Capitolo 15

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Una settimana dopo

Era passata una settimana da quando mi ero fatta quei due tatuaggi.
Il giorno dopo Jace aveva deciso di farsene uno sul braccio, più precisamente una bussola.
Non so cosa significasse per lui, ma ero certa che avesse un significato molto profondo.
Alla fine avevo incontrato dopo tanto i miei genitori, che davvero pentiti di tutte le scelte sbagliate che avevano fatto avevano deciso di farsi perdonare dandomi le chiavi della grande Villa che avevano a Parigi. Mia madre l'aveva comprata per noi, sapeva che Jhonatan era completamente innamorato di quella città, ma con tutto ciò che era successo, alla fine non ne eravamo mai venuti a conoscenza, tranne Caleb ovviamente. E probabilmente se fosse stato qui sarebbe stato più che felice di andarci, nonostante tutto.
Inizialmente ero un po' restia a parlare con loro, ma parlando con Jace, avevo capito che almeno una possibilità avrei dovuto dargliela.
E probabilmente avevo fatto bene.
Iniziai a preparare la valigia, come sempre non sapendo che metterci dentro. Io e Caleb avevamo fatto un biglietto di sola andata, mentre gli altri sarebbero dovuti partire la settimana dopo. Avevo convinto Jace a fare il biglietto del ritorno, anche se lui voleva rimanere a tutti i costi con me. Avevo deciso, insieme ai miei genitori di prendermi una pausa dalla scuola e da quel posto. Era stato un duro colpo per me, e per come ero messa psicologicamente stare lì mi faceva solo male.
"Serve una mano?" chiese dolcemente mia madre entrando nella mia camera.
"No grazie, faccio da sola." dissi per poi sentire la sua mano afferrarmi delicatamente la mano.
"Tesoro, non sai quanto mi dispiace per tutto ciò che stai passando, avrei voluto ritrovarvi prima, non sono riuscita neanche a salutarlo.." disse con le lacrime agli occhi e istintivamente l'abbracciai.
Era davvero pentita di tutte le scelte sbagliate che aveva fatto.
"Mamma, credimi.. se Jhonatan fosse qui ti avrebbe perdonata senza pensarci due volte."
La abbracciai di nuovo, e alla fine mi aiutò a finire di preparare la valigia.
Mi avviai verso la porta di casa insieme agli altri e andammo in aeroporto.
"Ragazzi divertitevi e per qualsiasi cosa chiamate." Disse mio padre per poi salutarci.
Andammo a fare i vari controlli per poi prendere l'aereo.
Atterrammo dopo un paio d'ore.
Il viaggio era stato tranquillo, così come il tragitto dall'aeroporto alla villa.
"Pronti?" dissi io mettendo la chiave ed aprendo la porta.
Entrammo e per poco non mi venne un colpo. Quella casa era immensa, ed era stupenda.
"Finalmente siete arrivati." disse un uomo sulla 50ina.
"Mi presento, sono il maggiordomo. Mi chiamo Paul.Sono stato incaricato di badare alla casa e a fare i vari lavoretti di ristrutturazione per tenere bene la casa. Per qualsiasi cosa sono al vostro servizio." disse sorridendo.
Rimasi leggermente bocca aperta.
Caleb lo salutò con un abbraccio per poi presentarmi a lui.
"Lei è mia sorella Isabella." disse in tono fiero e non potei fare a meno di sorridere.
"Venite vi faccio vedere il resto della casa." disse Paul.
Finito il giro non potei fare a meno di abbracciarlo.
Non so perché ma mi sentivo in dovere di farlo, e lui era rimasto sorpreso.
"Ragazzi che ne dite di fare un giro al centro stasera?" Chiese Violet.
"Per me va bene" "ora però vado a farmi un bagno. C'è una piscina immensa di fuori." dissi saltellando dalla gioia come una bambina. Non mi sembrava vero.
"Insomma, ti piace qui?" chiese Caleb improvvisamente.
"È fantastico, se Jhonatan fosse qui... sarebbe al settimo cielo." dissi con malinconia.
Mi mancava davvero tanto. E anche Simon.
Mi diede un bacio sulla fronte. "Pazienta Bella" disse per poi lasciarmi li.
Rimasi leggermente spiazzata da quella frase.
Cosa voleva dire? E riguardo cosa dovevo pazientare?
"Ei tutto bene?" disse Jace mettendomi una mano sul fianco.
"Penso di sì.." dissi guardando il vuoto per poi guardarlo e sorridere.
Andai nella mia camera, per cercare un costume da mettermi. Quando avevo aperto l'armadio per mettere i miei vestiti chiamai subito Paul.
"Mi dica signorina." spuntó dietro di me, tanto che per poco non ebbi un infarto.
"Di chi sono questi vestiti?" chiesi indicando l'armadio.
"Sono suoi signorina, sua madre ogni volta che veniva qui portava sempre dei vestiti per quando sarebbe venuta , sono tutti per lei."
Lo guardai senza parole.
Mia madre mi aveva comprato i peggio vestiti in attesa che io andassi li.
Come faceva a sapere che sarei andata lì?
Mille domande mi balenavano in testa, prima la frase di Caleb, ora questo.
C'erano troppe cose strane. E più passavo il tempo e più mi chiedevo cosa mi nascondevano Caleb e i miei.
Avevo bisogno di rilassarmi.
Cercai un costume e optai per quello a due pezzi, di un rosso acceso, e presi poi un asciugamano e mi avviai in piscina.
Oltre me c'era solo Violet che prendeva il sole.
"Ei" dissi mettendomi seduta sul bordo.
"Isabella, tutto bene?" Chiese Violet.
"Si tutto bene, stavo pensando ad una cosa, niente di che."
Mi si avvicinò.
"So che in questo periodo è tutto strano, ma vedrai che andrà meglio, e poi devo raccontarti un pò di cose."
Finito di parlare rimasi sbalordita.
"Cosa? E quando pensavi di dirmelo? Avevo visto che eravate più vicini del solito ma non credevo che tu e William avevate iniziato a frequentarvi. Sono troppo felice per voi." Dissi per poi abbracciarla.
"Lo so avrei dovuto parlartene prima ma con tutto quello che è successo volevo raccontartelo una volta ripresa da questa situazione."
Ero davvero felice per loro, erano una bellissima coppia e sapevo che prima o poi sarebbe successo.
"Ora però rilassiamoci okay?" disse per poi buttarsi in piscina, e io feci lo stesso.
...
"Io vado a farmi la doccia okay?" Dissi a Violet.
"Vai, io resto un altro pò"
Misi L' asciugamano ed entrai in casa per andare a farmi la doccia.
"Siamo arrivati e.. scusa ti richiamo dopo." Sentii dire per poi ritrovarmi Caleb davanti.
"Ei tutto bene? Chi era al telefono?" chiesi.
"Oh, ehm erano mamma e papà, ti salutano." Disse titubante. "vado fuori ci vediamo dopo okay?" disse per poi uscire di casa.
Era davvero molto strano.
Caleb mi stava nascondendo qualcosa.. e avrei scoperto cosa.

E poi arrivò lui..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora