Mi svegliai con un odore di biscotti appena sfornati. Un ottimo modo per iniziare la giornata.
Se non fosse che avevo appena sognato che Jhonatan e Simon erano vivi in realtà.
Mi stropicciai gli occhi ancora mezzi chiusi per poi rendermi conto che non ero in camera mia.
Le pareti erano di un blu notte, l'opposto del beige che era in camera mia.
"Buongiorno principessa". Sentii dire dalla porta.
Jhonatan era davanti a me che cercava di capire il mio stato d'animo e mi ero appena resa conto che quello che avevo fatto non era un sogno, era successo davvero.
E fu lì che mi ritornò tutto in mente:
il bacio tra me e Jordan
Jace che da un pugno a Jordan
e infine un Audi che arriva dalla quale scendono Simon e mio fratello.
Da lì il buio più totale.
"Vattene via" dissi distogliendo lo sguardo.Ero felice che mio fratello fosse vivo, ma il fatto che avesse finto di morire, e avesse incluso il mio migliore amico in tutto questo mi faceva venire i brividi.
Perché lo aveva fatto? Avrei potuto fare qualcosa.
Lo avrei perdonato, era ovvio, ma l'unica persona che volevo vedere in quel momento era Jordan, e soprattutto, volevo tornare a casa, Parigi mi stava diventando stretta.Jhonatan sembrò deluso dalle mie parole ma non proferì parola se non un "mi dispiace" detto a bassa voce, ma non abbastanza da non essere sentito.
Avrei voluto spiegazioni, ma l'unica cosa che volevo fare era andarmene da li, e soprattutto capire di chi era quella stanza.
Poi vidi una foto.
C'eravamo io e Jhonatan abbracciati, e lui mi baciava sulla guancia.
Ricordavo perfettamente quel momento.
Ero in camera sua.Notai sulla sedia posta davanti alla scrivania dei vestiti da donna che dovevo dedurre fossero per me.
Li indossai e cercai la porta di casa.
Di certo non avrei ne chiesto il permesso ne tanto meno avrei detto dove andavo."Isabella"
Simon.
Ero davvero tentata di girarmi ma sapevo che se lo avessi fatto sarei scoppiata in lacrime e avrei ceduto.
Non dissi nulla.
Mi avviai verso l'uscita, verso una meta indefinita.POV Simon
Isabella era davanti a me, di spalle, che si avviava verso la porta senza dire mezza parola e senza voltarsi.
L'avevo persa.
Andai da Jhonatan. "Isabella è andata via." dissi. "Cosa ti aspettavi? Che ci accogliesse a braccia aperte? Le abbiamo fatto credere che ci avesse perso per sempre. Ha sofferto per colpa nostra. E ora l'abbiamo persa."
Ero arrabbiato. Sapevo che era per una buona causa, ma il fatto che lei fosse stata così male per colpa nostra mi spezzava il cuore.
Era dimagrita, aveva gli occhi spenti e non era più come l'avevo conosciuta, e come biasimarla.
Gli altri ci avevano raccontato nel dettaglio come lei avesse vissuto il lutto.
Il pensiero che avremo potuto agire diversamente, avremo potuto dirgli la verità e non lasciarla in disparte e farla soffrire così .
Forse ci avrebbe perdonato un giorno, ma se non lo avesse fatto di certo non l'avrei biasimata.
Jhonatan chiamò i ragazzi avvertendoli che Isabella era andata via e subito dopo prese le chiavi di casa e della macchina.
"Andiamo, dobbiamo trovarla."Isabella POV
Uscita di casa, presi il telefono e chiamai l'unica persona di cui al momento mi fidavo.
Jordan.
Dopo un paio di squilli sentii finalmente la sua voce."Isabella, dove sei? Ti stiamo cercando tutti." disse in tono visibilmente preoccupato.
"Jordan, voglio tornare a casa, sto prendendo i biglietti aerei, parto stasera. Non voglio vedere nessuno." dissi.
"Vengo con te, non ti lascio sola. Vediamoci all'aeroporto, ti prometto che andrà tutto bene." disse."Vieni da solo, sei l'unica persona di cui mi fido, non dire a nessuno che stiamo andando via, ti prego."
Volevo due cose: tornare a casa e tornarci con lui.
"Dove credi di andare?" sentii dire da una persona in lontananza.
Era un ragazzo vestito completamente di nero, con un cappuccio, appoggiato ad un albero.Avendo il cappuccio e stando nell'ombra non riuscivo a capire chi era, ma bastò un passo avanti e vidi perfettamente il suo viso.
Jace mi aveva trovata.
Si avvicinò a me ad una velocità spaventosa e mi afferrò il polso.
Rimasi senza fiato in quel momento.Avendo baciato Jordan e detto palesemente a Jace che volevo lui e nessun altro avevo palesemente mentito a me stessa, ma la realtà era un altra. La verità era quello che sentivo davvero quando Jace mi sfiorava o mi guardava soltanto.
Ero dipendente da lui e potevo stargli lontano quanto volevo, ma ero completamente persa.
Lui era un anima in pena e nel bel mezzo di un passato scuro e tenebroso, e io ero stata sempre attirata da quel mondo.
Però c'era una cosa che avevo notato.
Lui era un altra persona con me, era gentile, dolce, praticamente il principe azzurro, praticamente l'opposto di come lo avevo conosciuto.
La prima volta che lo avevo visto come un ragazzo arrogante e duro ed era tornato tale.Per quanto mi piacesse Jordan il mio cuore parlava per me.
Avevo il cuore a mille in quel momento e respiravo a fatica.
Nel momento stesso in cui mi sfiorò la guancia con la mano mi bloccai impietrita e mille brividi mi attraversarono."Vieni con me".
STAI LEGGENDO
E poi arrivò lui..
Storie d'amore"Sei l'unico che mi capisce, come mi capiva lui.." #38 nuova vita 09.03.2020 #19 nuova vita 13.02.2022