Sclero parecchio male

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Corro dietro allo strano ragazzo fino ai piedi di una collina. Non mi ha detto neanche il suo nome, e sinceramente non so perchè mi fido di lui. So solo che devo.
Al momento di salire il lieve pendio, mi fermo per riprendere fiato. Stiamo correndo senza fermarci da non so quanto. Lui, però, mi chiama e mi dice di sbrigarmi.
In cima alla collina, lui si ferma, e io mi appoggio a qualcosa per riposare. Qualcosa di avorio e oro. Alzo lo sguardo.
"O miei dei" mormoro. "Non è...".
Una statua alta dodici metri circa, di una donna che regge uno scudo nella mano sinistra e una donna alata nella destra. Esiste solo una statua simile al mondo.
"L'Athena Parthenos?" domando. "Questo vuol dire...".
Il ragazzo mi interrompe. "Sei figlia di un dio. Benvenuta al...".
Non lo lascio finire. "...Campo Mezzosangue".
Scendiamo dall'altra parte della Collina Mezzosangue, fin nel cuore del Campo. Un ragazzo ci raggiunge, urlando: "Grover!".
Il mio cuore salta un battito al nome del ragazzo, anzi, del satiro, che mi ha accompagnata, poi ne salta un altro quando osservo il ragazzo che ci ha raggiunto. Capelli neri, occhi verdi, sta giocherellando con una penna...
O miei dei.
"Ciao Percy!" saluta Grover. "Laura, ti presento Perseus Jackson, figlio di Poseidone, eroe di guerra per due volte e capogruppo, nonchè unico inquilino, della casa 3. Percy, lei è Laura Mills".
"Piacere di conoscerti" mi saluta lui, e io devo fare uno sforzo per ricordarmi di respirare.
"Piacere mio" riesco a rispondere.
Poi Grover mi porta a vedere il video di orientamento (di cui non avrei bisogno) e a conoscere Chirone e il signor D.
A pranzo, appena entro nel padiglione, una forte luce verde si accende... sopra la mia testa. Ho troppa paura per guardare.
Chirone mi osserva, e dice: "Ave, Laura Mills, figlia di Poseidone, Scuotitore della Terra e delle Lande Marine, signore dei cavalli, dio dei mari".
E lì io sono sul punto di svenire. Percy sembra essere in una situazione simile, già seduto. Cercando di ignorare le occhiate che mi lanciano gli altri, mi avvicino a mio fratello. Un altro posto a sedere si apparecchia di fronte a lui, e io mi siedo. Dopo un istante di silenzio, tornano tutti a parlare coi rispettivi fratelli, ma molte occhiate continuano a dirigersi al nostro tavolo.
Io e Percy non ci scambiamo neanche una parola per tutto il pasto, poi andiamo nella casa 3.
"Devi farci l'abitudine" mi dice mio fratello una volta dentro.
"A cosa?" chiedo io.
"I primi giorni ti guarderanno tutti come un fenomeno da baraccone. Sei la figlia di uno dei Tre Pezzi Grossi".
Ovviamente, lo so.
"Percy" lo chiamo, buttandomi su uno dei tanti letti liberi. "Cosa intendeva Grover quando ha detto che sei eroe di guerra due volte?".
Così, Percy inizia a raccontarmi le sue avventure, anche se io le conosco è bello sentirle dalla sua voce, interromperlo e fargli domande.
Quando conclude col ritorno di Leo al Campo, è ormai ora di cena: sentiamo la conchiglia e ci incamminiamo.
Quando arriviamo nel padiglione, una ragazza dai capelli biondi e gli occhi grigi si avvicina a Percy.
"Testa d'Alghe!" lo chiama.
"Annabeth! Questa è Laura, mia sorella" la saluta Percy.
"Piacere, Annabeth Chase. Figlia di Atena e ragazza di Percy" mi saluta lei.
Io ricambio il saluto, poi la figlia di Atena si rivolge a mio fratello.
"Pronto per domani?" gli domanda.
"Certo. Non vedo l'ora" risponde lui.
Io faccio per chiedergli cosa succederà domani, ma Chirone mi precede:" Agli dei" esclama alzando il bicchiere.
"Ricordo a tutti che domani ci sarà la Caccia alla Bandiera. A detenere gli allori sono Poseidone e Ares. Poseidone ha stretto alleanza con Apollo, Ade, Zeus, Afrodite e Atena. Ares con...".
"Tutti gli altri" lo interrompe il signor D.
"Siamo in svantaggio" sussurro a Percy.
"Abbiamo Nico" replica lui.
"Giusto" gli dico io. "Ma siamo contro Ares. Perchè così poche case?".
"Avrei voluto anche Ermes ed Efesto, ma Clarisse mi ha preceduto" risponde lui.
"Comunque, non preoccuparti. Se conosci il gioco, saprai che il confine è il nostro ambiente naturale".
Rifletto un momento, poi do ragione a Percy. Il confine è il fiume.
Poco dopo, mi rigiro nel letto più e più volte. La fontanella che gorgoglia mi dà non poco fastidio.

E niente, ecco il primo capitolo della mia vita al Campo Mezzosangue.
Ho ripubblicato a causa di un errore orrido, oltre al fatto che non mi andava l'idea che ci fosse il mio cognome. Ovviamente, me ne sono resa conto solo ora...

Io al Campo MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora