Andai a farmi la doccia velocemente, visto che Caleb aveva deciso insieme a Jace di farci fare il giro di Parigi.
Optai per un jeans strappato e una felpa nera con le vans dello stesso colore e legai i capelli in una coda alta.
Appena arrivai davanti alla porta mi ritrovai tutti ad aspettarmi.. ero la solita ritardataria.
Essendo vicini alla città decidemmo di andare a piedi. Parigi era immensa, e solo ora capivo perché Jhonatan la amasse così tanto.
I miei occhi alla vista della Torre Eiffel si illuminarono e istintivamente strinsi il braccio di mio fratello Caleb, al che lui mi guardò preoccupato per poi abbracciarmi quando vide che avevo cominciato a piangere. Pensare a quel posto e al fatto che ero lì senza Jhonatan mi faceva male.
Cercai di non pensarci e raggiunsi gli altri.
Decidemmo di andare a mangiare qualcosa per poi continuare il giro turistico. Essendo amante dell'arte entrai in un museo mentre gli altri erano rimasti fuori a mangiare.
Mentre giravo ammirando i vari quadri notai un ragazzo vestito totalmente di nero con il cappuccio che sembrava seguirmi.
Mi chiedevo come era possibile che lo facessero girare liberamente nel museo coperto in quel modo. Sembrava un ladro.
Decisi di ignorarlo anche se era abbastanza inquietante il fatto che appena mi spostavo lui faceva lo stesso.
Vedendo che non la smetteva corsi fuori da Jace e gli altri leggermente impaurita.
"Ei che succede?" chiese Jace preoccupato.
"C'è un ragazzo che da quando sono entrata non fa altro che seguirmi." dissi stringendomi a lui.
"Ora vado a parlarci" disse lui ma venne fermato da Caleb.
"Ci penso io." Disse per poi andare da quel ragazzo.Caleb's POV
Vidi Isabelle correre impaurita verso di noi al che mi preoccupai e quando disse che un ragazzo la seguiva mi girai intorno per individuare la persona in questione. Appena Jace si mosse per andare da lui lo fermai.
"Ci penso io"
Andai dal ragazzo che sapevo benissimo chi era e lo presi da parte.
"Si può sapere che credi di fare? Vuoi farti scoprire? Non è pronta." cercai di non urlare.
L'ultima cosa che volevo era farci scoprire, soprattutto da Isabella.
Non avrebbe capito, o almeno non ora e probabilmente non avrebbe perdonato ne me ne i nostri genitori. E non potevo permetterlo.Sconosciuto POV
Ero nel mio museo preferito ma purtroppo dovetti vestirmi in modo da non farmi riconoscere.
Non sapevo quando sarebbero arrivata, ma avevo assolutamente bisogno di vederla. Mi mancava così tanto.
Mi girai, sinceramente non so perché e la vidi.
Era stupenda.
Anche se sembrava non mangiasse da tanto e sembrava stanca.
Ero talmente felice di vederla anche se non potevo ne parlarci ne abbracciarla tanto che mi feci prendere da questo pensiero che persi la testa e iniziai a seguirla. E ovviamente lei se ne accorse.
A lei non sfuggiva mai nulla e aveva ripreso da me in questo. La paura più grande è che non mi avrebbe perdonato. Ma speravo che il bene che ci volevamo avrebbe sovrastato tutto.
Uscii dal museo dopo di lei e mi misi davanti all'entrata sapendo che Caleb sarebbe venuto a farmi il discorsetto. Infatti non tardò ad arrivare.
"Si può sapere che cerchi di fare? Vuoi farti scoprire? Non è pronta." disse cercando di non farsi sentire dagli altri.
"Lo so Caleb ma mettimi nei miei panni. Non riesco più a resistere, devo abbracciarla, devo potergli dire che mi è mancata e che ho fatto di tutto per salvare Simon, a costo di farmi odiare ma devo dirglielo."
"Lo so, ma non è il momento, si deve ancora riprendere. Ti devo dire quello che succede ogni volta che vede qualcosa di tuo o che gli ricorda te? Non ha buttato nulla, compresi i vestiti. Anche la felpa che indossa ora. È la tua.
É distrutta. È da quando siamo arrivati che piange perché pensa al fatto che questa è la città che ami e che dovresti stare con lei. Se ti vedesse ora sarebbe un trauma e probabilmente anche se gli spiegassi tutto non capirebbe, anzi ti odierebbe per non avergli detto nulla. Dagli tempo. Abbiamo fatto i biglietti di sola andata quindi puoi stare tranquillo che resterà qui insieme a me. Gli altri torneranno a casa."
A queste parole mi sentii in colpa. Avrei potuto agire diversamente ma non volevo mettere in mezzo Isabella. Non potevo permetterlo.
"Proverò a non farmi scoprire ma non chiedermi di starle lontana, proverò a controllarla a distanza anche se so che ci sei tu con lei." dissi per poi andare verso il mio appartamento.Isabella POV
"Chi era? chiesi a Caleb mentre veniva verso di noi.
"Nessuno, ti aveva scambiata per un altra persona e ti ha seguita per evitare di fare brutta figura anche se dubito gli sia riuscito." Disse grattandosi la testa e sorridendo.
Quel che aveva detto Caleb non mi convinceva. Già dalla chiamata ricevuta qualche ora prima sia dal fatto che era stato parecchio a parlare con quel ragazzo.
Decisi che per quel giorno non avrei pensato a nulla se non a Parigi e a mio fratello.
Controllando l'ora notammo che era ora cena così decidemmo di andare a fare la spesa per mangiare e tornammo a casa.
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E poi arrivò lui..
Storie d'amore"Sei l'unico che mi capisce, come mi capiva lui.." #38 nuova vita 09.03.2020 #19 nuova vita 13.02.2022