Capitolo 14

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Mi svegliai di colpo tutta sudata, e toccandomi la fronte sentii che era bollente.
Avevo avuto un incubo, che speravo non fosse reale, ma quando vidi Jordan accanto a me con aria preoccupata capii che tutto ciò era reale.
Mio fratello e il mio migliore amico non c'erano più..
Le lacrime uscirono da sole, e sentii subito dopo Jordan abbracciarmi.
"Andrà tutto bene, noi siamo qui per te, puoi chiederci qualsiasi cosa." disse comprensivo.
L'unica cosa che volevo era riaverli indietro ma purtroppo non si poteva.
"Dov'è Jace?" chiesi soffiandomi il naso.
"È in cucina, te lo chiamo." disse per poi alzarsi.
Poco dopo vidi entrare Jace e sentii subito dopo le sue braccia circondarmi e in quel momento mi sentii al sicuro, quel momento che durò davvero troppo poco.
"Caleb mi ha chiesto di te, l'ho fermato per poco dal fare una strage, ha chiamato i vostri genitori e entro stasera torneranno a casa." annunciò facendo attenzione al modo in cui diceva le parole.
Una parola di troppo e io sarei crollata di nuovo in lacrime.
"Va bene, Jace ora vorrei dormire." dissi in tono freddo per poi mettermi sotto le coperte.

POV Jace
Vederla in quello stato mi faceva male. Aveva gli occhi spenti e non glieli avevo mai visti così. Lei che era stata per me come un raggio di sole.
Era la ragazza più solare che avevo mai visto. E vederla così, senza forza psicologica, mi uccideva.
Avrei voluto avere il potere di tornare indietro nel tempo solo per poter fare qualcosa.
Avrei fatto di tutto per vederla felice prima di quel giorno.
Caleb saputa la notizia aveva iniziato a distruggere tutto quello che aveva davanti. Si sentiva in colpa per non essere andato prima a parlare con loro, a cercarli, e si metteva nei panni dei genitori, che appena saputa la notizia avevano prenotato l'aereo.
Si sentivano così in colpa che probabilmente avrebbero dovuto trovare tutta la forza che avevano per andare da Isabella a scusarsi e soprattutto per vedere il loro figlio morto.
Soprattutto dopo essere stati assenti per tutto quel tempo. E probabilmente dovevano prepararsi ad un rifiuto totale da parte di Isabella.
Andai in cucina dopo che Bella mi aveva chiesto il modo glaciale di lasciarla dormire.
Vidi Jordan, William e Violet parlare.

POV Violet
Eravamo in cucina, cercando di trovare un modo per far stare meglio Isabella. Era completamente distrutta, e come biasimarla.
Il rapporto tra lei e Jhonatan era talmente forte che sembravano avere un cuore in due.
E il malessere dell'uno era quello dell'altro.
Figuriamoci la morte.
"Ragazzi, dovremo trovare un modo per cercare di risollevare il morale di Isabella. Idee?"
William mi guardò. Probabilmente mi aveva letto nel pensiero.
"Che ne dite di un viaggio? Tutti insieme. In onore di Jhonatan e Simon. E soprattutto per far svagare Isabella. Magari aspettiamo qualche giorno dopo il funerale. O magari subito. Che ne dite?" disse.
Avevamo avuto la stessa idea.
Ero certa che sarebbe stata una buona idea.

POV Isabella.
Sentii delle voci provenire dalla cucina. Mi alzai a fatica, con un mal di testa orribile.
Arrivata mi ritrovai tutti intenti a parlare.
"Isabella ti dobbiamo proporre una cosa" iniziò Violet.
"Abbiamo pensato che sarebbe una buona cosa partire per un viaggio tutti insieme qualche giorno dopo i funerali, così che tu potessi svagarti e riposarti un po', che ne dici?" Continuo William.
Vedere come si impegnavano per farmi stare bene mi riempiva il cuore di gioia.
Avevo trovato degli amici fantastici e se non fosse stato per loro probabilmente non so come sarei finita.
"Ragazzi, vi ringrazio davvero tanto, siete degli amici fantastici davvero, mi piacerebbe tanto partire con voi." dissi iniziando a piangere.
Jace venne da me e mi diede un piccolo bacio a stampo.
In risposta lo abbracciai forte e crollai a piangere.
Troppe emozioni tutte insieme.
Mio fratello e Simon mi mancavano da morire. Ma se fossero stati qui probabilmente sarebbero stati i primi a dirmi di svagarmi e riposarmi.
In onore di Jhon chiesi ai ragazzi se per loro andava bene andare a Parigi, la sua città preferita.
Sembrarono tutti entusiasti.
Mi avvicinai poi a Jace e lo presi da parte.
"Jace posso chiederti un favore?" chiesi.
"Certo, tutto quello che vuoi."
"Devi accompagnarmi in un posto."
Lui annuii e andai a cambiarmi.
Lo portai in un negozio dove facevano tatuaggi.
"Volevo farmi il primo tatuaggio già da un po' insieme a mio fratello, ma lui non c'è più, e io penso che dovrei farlo in suo onore." dissi per poi entrare con Jace al seguito.
"Salve cosa posso fare per voi?" chiese un ragazzo.
"Salve, vorrei fare un tatuaggio."
"Vieni, seguimi."
Mi misi seduta sulla poltroncina di pelle nera.
"Cosa vuoi farti?" Chiese il ragazzo.
"Vorrei farne due, una scritta e una nota di violino."
"Bene dimmi la frase e dimmi dove."
"Vorrei la frase sopra al cuore, e la nota di violino dietro l'orecchio e se è possibile vorrei aggiungerci una S vicino.
La frase è: "Étoile du matin"
"Procedo subito."
Guardai Jace che mi prese la mano e me la strinse forte.
"Cosa significa la frase?" Chiese poi.
"Stella del mattino. Mi piace questa frase perché per me lui era la mia stella, era un punto di riferimento sempre. E non credo ci sia cosa migliore se non chiamarlo "stella del mattino", mentre la nota di violino è per Simon."
Finiti i due tatuaggi pagai e tornammo a casa.
"Domani mi accompagnerai tu al negozio. Ho bisogno di fare un tatuaggio anche io."disse Jace guardandomi negli occhi per poi entrare nell'appartamento.

E poi arrivò lui..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora