Osservo Hazel, in piedi accanto alla porta dell'infermeria. Si sta torturando le mani, le è già caduto almeno tre volte l'anello.
Capisco perfettamente la sua ansia: perchè Will è tornato al Campo, se lui e Nico sarebbero dovuti rimanere dai Solace ancora 3 giorni? Ma soprattutto, dov'è Nico?
Dopo un lasso di tempo interminabile, Michael si avvicina a noi. Hazel lo osserva.
"È stanco" dice il figlio di Apollo. "Lasciatelo riposare ancora un paio d'ore".
"Ok" dico io, avvicinandomi a lui e alla figlia di Plutone. "Grazie, Michael".
"Cosa credete che sia successo?" chiede Annabeth.
"Non ne ho idea" risponde Piper, "ma non mi piace".
Hazel inizia a singhiozzare, nascondendosi il volto tra le mani.
"È successo qualcosa a Nico, ne sono sicura" mormora.
Mentre Annie e Pip rimangono a tranquillizzare Hazel, io mi avvicino a Vittoria, seduta nel prato poco distante da noi.
"Ehi" la saluto, sedendomi accanto a lei.
"Ciao..." fa lei.
"Sei preoccupata per Nico?" le chiedo.
"Vieni" risponde lei, alzandosi.
La seguo fino alla 13. Entriamo, e ci sediamo sul suo letto. Lei prende da un cassetto del comodino un quaderno dalla copertina verde e una Polaroid, verde anch'essa. Mi allunga il quaderno e rimane a fissare la macchinetta.
"Nic mi è venuto a prendere a casa dei miei genitori adottivi. Non stavo male con loro, ma non erano i miei veri genitori, quindi mi sono sempre sentita un po' fuori posto. Ho portato via da quella casa solo questa Polaroid, che mi hanno regalato loro, e una foto di noi tre durante una vacanza" apre il quaderno e mi indica la fotografia incollata alla prima pagina.
"Nico mi ha raccontato tutto nel McDonald's sotto casa mia, e intanto che parlava mi rubava le patatine" gira la pagina. La seconda foto ritrae il figlio di Ade seduto ad un tavolo, con una patatina intinta nel ketchup in mano e la bocca aperta.
"Quando ha finito di parlarmi del Campo siamo partiti subito. Non ci abbiamo messo molto, lui ha fatto un paio di viaggi-ombra, chiedendomi di non dirlo al suo ragazzo una volta arrivati. Ci siamo scattati questa, poco prima di arrivare".
Ed ecco la terza foto, i due figli di Ade abbracciati. Nico, visibilmente stanco ma felice, e Vittoria, con un braccio attorno al collo del fratello e l'altro allungato per tenere la fotocamera.
"Una volta qui, mi sono ambientata subito. Ho passato la prima notte nella casa 11, che ho ovviamente fotografato"
La quarta pagina ospita diversi scatti della casa di Ermes, da dentro e da fuori.
"La sera dopo, mio padre mi ha riconosciuto. Connor mi ha fatto una foto, ma se l'è tenuta".
Trattengo una risata. Esattamente quello che mi aspettavo.
Osservo la quinta pagina. Ci sono varie foto della 13, proprio come quella precedente per la 11. Ma questa volta in cima alla pagina campeggia la scritta Casa, in italiano e in inglese.
"Nico si è dimostrato premuroso e gentile, esattamente l'impressione che avevo avuto durante il viaggio" termina, mostrandomi un'ultima pagina: diverse foto di Nico, da solo, con la sorella o con Will, e al centro la scritta BBE.
"BBE?" chiedo.
"Best Brother Ever. Miglior fratello di sempre" spiega. "Mi hai chiesto se sono preoccupata. Tu che ne dici?".
La abbraccio.
Stiamo ferme diversi minuti, abbracciate, senza dirci nulla, finchè non bussano alla porta. Mi alzo e vado ad aprire.
"Sei qui! Will si è svegliato" fa mio fratello appena mi vede. Poi allunga lo sguardo e scorge Vittoria. "Tu sei Vittoria, vero? La sorella di Nico".
Lei annuisce, poi esce e corre verso l'infermeria.
"Ho preso una decisione" dice Percy, mentre ci incamminiamo dietro alla figlia di Ade. "Tu non lascerai il Campo, se ci fosse bisogno di andare a cercare Nico".
"Come scusa? E che diritto avresti di impedirmelo?" esclamo, allontanandomi leggermente da lui.
"Sono tuo fratello".
"Non significa che puoi darmi ordini".
"Sono il più grande".
"Non vuol dire nulla".
"Papà sarebbe senz'altro d'accordo con me".
Mi fermo per un momento. Ok, questo è vero. Dannazione.
Percy mi supera, sorridendomi. Dopo un attimo, accelero leggermente per rimettermi accanto a lui.
"Ti odio" dico.
"Mmh, no, non è vero" replica lui, ridendo e abbracciandomi.
"Forse" faccio io, senza però sottrarmi all'abbraccio.Fuori dall'infermeria si sono radunati parecchi semidei. Seguo Percy, che si fa largo tra la folla, e riusciamo ad entrare. Ci avviciniamo al letto di Will, accanto al quale si trovano Chirone sulla sua sedia a rotelle, Hazel, Vittoria e Michael. Scorgo, leggermente in disparte, anche Annabeth e Piper, e mi avvicino a loro.
"Calipso?" chiedo, sottovoce, alla figlia di Atena.
"È andata a chiamare Leo. È chiuso nel bunker 9 da giorni" risponde lei.
Poco dopo...
Mi avvicino a Vittoria, e le metto una mano sulla spalla. Lei si volta di scatto verso di me e mi abbraccia. Ricambio la stretta per un attimo, poi mi allontano leggermente da lei e le faccio cenno di seguirmi.
Fuori dall'infermeria, gli altri cercano di farsi dire qualcosa, ma io afferro la mano di Vittoria e me la tiro dietro. In poco tempo, stiamo camminando verso la spiaggia.Mi sbraccio per salutare Iris, che appena mi vede mi corre incontro. In mano ha la Polaroid e il quaderno di Vicky.
"Vittoria, lei è Iris. Le ho chiesto io di prendere le tue cose, ma le ho detto anche di non sbirciare, non sapevo se ti desse fastidio" spiego.
"Hai fatto bene, quel quaderno è un po' come un diario. Comunque, perchè mi hai portata qui?".
Sorrido, e mi sfilo la maglietta. Fortunatamente stamattina mi sono messa il costume.
"Ti dobbiamo distrarre. E io e Iris siamo bravissime a distrarre la gente" rispondo. Poi, un'onda investe improvvisamente Iris, che segue il mio esempio e rimane in costume, per poi iniziare a corrermi dietro.
Poco dopo, Vittoria se ne va. Torna in poco tempo, anche lei col costume, e tira un calcio all'acqua, bagnando ulteriormente Iris. Passiamo il pomeriggio a giocare nell'acqua. Vicky a volte si allontana per fare qualche foto.
Quando il sole inizia ad abbassarsi sull'orizzonte, ci sediamo tutte e tre sulla spiaggia a guardare gli scatti.
"Sei davvero brava" fa Iris, osservando le immagini.
"Mi è sempre piaciuta la fotografia" risponde la figlia di Ade.
"Lau!".
Mi volto. Scatto in piedi, e corro incontro a Marc.
"Credevo non arrivassi più!" esclamo, subito prima di baciarlo.
"Un giorno ti dirò perchè ci ho messo tanto" risponde lui sorridendomi. Poi mi prende in braccio tipo sposa. Le ragazze si avvicinano a noi.
"Ciao Iris" fa il figlio di Ermes. "Piacere, Marc Redford, figlio di Ermes".
"Vittoria White, figlia di Ade".
"Ade?" Marc impallidisce. Gli tiro un leggero schiaffo. Lui mi mette giù, si sfila la maglietta e corre in acqua. Lo guardo per un momento, poi lo seguo. Lo afferro per un braccio, e lo tiro sotto, facendomi aiutare dalla corrente e creando una bolla d'aria.
"Vuoi competere con tuo fratello?" chiede, abbracciandomi. Scrollo le spalle.
Quando usciamo, è già buio. Percy sta fissando il mare, le braccia conserte. Gli salto addosso e lo abbraccio.
"Siete pronti?" chiede.
Marc annuisce.
"Nati pronti".Non uccidetemi. Per favore.
Bene, ora, visto che nello scorso capitolo me ne sono dimenticata, ecco a voi Vittoria:
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Io al Campo Mezzosangue
FanfictionCopertina della bravissima LauraMoonlight ||Sequel: Proteggerli. A qualunque costo|| "Ave a tutti! Sono Laura Mills. Voi ancora non mi conoscete, ma conoscete senz'altro mio fratello maggiore. Questa è la mia storia, a cominciare da un giorno dell'e...