Capitolo 20

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Stavamo camminando da circa 30 minuti, quando vidi un insegna a neon di colore rosa con scritto "Cake's" e accanto il simbolo di una torta.

"Perché siamo in una pasticceria?" chiesi a Jace che ancora mi teneva la mano.
Da quando lo avevo incontrato non c'era stato neanche un momento in cui la sua mano non era intrecciata alla mia.

"Sono giorni che non mangi, devi farlo." disse per poi andare dalla commessa.

"Tu prendi un tavolo, ci penso io a ordinare." continuò.
Mi avviai in uno dei tanti posti liberi presenti nel negozio, precisamente vicino alla finestra, e iniziai a guardare fuori.
Pensavo a tutto ciò che era successo, a partire dal mio incontro con Jace, passando per la volta in cui con il mio migliore amico avevo fatto una figura imbarazzante, e forse la causa dell'inizio di una grande amicizia, e finendo alla finta morte di mio fratello.
Ancora non sapevo il reale motivo. L'unica cosa che sapevo era che, per quanto io fossi arrabbiata per tutto quello che avevo passato per la sua morte, non riuscivo ad odiarlo, o avercela con lui in qualche modo.
Amavo mio fratello, e sapere che era vivo mi aveva fatto stra felice, anche se lo shock iniziale era stato forte.

Pensavo a Jordan, al nostro bacio.
Lui mi piaceva, e tanto, ma il mio cuore batteva per un altro nome: Jace.

"Tieni, ho preso la tua torta preferita, spero vada bene." disse Jace facendomi tornare alla realtà.
"A cosa pensi?"

Lo ringraziai.
"Penso a tutta questa storia.. e non riesco a capire proprio perché mio fratello abbia finto di morire.."

"Te lo spiego io." sentii una voce proveniente da dietro le spalle.
Jhonatan era qui.
Mi alzai di scatto allontanandomi da lui, per poi puntare i miei occhi su quelli di Jace.
"Come hai potuto chiamare mio fratello? Mi fidavo di te." Puntai il dito verso di lui per poi avviarmi all'uscita.
Jhonatan mi afferrò per un braccio e con lo sguardo carico di tristezza mi chiese di sedermi..

"Ascoltami, l'ho fatto per te, per proteggerti. Nostra madre era in guai seri, e ha messo in mezzo anche me, non volevo metterti in pericolo." disse prendendomi la mano.

"Perché non me lo hai detto, avremo affrontato la cosa insieme, come facevamo sempre.."
I miei occhi iniziarono a inumidirsi piano piano che lui spiegava nei dettagli cosa fosse successo.

"Non volevo metterti in mezzo, sai che darei la vita per te, so che avrei potuto fare diversamente, senza includere Simon, ma avevo davvero pochissimo tempo, e dovevo agire in fretta."

D'istinto lo abbracciai forte.
"Mi sei mancato così tanto." dissi per poi scoppiare a piangere.

"Ragazzi, devo andare da Jordan." dissi.
Jordan mi stava aspettando, e me ne ero completamente dimenticata.
"Dove si trova, ti accompagno io." a parlare fu Jhonatan.

Annuii e mi avviai alla macchina con lui, ma mi resi conto che Jace non si era mosso di un millimetro.
"Jace, non stare li fermo, vieni." lo incitai.

"No."

"In che senso no?"

"Hai fatto la tua scelta, hai scelto lui, e io non lo accetto, se venissi spaccherei la faccia a Jordan, e vorrei evitare." disse con uno sguardo freddo.

Rimasi immobile a quella frase.
"Non fare il bambino adesso." risposi tendendo la mano verso di lui.
Vedendo però che non si muoveva di li mi girai e andai verso la porta d'uscita, ma prima di aprirla dissi due sole parole, della quale probabilmente mi sarei pentita

"Addio Jace."
E uscii fuori.

Jhonatan mise una mano sulla mia spalla delicatamente in modo che mi fermassi.

"Bells sei sicura di quello che stai facendo? Non voglio che tu te ne penta, e se vuoi un mio consiglio, quel ragazzo ti adora.. si vede da come ti guarda." disse.

Tra me e Jace c' era qualcosa, era vero, ma Jordan mi aveva fatta sentire bene ed era come .. e ero certa solo di una cosa: non volevo prendere in giro nessuno. Avrei dovuto prendere una scelta, ovviamente non facile.

Mi fermai davanti a mio fratello, indecisa su cosa fare.. scegliere Jordan implicava perdere Jace, scegliere Jace implicava perdere Jordan, e io non volevo perdere nessuno dei due.

"Jhonatan.. io non posso scegliere." gli dissi guardandolo.
In risposta mi tese la mano e un secondo dopo mi circondò in un abbraccio.
"Scegli te. Prendi una pausa da tutti, anche da me. Ti ho fatto del male involontariamente e non mi perdono per questo." disse quasi mettendosi a piangere.
Lo abbracciai ancora più forte.
"Ti ho perdonato nel momento stesso in cui ti ho visto scendere da quella macchina, vivo." dissi.

"Jhon, puoi chiamare tu Jordan? Spiegagli tutto. Io devo andare da una persona." dissi.
Mi girai verso l'entrata del negozio guardando Jace ma lui non c'era più.. se ne era andato.

Avevo deciso di prendere una pausa da tutto, ma avevo anche scelto che Simon, una parte ormai essenziale della mia vita, sarebbe dovuto venire con me, sempre se voleva.
Mi incamminai verso casa dove ero certa che fosse e quando entrai fu la prima persona che vidi.
Corsi verso di lui saltandogli letteralmente addosso, e in risposta mi stinse forte a se.
"Non hai idea di quanto tu mi sia mancata" disse per poi continuare a stringermi.
"Voglio che tu sappia che.." disse ma non lo feci finire.
"Ti ho perdonato Simon, ti ho perdonato e voglio che tu parta con me. Voglio prendermi una pausa da tutto, anche solo una settimana, ma voglio partire, vuoi venire con me?" chiesi speranzosa che lui dicesse si.
Per quanto volevo che venissero tutti, mio fratello soprattutto, avevo bisogno di un momento da sola col mio migliore amico.

"Dove andiamo?"

E poi arrivò lui..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora