chapter fifteen

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Charlotte's pov
Ed ecco si ricomincia con la solita routine. Non mi mancava la sveglia alle 6:30 che interrompe ogni mio incubo sul più bello. Bevo, come al solito, una tazza di caffè.
I minuti passano e devo andare a scuola.
Nel tragitto mi accorgo che mi sono dimenticata le cuffie, quindi dovrò sopportare la presenza di esseri viventi.
"Adesso deve piovere. Non ti sei portata le cuffie" dissero As e Domi. Alex e Eddie, frequentano un'altra scuola di un'altra paese.
"Ah ah ah" risposi io.
Le lezioni erano noiose, soprattutto quelle di tecnologia anche se io, As e Domi chiacchieravamo tutto il tempo.
Osservavo la finestra, anche se non c'era niente di interessante, o almeno credevo.
C'era qualcosa in cielo che ha attirato la mia attenzione. Man mano si avvicinava. Mi stavo preoccupando. "As, Domi giù" dissi io sussurando.
"Cosa?" Chiese lei prima di guardate quella cosa dalla finestra "Raga giù" urlai io alla mia classe. Poi tutto fu così dannatamente veloce. Così raccontai anche ai medici, cercando di ricordare.
Le ragazze che urlavano, il prof sconvolto.
Non mi scorderò mai il volto di As prima di vedere quella cosa che si avvicinava sempre di più. Sapevo che mi misi sopra i miei amici per proteggerli dal fumo e dai vetri che ricadeva come pioggia. Io, per questo, ero ferita. Avevo tagli sul dorso. Sul mio viso si era riaperta la ferita che mi avevano fatto quelle ragazze. Rimasi sveglia per tutto il tempo. As e Domi erano salvi. Li avevo avvertiti prima di tutti. Dolorante cerco di alzarmi. I miei amici cercano di aiutarmi ma io non voglio. Posso, anzi devo, farcela da sola. Cerco di svegliare i miei compagni ma non ci riuscì. As cominciò a tremare mentre Domi stava piangendo, silenziosamente. Cerchiamo tra le macerie qualche ragazzo sveglio ma nessuno si era accorto di niente prima dell'esplosione. Vidi poi un malcapitato ragazzo ricoperto di sangue. Iniziai ad avere un attacco di panico. Non riuscivo a respirare, era come se la mia ora fosse giunta. I miei occhi diventarono lucidi e piccole lacrime cominciavano a comparire sulle mie guance.
As, capendo che qualcosa non andasse in quella stanza, chiuse la porta. Attraversammo le macerie ed i corpi di ragazzi. Non sapevamo se fossero vivi o meno. E più procedevano, più i nostri occhi diventavano stracolmi di lacrime. Raggiungemmo i soccorsi, dentro in quella struttura vidi l'inferno. Vidi Eddie e Alex in ansia. Saranno sicuramente usciti prima dalla loro scuola. E mentre Alex si avvicinava a me, io cominciavo a crollare, letteralmente.
Mi stavo inginocchiando quando lui mi prese.
Strinse la sua presa. "Ci sono io" disse con le lacrime che attraversavano il suo viso.
Vidi, Eddie preoccupato e in lacrime come Alex. Tra le braccia di Alex, mi sentivo al sicuro. Realmente al sicuro. E mentre i soccorsi correvano nella struttura, e mentre lui mi reggeva perché ero sul punto di cadere, il tempo sembrava fermarsi. Sembrava che scorreva lentamente.
Poi vidi corpi di ragazzi innocenti, non sapevo se fossero vivi o meno, essere impotente, non potendo fare nulla. Piansi sulla spalla di Alex che nel frattempo mi accarezzava i capelli.
Mi senti morire dentro. Questo avvenimento mi farà crescere, ma ora sto cadendo e non riesco ad alzarmi. Non c'é via di uscita.
Alex mi strinse più a sé, come se questo mi potesse proteggere dal mondo, ed era così.

Quella strana comitivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora