Mi guardo intorno con circospezione. Sono su una spiaggia, a pochi metri dall'acqua. Entro nella casa che mi si trova di fronte, cercando di non fare rumore.
Salgo le scale fino al piano superiore. Sul corridoio si affacciano diverse porte. Ne attraverso una, aperta. Sono in una camera da letto. Un letto matrimoniale, sul quale intravedo due persone. È troppo buio per vederle chiaramente, ma devo fare attenzione: vicino ad una delle due scorgo un arco e delle frecce. Accanto al letto, una culla. Mi avvicino lentamente a quest'ultima. Un'asse di legno del parquet scricchiola. Una delle figure addormentate si muove, mugugnando qualcosa nel sonno. Sposto il piede, in modo da evitare l'asse rumorosa. Nella culla c'è una bambina. Avrà sì e no due mesi. La sollevo delicatamente ed esco. Sono già fuori quando scoppia a piangere. Sento i genitori urlare "Daphne!" mentre mi allontano.Mi tiro a sedere, in un bagno di sudore. Cos'era quel sogno? Cos'è successo? E perchè le voci dei genitori della bambina erano così familiari?
Mi guardo intorno. È una notte normalissima: Percy dorme nel suo letto con Vortice sul comodino, la casa 3 è immersa nel silenzio e Marc mi osserva...
Aspetta un momento.
"Marc?" sussurro, attenta a non svegliare mio fratello. "Cosa ci fai qui?".
"Ti devo parlare" risponde lui. Mi allunga una mano. La prendo, e lui mi solleva sulle sue spalle. Mi aggrappo con entrambe le braccia attorno al suo collo, mentre lui esce e si dirige verso la spiaggia. Mi mette giù sulla sabbia e si volta a guardarmi.
"Cos'hai?" chiedo. Lui si guarda intorno, a disagio.
"Ti devo parlare" risponde. "Del motivo per cui sono arrivato più tardi del previsto".
Ripenso a un paio di settimane fa: Marc è arrivato al Campo due giorni dopo rispetto a quando mi aveva promesso.
"Pensavo di metterci meno a tornare, ma dei mostri mi hanno attaccato...".
"Marc. Non sono nella tua testa, amo. Non puoi raccontarmi le cose a metà".
Fa un respiro profondo. E poi un altro.
"EroalCampoGiovepercercareunacasapernoiduequandoandremoalcollege" dice.
"Non... Non ho capito nulla" rispondo. "Con calma".
"Ero al Campo Giove per cercare una casa per noi due quando andremo al college" ripete.
Wow. Fermi tutti. Il mio ragazzo mi ha appena chiesto...
"Mi stai chiedendo di andare a convivere quando andremo a Nuova Roma per il college?" chiedo.
"Ehm... Sì".
O miei dei. O. Miei. Dei. Marc Redford mi ha appena chiesto di andare a convivere quando andremo a Nuova Roma per il college.
Marc mi guarda, poi mormora: "Ok, lo sapevo che avresti detto di no, fai finta che non ti abbia detto nulla...".
Gli salto al collo. Lui, stupito, impiega qualche secondo ad abbracciarmi.
"Idiota" mormoro.
"Aspetta. Ma quindi è un sì?" chiede, staccandosi leggermente da me.
"Sì, certo che sì, scemo!" esclamo, prima di baciarlo.
Restiamo sulla spiaggia a parlare, lui mi mostra alla luce di una torcia elettrica le foto delle case che gli sono piaciute di più. Facciamo progetti su progetti, e quasi non ci rendiamo conto dell'alba, o degli altri semidei che cominciano ad aggirarsi per il Campo. Finchè qualcuno non urla "Eccoti finalmente!" da dietro di noi. Mi volto, giusto in tempo per vedere Percy buttarmisi addosso, subito seguito da Jason.
"Si può sapere che ci fate qui?" esclama il figlio di Giove, lanciando un'occhiataccia a Marc.
"Marc..." provo a spiegare. Sto esplodendo dalla gioia. "Marc... Mi ha proposto... Di andare a vivere insieme quando andremo a Nuova Roma per il college".
Jas e Perce mi fissano. Dopo qualche istante richiesto dai loro cervelli per elaborare, vedo due sorrisi idioti allargarsi sui loro volti. Una ventina di secondi dopo, i due stanno sclerando, saltellando come dei cretini e urlandosi a vicenda "Te l'avevo detto!" "No, io te l'avevo detto!" "No, sono stato io!".
"Ragazzi!" li chiamo. "Gradirei che non lo sapesse tutto il Campo, grazie".
"Forse allora non avresti dovuto dirlo a Jason" fa Percy.
"Senti chi parla! Da chi è che ho saputo del bacio di Nico e Will?" replica Jas.
"Ragazzi".
"Lo hai saputo perchè me l'hai chiesto".
"Ragazzi!".
"Seh, come no. Morivi dalla voglia di dirmelo".
"RAGAZZI!".
I due smettono di bisticciare e mi guardano. In quell'esatto istante, Chirone ci raggiunge al galoppo.
"Laura!" chiama.
Spostiamo tutti lo sguardo su di lui. Il centauro ci raggiunge e mi guarda.
"C'è qualcuno che ti cerca. Credo sia urgente".
Mi allontano dalla spiaggia e seguo Chirone. Quando raggiungiamo la Casa Grande, lui mi dice solo "Sulla collina. Porta pazienza".
Capisco cosa intende quando raggiungo la cima della Collina e vedo Lewis, sconvolto. Mi viene naturale sovrapporre la sua immagine a quella di Will, quando Bentesicima ha rapito Nico.
"Laura!" esclama, venendomi incontro.
"Cosa ci fai qui? Come hai trovato il Campo?" chiedo.
"Tua madre" risponde. "Laura, ci serve il tuo aiuto, per favore..."
"Avevate promesso di uscire dalla mia vita" dico.
"Sì, ma..." Lewis sospira. Sembra distrutto. "Si tratta di nostra figlia".
"Vostra... Vostra figlia? Cosa le è successo?" chiedo.
"È... È stata rapita. Non sappiamo cosa sia successo...".
Fermi tutti. Possibile che...
"Come si chiama?".
"Daphne. L'ha scelto Elizabeth".
Ripenso al mio sogno di stanotte. La casa sulla spiaggia. L'arco e le frecce. Le voci così familiari...
"Non posso partire senza l'autorizzazione di Chirone. Non ora" dico. "Farò del mio meglio per convincerlo. Torna a casa. Mamma sa come funzionano i messaggi Iride, dille che li userò per tenervi aggiornati".
Lewis annuisce, poi si avvicina a me e mi abbraccia.
"Grazie" mormora, staccandosi da me e allontanandosi.
Scendo verso il prato e torno nella casa 3. Dove Iris e Vittoria mi saltano addosso appena apro la porta.
"È vero?!" esclamano.
"Cosa?" chiedo. Poi lancio un'occhiata dentro: mio fratello e mio cugino ci fissano.
"Lasciate perdere, ho capito".
Entro, chiudendomi la porta alle spalle e spostando lo sguardo nuovamente sui due.
"Posso farvi notare che non possiamo restare tutti qui perchè è contro le regole?" dico.
"Giusto" fa Percy. "Jas, andiamo nella 1".
Una volta che sono usciti, le ragazze mi riempiono di domande.
Quando esauriscono le domande sulla convivenza, passano a ciò che voleva Chirone.
"È venuto il mio patrigno, il marito di mia madre".
"Lewis? Si sono sposati alla fine?" chiede Iris. Mia madre e Lewis stavano già insieme quando io e la figlia di Iride ci siamo conosciute.
"Sì. Hanno una figlia, Daphne. Ha un paio di mesi" spiego. "L'hanno rapita, e Lewis ha chiesto il mio aiuto perchè pensa che c'entrino i mostri".
" E tu? Che farai? Da quello che ci hai raccontato, non hai un buon rapporto con tua madre" chiede Vittoria.
"Non lo so, in realtà. So solo di averla sognata, e penso sia colpa di mia sorella. Di nuovo".
Il giorno dopo...
"Perchè no?" esclamo, avvicinandomi a Chirone che tenta di evitare le mie domande da una decina di minuti. "Perchè non vuoi lasciarmi andare?".
"Se si tratta ancora di Bentesicima è troppo pericoloso. Non posso lasciarti andare. Senza contare che, se la bambina fosse stata rapita da dei mortali, ti esporresti a rischi inutili".
"Non posso rischiare che mia sorella faccia del male a quella bambina! Mia madre non me lo perdonerebbe, e neanch'io!".
Il centauro mi guarda negli occhi. Sospira.
"Mi dispiace, ma la mia risposta rimane la stessa".
Nervosa, giro i tacchi e mi dirigo all'arena.Faccio per menare un altro fendente contro il manichino, ma qualcun altro blocca Marea con la propria spada.
"Che ti ha fatto il manichino?" chiede la voce di mio fratello.
"Ciao Percy" saluto, liberando la spada. "Il manichino nulla, ma Chirone non vuole farmi partire".
"L'hai detto a tua madre?" chiede, mentre mi volto a guardarlo.
"Non so come. Loro hanno fiducia in me...".
"È meglio farlo il prima possibile".
Percy alza Vortice, come per invitarmi a duellare."Ti ho lasciato vincere" borbotta Percy per la trecentesima volta, mentre apre la porta della casa 3. Ridendo, mi infilo dentro, prendo il pigiama e mi fiondo sotto la doccia.
"Mi spieghi come si fa a far smettere quella... Cosa?!" domanda una voce femminile, urlando per sovrastare il pianto della bambina. Mi trovo in una casa, niente di speciale: piccola ma pulita. Mi avvicino alla stanza dalla quale proviene la voce della donna.
All'interno della piccola camera da letto, arredata con un letto matrimoniale e uno singolo, si trovano due donne dai capelli nerissimi. Una li porta raccolti in una crocchia disordinata, l'altra a caschetto.
"Non capisco perchè non possiamo ucciderla e basta, quella maledetta. Abbiamo cercato di attirarla in trappola in tutti i modi" fa quella coi capelli raccolti, mentre quella col caschetto si volta verso di me. Mi colpiscono i suoi occhi: verde acqua, particolarmente scuri. Sembrano due piccoli oceani.
"Cara, dolce sorellina. Così è molto, molto più divertente. Vedrai, papà non ci ignorerà più" risponde. L'altra si volta, ma troppo lentamente.Mi sveglio nella casa 3. Dannazione. Ero a tanto così dal capire se fosse effettivamente Bentesicima, e mi sono svegliata.
Guardo l'orologio. Sono le nove e mezza, Percy si è già alzato da un pezzo. Mi metto a sedere. Sorellina. Come se fosse facile, ci sono figli e figlie di Poseidone sparsi ovunque nella mitologia greca, e nessuno mi garantisce che quella fosse Bentesicima, anche se la voce mi sembrava la sua. Vado alla libreria e prendo un libro, quello che Percy ha portato a Will poco tempo fa. Continua a frullarmi per la testa la prima volta che ho incontrato Bentesicima, all'acquario di Vancouver. C'è qualcosa che mi sfugge...Weeeee are the champioons, my frieeend
Ehi! Ce l'ho fatta! Ve l'avevo detto di aspettarvi aggiornamenti in qualsiasi momento, no? Ah, comunque, riguardo alla questione sequel: per ora sta prendendo forma qualcosina, e se verrà fuori qualcosa di decente lo pubblicherò. Comunque, per ora è tutto. Ci si vede🙋🏼♀️
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Io al Campo Mezzosangue
FanfictionCopertina della bravissima LauraMoonlight ||Sequel: Proteggerli. A qualunque costo|| "Ave a tutti! Sono Laura Mills. Voi ancora non mi conoscete, ma conoscete senz'altro mio fratello maggiore. Questa è la mia storia, a cominciare da un giorno dell'e...