Capitolo 3

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"Per quanto era grande la scuola probabilmente non lo avrei nemmeno più visto." Le ultime parole famose. Neanche il tempo di pensarlo e lui si era presentato in classe, in ritardo, e mi aveva anche vista.
Cercai di fare finta di nulla, guardando fisso il professore che aveva continuato a spiegare la lezione dopo l'interruzione di Jace.
Si era messo nei posti dietro ai nostri, vicino ad un ragazzo con i capelli neri e gli occhi che erano un misto di colori che non riuscivo a identificare e non avevo mai visto prima.
Ed era così serio che mi faceva quasi paura.
Il resto della lezione sembrava andare tranquillamente (per fortuna).
Avevo preso qualche appunto ma più di tanto non riuscivo a seguire tra mio fratello che faceva disegni no sense sul mio quaderno e davanti Simon e Maya che sembravano avere molto da dirsi, e sembrava fossero cose divertenti , visto che Maya non faceva altro che ridere.
Suonò la fine della prima ora più velocemente del previsto, così come quelle dopo.

...

Neanche il tempo di alzarmi che erano già spariti tutti per la pausa pranzo. Presi tranquillamente le mie cose per posarle nel mio armadietto per poi dirigermi in mensa dove finalmente avrei mangiato qualcosa. Avevo una fame allucinante.
Andai a prendere qualcosa anche se non mi ispirava nulla più di tanto. Ma questo non mi fece passare la fame. Evidentemente non ci vedevo più dalla fame così tanto che mi sarebbe andato bene di tutto, anche se non era invitante. Con lo sguardo cercai un posto libero e vidi mio fratello così andai dritta da lui. A differenza mia aveva preso una semplice mela e una bottiglia d'acqua.
Vidi entrare Simon così con il cenno della mano attirai la sua attenzione e si sedette vicino a noi.
Scoprii parlando con lui che avevamo tantissime cose in comune e che faceva parte di una band.
"Un giorno potresti venire alle prove, saresti la benvenuta." mi disse Simon con tono speranzoso.
"Si perché no? Sono stra sicura che siete eccezionali."
Dalla mia risposta sembrava felicissimo.
"Allora se vuoi dopo la scuola ci vediamo davanti all'entrata principale. Le prove si fanno a casa mia."
"Certo, va bene." gli dissi.
Poi però mi ricordai che dovevo andare con mio fratello a prendere i libri e fare la spesa così lo guardai
"Tranquilla, alla spesa e il resto ci penso io." disse Jhonatan senza neanche che dicessi nulla.
Ormai mi capiva con lo sguardo.
Gli diedi un bacio sulla guancia e lo ringraziai minimo una ventina di volte.
Finita la pausa andai al mio armadietto per prendere ciò che mi serviva.
Lo aprii ma mi si richiuse all'improvviso creando un rumore che mi fece impaurire,comparendo davanti a me un braccio.
"Ei ma che fai?" sputai acida.
Mi girai per vedere chi fosse stato e vidi lui.
Aveva degli occhi stupendi. Uno era completamente azzurro, mentre l'altro aveva uno spicchio marrone.
"Ciao, non ci siamo presentati ieri, sono Jace. Tu devi essere Isabella giusto?"
"Si sono io, ma voglio dire, ti sembra questo il modo di presentarsi? Non so potevi buttare giù l'intero armadietto no?" lo guardai male.
"E che gusto c'era? Dovevi vedere la tua faccia." disse scoppiando a ridere.
"Beh non farlo più, e soprattutto comportati come le persone normali. Sembri matto." dissi per poi riaprire l'armadietto. Presi le mie cose e mi incamminai senza dirgli nulla sotto il suo sguardo attento.
Stavo per andare in classe quando mi prese per un polso facendomi rabbrividire.
"Dove vai?non ho finito" disse serio.
"In classe? Sai è quello che dovresti fare anche tu. Siamo anche in classe insieme ricordi?" dissi alzando gli occhi al cielo.
Iniziamo bene.
"Hai ragione è vero, avremo tutto il tempo per parlare allora" disse facendo un sorriso furbo.
"Insomma cosa volevi dirmi che non potesse aspettare?" sbuffai.
"Chi è il tipo vicino a te? L'ho visto anche in mensa che ti stava seduto accanto." Disse in tono duro.
"Mi stavi spiando? Comunque se parli del ragazzo che ha i capelli come i miei è mio fratello."
A quella risposta rimase spiazzato, probabilmente non se lo aspettava.
"E che mi dici del moro con gli occhiali?"
" Simon? L'ho conosciuto stamattina mentre sembrava lo stessi derubando, avevo sbagliato armadietto e stavo cercando di scassinare il suo senza volerlo. Ma non capisco cosa ti importa." dissi in tono interrogativo.
"Quindi sei libera."
Quel ragazzo era sempre più strano..
"Si(?)" dissi io dopo l'ennesima domanda.
"Bene" disse lui facendomi l'occhiolino per poi lasciarmi da sola in mezzo al corridoio.
Ma cosa era appena successo?
Sospirai per poi correre in classe. La porta era chiusa. Maledetto Jace.
Entrai scusandomi mille volte con la prof che tanto gentilmente mi disse di non preoccuparmi e che era appena arrivata.
Vidi Jace ridere come un idiota al mio ritardo.
Prima di sedermi lo guardai con uno sguardo che se avessi avuto qualche potere soprannaturale lo avrei incenerito.
Il resto dell'ora stranamente passò tranquilla.
Anche se ogni tanto sentivo Jace tirarmi delle palline di carta. Avrei voluto ucciderlo.
E la cosa bella è che mio fratello non si era accorto di nulla perché impegnato a fare casino e fare battutine con Simon.
Mi tolsi dai capelli tutte le palline mettendole tutte sul banco di Jace.
E lui le buttò a terra.
"Sai dovresti essere molto più educato e buttare le carte nel cestino piuttosto che a terra o nei capelli delle persone." Dissi a Jace con aria di sfida, tanto che attirai l'attenzione di Jhonatan, Simon e Maya.
"Isabella dai lascia stare, che ti importa" mi disse Simon toccandomi il braccio visibilmente preoccupato. E sinceramente non capivo perché.
"Perché dovrei? Non ha fatto una cosa educata." dissi in tono tranquillo.
"Uh chi si rivede. Isabella" disse marcando bene il nome "ti brucia perché prima ti ho fatto spaventare e ti ho lasciato da sola in mezzo al corridoio?"
"Assolutamente no, sai cosa mi brucia, anzi mi infastidisce? Questo." Dissi indicando a terra.
"e per la cronaca, non mi ha fatto ne caldo ne freddo come ti sei comportato, ma questo non si direbbe di te visto il modo in cui ti sei preoccupato di chi mi stesse accanto in mensa? O sbaglio?"
Mi sorrise senza rispondere.
Colpito e affondato.
L'unica cosa che fece fu raccogliere la carta e buttarla nel cestino per poi uscire dalla classe seguito dal ragazzo bruno di cui non sapevo ancora il nome. Ma prima di uscire mi sorrise e mi disse "touché".
"Che cosa è appena successo? Sei riuscita a far stare zitto Jace? Come hai fatto? Sono anni che ci provo e l'unica cosa che ricevo è il pestaggio da parte sua." mi disse Simon sbalordito.
"È il re delle risse, appena qualcuno gli dice qualcosa che a lui non sta bene parte in quarta e neanche Matthew riesce a fermarlo certe volte. Hanno tutti paura di lui." continuò poi.
"Chi è Matthew? E comunque gli ho solo detto che doveva buttare le carte che aveva buttato a terra, niente di che."
"Oh, Matthew è il ragazzo bruno che è uscito con lui." disse Simon ancora sbalordito.
Ok che era un teppista, visto che come avevo potuto vedere il giorno precedente aveva imbrattato il muro dei bagni, ma non pensavo fosse un bullo.
"Isabella da oggi sei il mio idolo" disse Simon mettendomi un braccio intorno a collo.
"Beh dovete sapere che mia sorella sa essere molto convincente, e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, e con Jace a quanto pare non è stata da meno." Disse mio fratello.
E aveva completamente ragione.
Ero sempre io ad avere la meglio tra i due, e anche lui mi somigliava in questo.
Anche se lui non aveva il mio tocco femminile.
Uscimmo da scuola e aspettai Simon. Mentre aspettavo mi si fermò davanti Jhonatan.
"Mi raccomando divertiti e fa la brava, e mandami un messaggio in caso torni tardi" mi disse dandomi un bacio in fronte per poi incamminarsi verso casa.
Sentii toccarmi improvvisamente la spalla.
Era Simon.
"Andiamo?" disse entusiasto.
"Certo" dissi io incrociando lo sguardo di Jace che mi guardava.
Era l'ennesima volta che lo beccavo.

E poi arrivò lui..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora