Gli Occhi Di Una Vipera

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20 luglio 1468
Roma
Curia papale

Il cardinale Latino Orsini sentiva davvero caldo. La lunga porpora pesante lo avvolgeva completamente, senza dargli la possibilità di respirare. Il mantello rosso sangue era stretto alla vita da una vistosa cintura dorata che gli impediva di camminare più velocemente. Se avesse fatto ritardo, il papa non glielo avrebbe perdonato. Lo aveva convocato proprio quella mattina, senza preavviso. Il suo servitore lo era venuto a chiamare esattamente nello stesso istante in cui aveva cominciato a spogliarsi per godere della freschezza di un bel bagno rilassante. Aveva dovuto vestirsi frettolosamente, dimenticandosi a Palazzo il crocifisso di diamanti e rubini che suo fratello gli aveva regalato pochi mesi prima di ritorno da uno dei suoi tanti viaggi in Oriente. 

Mentre sfrecciava tra le puzzolenti vie dei sobborghi di Roma, prese un fazzoletto profumato e cominciò ad accarezzarsi il naso, tentando di non respirare quel tanfo che proveniva dalle povere case di legno dei cittadini. Quegli uomini morivano di fame e nessuno si curava di loro. Quando era diventato cardinale, molti anni prima, si era ripromesso di agire e fare qualcosa per quei poveri disgraziati, ma poi le ricchezze avevano cominciato ad annebbiargli la mente, oscurando definitivamente i suoi buoni propositi. Era aumentato di grado nella scala sociale della Curia Papale, grazie al suo nome importante e alla nobile famiglia da cui proveniva. Gli Orsini, insieme ai Colonna e ai Della Rovere, erano le tre famiglie più ricche e potenti della città. Gestivano Roma tramando vendette ed assassinii sotto gli occhi vigilanti del pontefice. 

Papa Paolo II era intento a sfogliare le Sacre Scritture, seduto sul trono di San Pietro. Le lunghe gambe fasciate di bianco, erano adagiate su morbidi cuscinetti di velluto. Mentre leggeva l'episodio del ritrovamento di Gesù al tempio di Gerusalemme, le ampie porte d'oro sfavillante si aprirono e mostrarono la figura tozza e massiccia del Cardinale Latino Orsini. Finalmente quell'uomo si era degnato di presentarsi al suo cospetto. Erano passate due ore da quando lo aveva fatto convocare e in tutto quel tempo aveva dovuto aspettare, intrattenendosi qualche volta ad osservare l'esile ma ferma figura della donna alla sua destra. I lunghi capelli rossi lei si librarono leggermente in aria non appena le porte si spalancarono, lasciando entrare almeno un po' di aria fresca. Luglio si era rivelato essere un mese torrido, tanto arido quanto il cuore dell'uomo che rivestiva i panni del Vicario di Cristo.

< Cardinale Orsini, siete quindi giunto qui. Vi abbiamo aspettato con ansia, io e vostra nipote Clarice>. Alzò la mano destra e indicò la bella fanciulla accanto a sé, adagiando la sua mano fasciata da un raffinato guanto di lino bianco sulla spalla di lei.

La giovane ragazza a quel tocco sobbalzò, spalancando gli occhi per la sorpresa. Cosa ci faceva lì suo zio? Il papa aveva quindi convocato anche lui quel giorno? Per quale motivo?

< Zio Latino....>. Clarice strinse forte al petto il crocifisso di legno che aveva al collo. La situazione le stava sfuggendo di mano, non riusciva a comprendere che cosa stesse accadendo. Che cosa voleva il papa?

Il cardinale Orsini si passò il fazzoletto sulla fronte madida di sudore, prese gli orli della sua lunga veste rossa e lentamente si avvicinò al pontefice per baciargli l'anello. Ma non appena si inginocchiò, il papa ritirò la mano e cominciò a ridere fragorosamente.

< Alzatevi, vecchio epulone. Non avete bisogno di queste cerimonie. Vi starete entrambi chiedendo perché vi ho convocati qui. Ebbene, sto per svelarvi il motivo.>

Clarice si avvicinò a suo zio e dolcemente gli accarezzò la mano sinistra. Latino subito la guardò negli occhi e tentò di rassicurarla: non si sarebbero sottomessi a nessuna sua richiesta. L'uomo che avevano di fronte, dagli occhi neri come la pece e il viso severo e scarno, incuteva loro timore ma entrambi sapevano che l'ubbidienza non implicava la sottomissione. Se li avesse obbligati a fare qualcosa che andava contro la loro morale di cristiani, non avrebbero esitato a rispondere negativamente alla sua richiesta.

La moglie del MagnificoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora