Infilo la maglietta del Campo, mentre Percy bussa insistentemente alla porta del bagno. Molto insistentemente.
"Hai finito o vuoi abbattere la porta a pugni?" chiedo aprendo, e rischiando di prendermi un pugno in faccia.
Mi blocco ad osservare mio fratello. È a petto nudo, e faccio scivolare lo sguardo sui suoi muscoli e sulle tante cicatrici, di varie lunghezze. È strano, non ho mai badato a quante fossero. Penso al singolo segno sul mio petto, risalente all'estate scorsa, e a quello, senz'altro più lungo ma meno grave come ferita, sul polpaccio. Percy è letteralmente ricoperto di segni del genere.
"Sorellina?" mi chiama. "Tutto bene?".
"Sì, certo" rispondo.
Mi scompiglia i capelli con una mano, anche se sa che odio quando lo fa.
"Sei un'eroina, Lau. C'è tempo per recuperare le cicatrici" dice. "Non sono quelle le cose che contano".
Detto questo, si infila nel bagno e si chiude dentro. Alzo gli occhi al cielo. Idiota."Sylvia, smettila".
Seguo la voce di Marc, sorridendo. Per settimane ci siamo sentiti solo tramite messaggio Iride (almeno una sera a settimana da aprile), e non vedo l'ora di rivederlo.
Giro attorno al pulmino di Argo, e lo vedo. Assieme a lui c'è una ragazza. Sono molto vicini. La osservo. Bionda, occhi azzurrissimi. Giro i tacchi e salgo sul pulmino."Ehi amore" saluta Marc poco dopo, arrivando e sedendosi accanto a me.
"Chi era quella?" chiedo.
"Chi, Sylvia? È una mia amica" risponde. Seh, e io sono figlia di Ares.
"Ah, davvero? Peccato che il suo linguaggio corporeo la pensi diversamente. Forse dovresti andarti a sedere assieme a qualcun altro" replico, acida. Marc si alza e si sposta verso il fondo del pullman, dove, a giudicare dal caos, si trovano altri figli di Ermes.Quella sera, quando siamo seduti attorno al falò a cantare, mi avvicino a Leo. Sebbene mi senta a disagio a causa degli occhi di Jas puntati perennemente addosso, mi inserisco nella conversazione tra il figlio di Efesto e Calipso senza troppe difficoltà. Non presto realmente attenzione, il mio sguardo continua a correre a Marc, seduto in mezzo ai fratelli Stoll. Osservo il suo viso, tutt'altro che allegro. Magari gli manca quella Sylvia.
"Laura!" mi chiama Iris.
"Iris!" saluto io, allontanandomi di un paio di passi dalla porta della casa 3.
"Si può sapere perchè non mi hai cercata? Ho scoperto che eri arrivata solo al falò!" esclama, buttandomisi addosso.
"Scusa, avevo la testa altrove" rispondo.
"L'ho notato. Cos'è successo con Marc? Non hai fatto altro che lanciargli occhiatacce per tutta la sera".
Sospiro. Se non parlo ora, inizierà a tartassarmi, e non ho voglia di diventare il centro delle chiacchiere del Campo.
"Vieni" le dico, avvicinandomi alla casa 3."Adesso tu ci dici che sta succedendo" dicono Percy e Jason appena apro la porta.
Cerco di resistere alla voglia di strozzarli a causa dell'infarto che mi hanno fatto prendere e di rispondere senza far capire quanto sono arrabbiata: "Grace. Jackson. Mi volete uccidere per caso?". I miei tentativi sono più o meno riusciti.
"Ops" fa Percy. Poi nota Iris. "Ehi Iris! Quindi anche a te questa situazione puzza un po'?".
"Percy!" esclamo. Poi, non ricevendo risposta di sorta, mi avvio verso la porta del bagno.
Quando esco, il mio pubblico si è infoltito ulteriormente.
"Papà?!" esclamo.
"Colpa mia" ammette Percy. Sono a tanto così da ammazzare mio fratello, sappiatelo.
"Percy mi ha detto che c'è qualcosa che non va tra te e Redford" conferma il dio dei mari. "Pensavo avessi bisogno di parlarne".
"Sì, ho bisogno di parlarne, ma con la mia migliore amica. E BASTA" rispondo, più bruscamente di quanto vorrei. Percy mi si avvicina e mi abbraccia. Al diavolo. Gli voglio troppo bene.
"Lo odio" dico, scoppiando in lacrime subito dopo e lasciando finalmente andare rabbia, frustrazione e delusione.
Percy mi abbraccia più forte, papà mi mette una mano sulla testa e Iris si appoggia a me da dietro.
"Cos'è successo?" chiede Jason, che non riesce a darmi conforto direttamente.
"Oggi... al pulmino l'ho visto con una ragazza. Ha detto che sono... che sono solo amici, ma da come si comportava non sembrava proprio" dico, tra le lacrime.
Nessuno parla. Provano a confortarmi con la loro presenza, e li adoro per questo.
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Io al Campo Mezzosangue
FanfictionCopertina della bravissima LauraMoonlight ||Sequel: Proteggerli. A qualunque costo|| "Ave a tutti! Sono Laura Mills. Voi ancora non mi conoscete, ma conoscete senz'altro mio fratello maggiore. Questa è la mia storia, a cominciare da un giorno dell'e...