suoi genitori avevano insistito così tanto perché indossasse quell'abito che non se ne erano andati dalla sua camera fino a quando non l'avevano vista comparire da dietro le tende con il vestito addosso. Lei invece, era tutt'altro che felice di addobbarsi in quel modo, con gioielli e pietre preziose incastonati nei ricami delle maniche argentate. La gonna le scivolava delicata lungo le gambe, stringendole la vita e mettendole leggermente in mostra il seno. La sua pelle candida come la neve sembrava risplendere insieme a tutti i piccoli diamanti che le circondavano i lunghi boccoli rossi.

Sara si era occupata dell'acconciatura, sforzandosi di creare un'opera originale e non troppo vistosa. Adorava pettinare i ricci della sua signora, erano così morbidi e li si poteva intrecciare facilmente. Quella sera aveva scelto una rete bianca, in tono con il colore dell'abito. L'aveva allungata con le mani per fare in modo che riuscisse a tenere tutti i capelli e l'aveva tempestata di piccole gemme ai lati, così da intrappolare anche i ricci più ribelli. Poi aveva preso dei lunghi fiocchi di seta, dal colore turchese, e li aveva usati per legare le onde che pendevano dal corpo centrale dell'acconciatura.

La moglie del MagnificoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora