Rivale In Amore

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Firenze
Palazzo Medici
11 settembre 1468

Giuliano de Medici sospirò rassegnato. Perché suo fratello si ostinava a farlo partecipare a quelle noiose lezioni di filosofia di Poliziano? A lui non interessava capire perché i greci avessero scelto di uccidere Socrate, lasciandolo morire suicida al freddo di una cella e all'alba di uno nuovo secolo per la città di Atene.

Come poteva anche solo sperare di riuscire a seguire la conversazione tra suo fratello Lorenzo e il loro fedele amico Sandro Botticelli. Parlavano di arte e di pittura, mescolando le divinità greche con i pensatori greci e dando origine ad un miscuglio di opinioni e di convinzioni di cui non riusciva a capire nulla. All'improvviso si alzò dalla sedia su cui era rimasto seduto per molte ore di seguito e sbatté la mano destra sul tavolo, facendo sobbalzare tutti coloro che erano presenti nella stanza.

<E va bene, ora basta>. Alzò la testa e i biondi capelli gli scivolarono di lato, sulle tempie, lasciandogli libera la fronte. Si girò verso Poliziano e lo guardò minacciosamente.

< Vuoi spiegarmi cosa diamine dovrebbe importarci del perché gli ateniesi del IV secolo decisero di condannare a morte Socrate? E tu Sandro, dannazione! Trova ispirazione per i tuoi quadri in giro e per le strade di Firenze! Troverai molte donne disposte a farti da modelle!>.

Lorenzo si passò una mano sul viso e scosse la testa scioccato. Possibile che il suo fratellino minore non avesse ascoltato nulla di ciò che avevano detto per tutto quel tempo?

< Giuliano, non stiamo davvero parlando di situazioni reali. Stiamo discutendo per scambiarci opinioni, per dialogare come facevano gli antichi filosofi greci>.

Poliziano, un giovane brillante dagli occhi color miele, guardò con disprezzo il più piccolo dei giovani Medici.

< E' importante imparare dai nostri antenati, da coloro che sono venuti prima di noi e che ci hanno insegnato tutto ciò che sappiamo ora>.

Lorenzo sorrise compiaciuto e diede una pacca sulle spalle a Giuliano, tentando di confortarlo.

<So che non ti piace prendere parte a queste lezioni e so che non capisci il tormento di Sandro, ma ti prego, fa uno sforzo. La cultura è l'unica vera ricchezza che noi poveri mortali possediamo>.

Il giovane dai capelli biondi fece una smorfia e si rimise a sedere, sentendo di nuovo il proprio corpo intorpidirsi per la noia imminente.

Dall'altro lato della sala, in piedi dinanzi alla finestra che dava sul cortile centrale del Palazzo, stava un ragazzo dall'aria imbronciata. Piccolo di statura e ricoperto di macchie di colore dalla testa ai piedi, ammirava il cielo, beandosi della luce del sole che penetrava attraverso le vetrate.

< Non riesco a vivere in questo mondo se non trovo uno scopo. Dipingo ma non capisco cosa dipingo. Coloro ma non so cosa coloro. Voglio avvicinarmi a Dio, ma non so come fare>.

Poliziano sbuffò irritato e si lisciò la camicia di lino scuro che portava addosso.

< Non è nella religione che troverai la soluzione per le tue sofferenze e per i tuoi dolori Sandro. Devi avvicinarti alla sapienza e alla dottrina degli antichi greci. Loro ci hanno detto tutto. Non dobbiamo farci manipolare da nessuna convinzione che proviene dall'esterno>.

A quelle parole il giovane pittore contrasse la fronte. Si spostò dalla finestra e si avvicinò al tavolo per versarsi del vino.

< Lorenzo, per favore, dì qualcosa. Non puoi lasciare che mi parli in questo modo. Osa mettere in discussione la nostra Santa Madre Chiesa e i suoi principi. Non abbiamo bisogno di un ateo dentro questa casa>.

La moglie del MagnificoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora