chapter six

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Charlotte's pov
Christina rideva maliziosamente mentre due ragazze si avvicinavano sempre di più a me.
"Ti sono mancata?" Chiese Lucy divertita
"Sai adesso che sono tornata in questo paesino posso sfogarmi come si deve"
Continua lei. La sua amica cominciò a sfregare le mani.
"Non questa volta!" Dissi io decisa mentre diedi un pugno in pieno viso alla ragazza che mi ha deriso ed umiliato per anni. Christina e l'amica, vedendo la scena, cominciarono a immobilizzarmi stringendo le mie braccia. Mi stavano facendo male ed io cercavo di liberarmi dalla loro presa anche era difficile da fare. Dalla mia mano gocciolava del sangue, ma non era mio. Lucy piano piano si alzò da terra. Si strofinò il naso pieno di sangue e disse "tu, piccola bastarda, non dovevi. Oh, non dovevi proprio" .
Mi prese per il collo e cercava di soffocarmi. Le altre due si guardavano preoccupate, probabilmente pensavano che stava esagerando. Intanto mi godevo i miei ultimi respiro e lasciavo che il dolore avesse il sopravvento su di me.
"Tu non la tocchi!" Sentii una voce molto familiare. Lucy smise di fare quello che stava facendo ed io cado a terra, in preda alla mancanza di ossigeno, di debolezza e a causa del tanto dolore che provavo. Le tre ragazze se ne stavano scappano fino a quando Alex prese per il braccio a Lucy con lo scopo di minacciarla. Poi corse da me e mi alzò delicatamente. Esaminò il collo e mi abbracciò premurosamente.
"Fino a quando ci sarò io, tutto andrà bene"
Disse Alex in preda un pianto.
"Promesso?" Chiesi io mentre una lacrima bagna la mia guancia. "Promesso"
Disse in modo rassicurante. Iniziò a piovere: gocce d'acqua bagnavano il cemento e sapevamo, fino in fondo, che alcune di queste gocce erano salate. Alex mi accompagnò a casa.
Mentre mi stava per dare le spalle lo chiamai.
"Verresti a dormire da me, per favore?" Dissi con gli occhi dolci.
"Certo"
Salimmo e mi esaminò per bene il segno che avevo sul collo. Poi andammo a dormire in letti separati. Nel bel mezzo della notte urlai. Cazzo, un altro incubo. Alex venne nella camera dove dormire e mi chiese preoccupato cosa stesse succedendo.
"Niente, solito incubo"
"Ok" disse lui. Mentre si stava voltando lo chiamai.
"Staresti con me?" Chiesi io in preda all'ansia.
Lui senza dare risposta si accomodò nel letto insieme a me.
"Per sempre".

Quella strana comitivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora