Un Uomo Dal Passato

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Roma
1 settembre 1468

Le strade dell'Urbe erano davvero affollate quella mattina. Il mercato aveva attirato persone da tutti i quartieri della città. Stoffe di seta pendevano dai carri addossati alle cinte murarie, donne dai capelli arruffati e dai colori sgargianti gridavano ai passanti di comprare le loro verdure. Ballerini poco vestiti e truccati pesantemente in volto si dilettavano in giravolte, facendo traballare i vasi che erano disposti l'uno sopra l'altro lungo la strada vicino alle bancarelle. I gioielli preziosi brillavano alla luce del sole, con i loro diamanti e zaffiri grossi quanto una noce. I bambini correvano su e giù tra i palazzi, ridendo e scherzando, nascondendosi dietro i carri pieni zeppi di cibo. Le guardie pontificie sorvegliavano attentamente tutto ciò che accadeva, vigili e pronti ad intervenire nel caso si fosse verificato qualche furto o nel caso fosse scoppiata una rissa, cosa molto probabile visto il gran numero di persone che si erano radunate al mercato. Uomini vestiti con abiti orientali suonavano il flauto, facendo attenzione a non rovesciare il contenuto delle brocche che li circondavano. Queste erano piene di spezie colorate e di oli profumati, ricchi di aromi misteriosi. 

Clarice, quel giorno, aveva deciso di andare a Roma, lasciando così il suo castello incantato per addentrarsi nei vicoli polverosi della città. Aveva portato con sé la sua fedele dama di compagnia Sara, senza la quale sua madre non l'avrebbe mai lasciata andare. Le due ragazze, vestite elegantemente di azzurro, sempre intonate da sembrare sorelle, camminavano mano per mano lungo le strade, ammirando i tesori che i commercianti esponevano ai passanti. 

Sara era rimasta incantata da un tappeto color porpora, i cui ricami erano finemente lavorati ai bordi.

< Madonna, credete che questo piacerebbe a vostra madre? Ne desiderava molto uno!>.

Clarice, intenta ad osservare i bambini che giocavano curiosi, si voltò di scatto ed osservò l'oggetto di cui la donna parlava.

< Hai ragione Sara, è davvero molto bello! Peccato che papà detesti i tappeti. Sai come è fatto, è un uomo molto semplice..>. 

Sara sorrise ed immaginò l'espressione contrariata del Signore nel caso gli avessero fatto trovare a sorpresa un nuovo tessuto costoso nella propria camera da letto. Lo avrebbe sicuramente gettato fuori dalla finestra.

Clarice continuò a camminare, ammirando i numerosi frutti esotici che provenivano dall'Asia, ma si fermò all'improvviso quando qualcuno, non molto lontano da dove lei si trovava, la chiamò. 

< Clarice!>. 

Sarà sbiancò subito e prese la sua signora per mano, implorandola di non girarsi e di non mostrare di aver sentito quella voce. 

La ragazza però non l'ascoltò e si voltò, alla ricerca della persona che l'aveva chiamata. 

Un uomo, poco più grande di lei, si stava dirigendo nel punto in cui le due fanciulle si erano fermate, vestito elegantemente e con una spada riposta nel fodero sul fianco sinistro. I lunghi capelli corvini andavano su e giù, quasi fluttuando quando il giovane si muoveva. C'era come un aurea di fascino e seduzione che lo avvolgeva mentre camminava, come se all'improvviso tutto il mondo si fosse bloccato per permettere alla sua stella più luminosa di splendere ancora di più. 

Sara spalancò gli occhi e si passò la mano tra i capelli biondi intrecciati. 

< Madonna, come può essere vero... È tornato davvero?>.

Clarice stringeva forte la mano della sua dama di compagnia, cercando ci capire se quanto stesse accadendo fosse la realtà o semplicemente un sogno, un sogno dettato dal caldo della giornata. 

<E' lui, amica mia. Non c'è dubbio>.

L'uomo dall'aria affascinante si avvicinò alla bancarella in cui si trovavano le due ragazze e si fermò, aggiustandosi delle ciocche di capelli che si erano spostate sulla fronte.

La moglie del MagnificoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora