Capitolo 8

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Ore 7:30.
Come ogni mattina maledii il suono stridulo della sveglia che mi indicava che era ora di alzarsi. Presi i primi vestiti che mi capitarono tra le mani non curante del fatto che potessero ipoteticamente non centrare nulla tra loro e mi diressi verso il bagno. Non mi ero accorta della porta chiusa e mi ci buttai a peso morto avendo in risposta un urlo maschile che mi intimava e obbligava a chiudere la porta.
"BELLA È OCCUPATO FERMATI."senti urlare dall'altra parte della porta.
"Oddio William scusami" dissi trattenendo una risata e portandomi i vestiti davanti alla faccia per coprire l'imbarazzo.
Improvvisamente la porta si aprí facendo apparire la figura di William con l'asciugamano legato in vita e i capelli dorati ancora bagnati.
Non feci a meno di guardarlo e rimasi senza parole e con la mascella praticamente a terra tipo cartone animato giapponese.
Aveva la tartaruga ben definita e accentuata dal vapore della doccia che si era fatto con due occhi blu che brillavano come due diamanti.
"Fai palestra?" sputai mettendomi poi la mano davanti alla bocca e lui scoppiò a ridere malamente.
Ero sveglia da mezz'ora e avevo già fatto una pessima figura.
Perfetto.
"Si, da due anni anche se ultimamente non ci sto andando più, dovrei andarci nel pomeriggio per prendere la scheda di lavoro nella vecchia palestra e portarla alla nuova." disse portandosi un altro asciugamano sui capelli.
" Abbiamo nuoto oggi ricordi?" chiesi interrogativa.
"Si certo che mi ricordo, infatti penso di andare finito nuoto" mi sorrise.
Aveva un sorriso dolce che riusciva a calmarti come se fosse camomilla, e quegli occhi parlavano senza che lui proferisse parola.
"Ah.. bene perfetto, allora io.. vado.. a vestirmi, ci vediamo tra poco" balbettai.
Cosa mai successa.
Cosa stava succedendo?
Potei notare la fortuna nel prendere i vestiti, avevo preso un maglione verde acqua e dei jeans nero chiaro. Mi lavai di corsa per poi tornare in camera e preparare il borsone per il corso di nuoto.
Controllai di aver preso tutto e mi diressi in cucina dove era già pronta la colazione. Diedi un bacio sulla guancia a mio fratello e a Simon e diedi uno schiaffetto sul braccio di Jordan che in risposta mi tirò a se e mi diede un bacio in fronte.
Era davvero bipolare.
Una volta mi insultava e una volta faceva il dolce. Peggio di una ragazza col ciclo.
Mentre lo guardavo storto arrivò William in tutto il suo splendore.
Aveva un maglione nero, dei jeans grigi scuri e delle sneakers nere.
Ma la cosa che risaltava di più erano gli occhi.
Spettacolari.

...
Le ore erano passate in fretta ed eravamo già arrivati alla pausa pranzo.
Presi il sacchetto di carta contenente il panino fatto la sera prima e aspettai i ragazzi davanti all'entrata della mensa.
"Hey Morgern non te lo hanno detto che è educazione risponderei ai messaggi?" sentii dire ad una voce alle mie spalle.
Mi girai lentamente per poi ritrovarmi Dallas davanti.
"Scusa Dallas(?)" dissi con aria interrogativa "mi sono completamente dimenticata di risponderti, e poi avevo bisogno di tempo per pensarci. E te lo dico ora non sono ancora sicura di voler venire" dissi scocciata.
"Va bene va bene, hai tempo fino a domani sera, in caso fammi sapere ok?" disse facendomi l'occhiolino e uscendo in cortile, sorpassando Jhonatan e Simon.
"Che voleva?" chiese Jhon visibilmente nervoso.
"Nulla mi ha chiesto se volevo andare ad una festa domani e gli ho detto che dovevo pensarci."
"Se vuoi puoi andare l'importante è che tu stia attenta e che si sia qualcuno di noi con te." Disse Jhonatan guardandomi.
"Posso accompagnarla io." disse una voce accanto a me.
William.
Gli sorrisi per poi vedere Jhonatan fare cenno come per dire "va bene di te mi fido".
E come non farlo. William era un angelo. Ci sedemmo al primo tavolo libero sparlando delle oche al tavolo opposto al nostro che facevano parte delle cheerleader e della squadra di football. Mentre parlavamo vidi Maya passare vicino al nostro tavolo guardandomi storto e andando dritta senza salutare.
Era da un po' che non stava più con noi ed evitava Simon, e pensandoci era sempre quando c'ero anche io.
Senza pensarci due volte la seguii.
"Maya aspetta." Urlai e vidi lei fermarsi di colpo.
"Che vuoi?" Sbottò acida.
"Che succede? Sono giorni che sei strana, non stai più con noi e non capisco perché."
"Me lo chiedi anche? Non ti sei accorta di come ti guarda Simon? E non ti sei accorta di come lo guardo io?
Da quando sei arrivata non mi calcola più, sta sempre con te, e oltretutto ho saputo che vivete anche insieme. Pensavo avessi capito che sono innamorata di lui.Ma sembra che tu lo faccia a posta a starci appiccicata." disse con gli occhi lucidi.
"Maya..." dissi guardandola dolcemente "hai capito male, tra me e lui non c'è nulla, è il mio migliore amico, nulla di più. Credimi."
"Beh allora per lui non è così." disse singhiozzando.
"Per me è così, siamo solo amici puoi stare tranquilla." dissi per poi abbracciarla.
Mi dispiaceva vederla così. "Ora stai con noi ok?" dissi posandole una mano sul braccio.
Lei mi annuì e mi segui. Mi sarebbe dispiaciuto davvero tanto se non fossimo state amiche per quell'incomprensione.
Ripensando alle sue parole mi sembrava assurdo che Simon provasse qualcosa per me.
O era talmente bravo a nasconderlo o ero io abbastanza stupida da non capirlo.
Scacciai quei pensieri e mi resi conto di essere rimasta da sola come una cretina in mezzo al corridoio.
Suonò la campanella e andai in classe per prendere il borsone per il corso di nuoto e andai nella piscina coperta vicino alla palestra.
Rimasi a bocca aperta.
Era enorme e ben attrezzata, i spogliatoi erano enormi e tenuti bene. Sembrava di stare in una piscina di lusso.
Solo guardare la piscina ci si rilassava, soprattutto perché la luce era soffusa.
Andai a indossare il costume per poi andare dal professore che aspettava gli altri.
Mentre aspettavamo mi cadde l'occhio su una figura maschile che usciva dallo spogliatoio.
Usci William con un costume blu e con gli addominali già visti accidentalmente la mattina.
Arrossii leggermente quando mi accorsi che mi guardava.
Era capace di mettermi in soggezione con uno sguardo.
...

Una volta spiegato il programma del corso il professore ci lasciò liberi di entrare in piscina e fare qualche esercizio di riscaldamento.
Mentre giravo a destra e sinistra come un pulcino bagnato mi sentii afferrare la mano.
William era li, con quei due occhi blu, enigmatici e con una voglia matta di entrarmi nell'anima che mi faceva quasi paura.
Avevo sempre avuto paura di espormi al cento per cento alle persone, ma sentivo di potermi fidare, a poco a poco.
Si avvicinò a me lentamente, mantenendo lo sguardo fisso, per poi spostare una ciocca di capelli che erano precedentemente attaccati davanti alla faccia, dietro l'orecchio.
"Isabella" sussurrò con tono delicato.
"Sei bellissima."

E poi arrivò lui..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora